Le Siciliane di A
Ma che musica Maestro! (Palermo-Roma 3-1). Il Vulcano ferma l'aquila... (Lazio-Catania 1-1)
La partita vista dal tifoso...
Buon lunedi a tutti!
Ed anche questo è un buon lunedì di calcio perché ci ritroviamo a commentare una bellissima domenica culminata con lo spettacolo del Barbera, andato in onda ieri sera sul prato (?) di Palermo.
La musica e lo spartito hanno i colori rosanero, con i tenori in primo piano: Miccoli, Ilicic e Pastore.
Ma ieri sera tutta l'orchestra ha partecipato attivamente con Nocerino, Balzaretti, Goian (che secondo tempo!!!), Sirigu, e naturalmente tutti gli altri.
La Roma è stata in campo solo nel primo tempo, dove ha tirato in porta parecchie volte ma non provocando alcun pericolo, mentre il Palermo con un azione che ha coinvolto, Balzaretti, Nocerino, Ilicic e Miccoli ha confezionato il gol del vantaggio. Nel secondo tempo, ci aspettavamo una reazione dei giallorossi ma è stato il Palermo che prima con Miccoli e poi con Pastore ha avuto l'occasione del raddoppio; momenti che la Roma non ha colto ed è stata puntualmente infilzata i sei minuti da Ilici e Nocerino. Fine del concerto.
Ora ci aspetta un lunedì 06 dicembre particolare: giochiamo al San Paolo con il Napoli alle 20.45. Un risultato positivo ci proietterebbe in alto.
Buon calcio a tutti! [A.G.]
PALERMO - ROMA 3-1
PALERMO (4-3-2-1): Sirigu 6.5, Cassani 6, Munoz 6 (1' st Goian 6), Bovo 6.5, Balzaretti 7, Migliaccio 7, Bacinovic 6.5, Nocerino 6.5, Pastore 6.5 (44' st Liverani sv), Ilicic 8, Miccoli 7.5 (26' st Maccarone sv). (99 Benussi, 4 Kasami, 29 Garcia, 51 Pinilla). All.: D. Rossi 8.
ROMA (4-3-1-2): Julio Sergio 6, Cassetti 5, Mexes 5, Juan 5.5, Riise 5.5, Simplicio 5, Pizarro 5 (17' st Baptista sv), De Rossi 4.5, Menez 5 (24' st Cicinho sv), Totti 5.5, Borriello 5. (1 Lobont, 3 P. Castellini, 25 G. Burdisso, 87 Rosi, 33 Brighi). All.: Ranieri 5.
Arbitro: Brighi di Cesena 5.
Reti: nel pt 20' Miccoli; nel st 16' Ilicic, 21' Nocerino, 47' Totti.
Note: angoli 5-5. Recupero: 1' e 2'. Ammoniti: Bacinovic e De Rossi per gioco falloso. Spettatori: 29.691, per un incasso di 470.237,00 euro.
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Tre gol, tre punti e sorpasso in classifica. Il Palermo travolge la Roma, che rischia una sconfitta ancor più pesante del 3-1 finale pur non giocando una delle peggiori partite della sua altalenante stagione. I meriti del tracollo giallorosso sono tutti dei rosanero che forniscono un'entusiasmante prova di forza, concretezza e acume tattico.
Le verticalizzazioni di Pastore, Miccoli e soci sono micidiali e lasciano il segno. Lo spettacolo, nel catino del Barbera, non manca e anche il vento recita il proprio ruolo. Lo scirocco soffia alle spalle della Roma nel primo tempo, ma le raffiche non frenano l'impeto del Palermo, che spazza via ogni minaccia giallorossa.
I rosanero giocano un primo tempo molto accorto, all'insegna della concentrazione, con cuore e determinazione, preferendo aspettare nella propria trequarti la Roma e poi ripartire con azioni fulminee, che creano lo scompiglio nella difesa capitolina. I rilanci di Miccoli, e soprattutto di uno scatenato Ilicic, fanno davvero male (soffre soprattutto Cassetti) ed in uno di questi la Roma va sotto. Il ko tecnico lascia segni evidenti e la reazione non è particolarmente concreta.
Meno in palla Pastore, al quale non riescono le solite giocate. La Roma gioca al piccolo trotto e si ha l'impressione che Totti agisca troppo a ridosso di Menez, che Borriello faccia poco movimento senza pallone e Simplicio sia rimasto stordito dal ritorno al Barbera nei panni dell'avversario. La difesa e il centrocampo del Palermo sono ben disposti in campo e la Roma, che si affida alla regia Pizarro ma non esibisce il miglior De Rossi (nella ripresa spostato al centro), fatica a trovare il bandolo della matassa.
Non gioca un brutto primo tempo, la squadra di Ranieri, ma non finalizza la manovra e, peraltro, trova un Sirigu molto concentrato sulla propria strada (da incorniciare l'intervento di piede, alla Garella, al 13', su conclusione ravvicinata di Menez). La Roma del primo tempo, aiutata anche dal vento che spinge il pallone verso l'area del Palermo, cerca la porta. Manca però la precisione ed i padroni di casa vanno al riposo in vantaggio, grazie al gol di Miccoli: il capitano, spostato sulla destra, riceve da ilicic, dopo un'incursione sulla sinistra di Balzaretti, controlla di destro e batte di sinistro Julio Sergio con un preciso rasoterra.
