Le Siciliane di A
E che ci voleva il Milan? (Palermo-Milan 1-0). Avversari troppo forti (Udinese-Catania 2-0)
La partita vista dal tifoso...
Buon lunedi a tutti!
Ci voleva il Milan per tornare a giocare a calcio? