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Le Siciliane di A

Bello di notte... (Palermo-Genoa 1-0) Un bel punto... (Sampdoria-Catania 0-0)

08 novembre 2010

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti!
Il Palermo si conferma bello di notte con la vittoria sul Genoa, nel posticipo di ieri sera. Un bel Palermo con un Pinilla sugli scudi, che si sta rivelando il centravanti che aspettavamo: mobile,tecnico, altruista e goleador.
Naturalmente è la squadra che ha girato bene, e dopo le sconfitte in campionato ed in Europa League, questa vittoria ci voleva proprio. Certo, ci siamo abituati a questi saliscendi dei rosanero, vittorie di seguito, poi sconfitte una dietro l'altra, poi di nuovo vittorie. Insomma, l'equilibrio tanto dichiarato non è ancora stato trovato. Ma tant'è...
E ora? Mercoledì sera nel turno infrasettimanale andiamo a far visita al Milan: l'anno scorso abbiamo vinto entrambi le gare. E quest'anno? Vedremo.
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

PALERMO - GENOA 1-0
PALERMO (4-3-2-1): Sirigu 6.5, Cassani 5.5, Munoz 7, Bovo 6, Balzaretti 6, Migliaccio 6.5, Bacinovic 6.5, Nocerino 6, Ilicic 6 (28' st Goian 6), Pastore 6.5 (43' st Maccarone sv), Pinilla 7 (36' st Miccoli sv). (99 Benussi, 36 Darmian, 4 Kasami, 24 Rigoni). All.: D. Rossi 6.5.
GENOA (4-4-2): Eduardo 6.5, Ranocchia 5.5, Dainelli 5.5 (20' st Boakye sv), Kaladze 6, Criscito 5.5, M. Rossi 6, Zuculini 5.5 (20' st Destro sv), Rafinha 6, Mesto 6, Toni 6.5, Rudolf 5 (1' st Veloso 5.5). (73 Scarpi, 5 Tomovic, 23 Modesto, E. Moretti). All.: Gasperini 6.
Arbitro: Brighi di Cesena 5.5.
Rete: nel pt 42' Pinilla.
Note: angoli 10-4 per il Palermo. Recupero: 2' e 4'. Ammonito: Pastore per gioco falloso. Spettatori: 24.368, per un incasso di 318.225,00 euro.
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Il Palermo spezza lo sventurato incantesimo di 4 sconfitte consecutive, fra campionato ed Europa League, ritrovando la strada della vittoria. Basta un gol di Pinilla per concretizzare una superiorità netta quanto sterile, comunque assolutamente indiscutibile. Il cileno firma il suo quarto centro in campionato da quando è arrivato in Sicilia, regalando la seconda vittoria casalinga ai rosanero.
La manovra del Palermo ha risentito non poco del periodo di crisi, è mancata l'abituale fluidità, la paura di vincere ha spesso avuto il sopravvento sulla voglia di non deludere ulteriormente i tifosi. Non è cha siano mancate le opportunità, al Palermo, semmai il cinismo. Ecco perchè ne è scaturita una vittoria da lacrime e sangue, sofferta e piena di insidie. Di certo, il Palermo non è stato trascinato dalla Dea bendata, altrimenti non avrebbe colpito due pali nel primo tempo e trovato un Eduardo mai così abile sulla propria strada.

I soliti fischi all'indirizzo di Luca Toni, che ancora in molti accusano di alto tradimento alla maglia rosanero (nonostante la smentita di Zamparini, che ha attribuito fino a ieri l'addio dell'attaccante al Palermo ad un errore di scelta dell'allora ds Foschi), dopo il suo passaggio alla Fiorentina nell'estate 2005 e 50 gol in Sicilia, introducono un posticipo che si preannuncia interessante. Qualcuno attendeva Miccoli dall'inizio e rimane deluso, c'è invece Pastore e c'è Pinilla, vera spina nel fianco della difesa - non proprio impeccabile - del Genoa.
L'argentino ispira, il cileno è una bocca di fuoco pronta ad esplodere: colpisce due pali (al 12', complice una deviazione di Eduardo, ed al 24' di testa), impegna il portiere rossoblù, che lo stoppa in area con un'uscita spericolata ed azzardata, su un delizioso suggerimento di Pastore. Il Palermo domina i primi 45', meritandosi il vantaggio, che non vuole arrivare e si materializza solo a 3' (recupero escluso) dal riposo, sempre grazie al duo Pastore-Pinilla, con la gentile partecipazione di Balzaretti, che avvia l'azione, poi rifinita da un tacco smarcante dell'argentino per la punta.
Prima, però, Toni ricorda a tutti di essere ancora un bomber implacabile, o comunque un elemento da tenere a debita distanza dalla porta, non solo con i fischi: al 19' conclude di poco fuori, facendo rabbrividire i propri instancabili detrattori, al 29' ed al 34' costringe Sirigu ad un doppio, difficile intervento in tuffo per evitare la peggio. Chissà cosa darebbe per mandare il pallone in fondo al sacco, l'ex re del Barbera, che l'arcigno Munoz trasforma in un gigante d'argilla.