Nella ripresa, si aspetta la rabbia dei giallorossi che, invece, fra il 5' ed il 7' rischiano ancora, sui contropiede di Pastore e Miccoli. Poco dopo il quarto d'ora, Ilicic chiude il conto con un tocco ravvicinato su servizio dalla sinistra di Balzaretti, poi ci pensa Nocerino ad arrotondare rifinendo un bel contropiede condotto da Bovo e Pastore. La Roma subisce e si limita ad un lungo palleggio per linee orizzontali, rischia di subire altre reti ed alla fine trova il gol con Totti, autore di un destro sul quale Sirigu non riesce a opporsi con efficacia.
LAZIO - CATANIA 1-1
LAZIO (4-2-3-1): Muslera 6, Lichtsteiner 5.5, Biava 6, Dias 6, Radu 6, Brocchi 5.5, C. Ledesma 5.5 (21' st Matuzalem 6), Hernanes 7, Floccari 6 (39' st Rocchi), Mauri 5 (21' st Foggia 6), Zarate 6.5 (12 Berni, 21 Diakitè, 39 Cavanda, 23 Bresciano). All.: Reja 6.
CATANIA (4-1-4-1): Andujar 7, Potenza 6, Silvestre 7, Terlizzi 6.5, Alvarez 6.5, Biagianti 5, Gomez 6.5, P. Ledesma 6, Llama 5.5 (8' st Izco 5), Mascara 5 (8' st Martinho 6.5), Morimoto 5 (29' st Antenucci 6) (30 Campagnolo, 33 Capuano, 26 Sciacca, 19 Ricchiuti). All.: Giampaolo 6.5
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto 5.5
Reti: nel pt 44' Silvestre, 47' Hernanes.
Note: angoli 10 a 2 per la Lazio. Recupero: 1' e 5'. Ammoniti: Silvestre, Morimoto e Hernanes per gioco scorretto. Spettatori: ventimila circa.
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L'aquila biancoceleste resta a terra. Il Catania torna da Roma con un pareggio pesante contro una delle formazioni più in forma del campionato, la Lazio, alla quale non basta il solitamente beneaugurante volo prepartita di Olimpia, il rapace simbolo del club romano.
Giampaolo alla vigilia aveva detto di non volersi accontentare degli eventuali complimenti per la prestazione contro un avversario blasonato, ma di puntare a un risultato positivo, come accaduto contro il Milan. I rossazzurri esaudiscono i desideri del tecnico bissando l'uno a uno ottenuto a San Siro.
La squadra etnea conferma una buona tenuta in difesa, sostenuta dagli interventi sempre puntuali di Andujar, ispirato tra i pali. Schierato con l'abituale 4-1-4-1 in cui spiccano i debutti stagionali di Llama (proposto sul centrosinistra ma non a suo agio come quando gioca sulla fascia) e Morimoto (centravanti al posto dello squalificato Maxi Lopez), il Catania tiene vicine le linee e chiude con efficacia le fasce, dove i capitolini non trovano sbocchi.
I pericoli principali giungono per vie centrali, dove la qualità di Hernanes e Zarate non è facile da contenere. Dopo essersela cavata su Hernanes, smarcatosi in area ma autore di un sinistro a lato, Andujar è bravo a opporsi a un tentativo di Floccari dal limite.
I rossazzurri cercano la porta avversaria con un paio di tentativi dalla distanza di Gomez, ma alla prima vera occasione passano: angolo di Llama e gran colpo di testa di Silvestre sul quale Muslera non può nulla. Il vantaggio dura però giusto un paio di minuti perchè, un attimo prima che si vada negli spogliatoi, Hernanes trova un corridoio centrale libero battendo Andujar con un preciso destro dal limite.
Puntellata la mediana con Izco e Martinho per Llama e Mascara, il Catania tiene anche nella ripresa opponendosi con efficacia alla pressione laziale e correndo solo qualche rischio sugli spunti di Zarate, che prima s'inventa una splendida serpentina conclusa da un pallonetto smanacciato in angolo da Andujar e poi si fa luce sulla sinistra provando un destro a giro che si perde sul fondo non di molto.
I rossazzurri evitano di rintanarsi nella propria metà campo: le iniziative di Martinho, efficace nel ribaltare il fronte del gioco e autore di un diagonale fuori di poco, e l'innesto di Antenucci al posto di Morimoto aiutano il gruppo di Giampaolo a non farsi schiacciare.
E nel recupero - dopo un rigore reclamato dagli etnei (dubbio blocco in area su Pablo Ledesma) - c'è pure spazio per i rimpianti: prima Martinho prova una conclusione neutralizzata da Muslera e poi, negli ultimi secondi, sprecano incredibilmente un contropiede quattro contro due mal finalizzato da Potenza, che su appoggio di Gomez cerca un passaggio intercettato dalla difesa biancoceleste.
Fonte: La Siciliaweb Sport
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