Nella ripresa Gasperini inserisce immediatamente Veloso e mischia un po' le carte dalla cintola in su. Rossi impiega poco a capire che è arrivato il momento di coprirsi: la sua difesa viaggia alla media di due gol al passivo a partita e questa volta, viste le difficoltà di finalizzazione, non pensa minimamente di poter segnare un gol più degli altri, dunque inserisce Goian. Il Palermo prova in un paio di occasioni, al 3' con Nocerino (il portiere fa buona guardia) ed 17' con Pastore (ancora bravo Eduardo in uscita), a chiudere i conti. Poi, il Genoa cerca di spostare il proprio baricentro, ma trova una difesa stranamente insuperabile. Veloso potrebbe pareggiare, ma Sirigu gli dice di no ed alla fine a far festa è solo il Palermo.

SAMPDORIA - CATANIA 0-0
SAMPDORIA (4-4-2): Curci 6, Zauri 5.5, Gastaldello 6, Lucchini 6, Ziegler 6.5, Koman 6, Palombo 6.5, Tissone 6 (23' st Poli s.v.), Guberti 5.5 (23' st Mannini 6); Marilungo 6 (41' st Fornaroli s.v.), Pazzini 5.5 (1 Da Costa, 5 Accardi, 26 Volta, 4 Dessena). All. Di Carlo 6.
CATANIA (4-1-4-1): Andujar 6.5; Potenza 6.5, Silvestre 6.5, Bellusci 7, Alvarez 6, Carboni 6, Gomez 5.5 (41' st Ricchiuti sv), Izco 6, Ledesma 5 (14' st Del Vecchio 6), Mascara 5 (31' st Llama 6), Lopez 5 (30 Campagnolo, 12 Marchese, 20 Martinho, 9 Antenucci). All. Giampaolo 6.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 6.
Note: angoli 9-6 per la Sampdoria. Ammoniti: Marilungo e Potenza per gioco scorretto. Recupero: 0 e 3'. Spettatori 22.000.
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Stesso stadio, partita simile, risultato diverso. Il Catania torna a Marassi a soli quindici giorni di distanza dalla sconfitta con il Genoa e stavolta porta a casa un risultato positivo impattando con la Sampdoria. Il pareggio senza reti contro i doriani conferma quanto già si sapeva sulla formazione di Giampaolo, precisa dietro e leggera in avanti.
I rossazzurri ribadiscono la loro solidità in fase difensiva, nonostante le assenze che hanno decimato l'organico. Orfano degli infortunati Spolli, Capuano, Terlizzi e Augustyn, il reparto arretrato si presenta in versione assolutamente inedita con Bellusci, al debutto dal primo minuto in questo campionato, al centro accanto a Silvestre e Alvarez preferito a Marchese sulla sinistra cavandosela più che bene contro un attacco, quello ligure, che può vantare clienti difficili come Pazzini.

E proprio l'esordiente Bellusci spicca per precisione e puntualità nelle chiusure concedendo nulla al centravanti della Samp. I padroni di casa non riescono a rendersi pericolosi e quando, nella ripresa, trovano uno spiraglio è Andujar a disimpegnarsi con efficacia opponendosi a Guberti (diagonale dalla sinistra) e Ziegler (punizione dal limite).
L'altra faccia delle medaglia è rappresentata dalla scarsa incisività in attacco. Anche a Marassi, il Catania non riesce ad andare a segno giungendo così al terzo incontro consecutivo senza gol all'attivo e a ben 307 minuti di astinenza realizzativa. Un filotto che va di pari passo con il digiuno di vittorie che perdura da ormai sei incontri e che impedisce a Mascara e compagni di scalare qualche posizione in graduatoria.
Non basta il rientro di Maxi Lopez per dare vivacità all'attacco. Come contro il Genoa, il bomber argentino mostra di non attraversare un buon periodo di forma, ma paga anche la penuria di rifornimenti. I rossazzurri, spigliati in avvio, hanno l'occasione migliore al quarto d'ora su palla inattiva con Bellusci (colpo di testa alto nell'area piccola su angolo di Mascara), ma restano a lungo troppo lontani dalla porta avversaria.

Qualche accelerazione di Gomez sulla destra e un paio di iniziative di Izco non sono sufficienti per creare problemi alla Sampdoria in un incontro in cui le palle gol sono rarissime. Gli innesti di Delvecchio, Llama e Ricchiuti nel finale conferiscono energie nuove senza però cambiare gli equilibri. Il problema finalizzativo - strettamente legato all'assenza di vittorie - rimane, a Giampaolo il compito di risolverlo.

Fonte: La Siciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

 

 

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08 novembre 2010
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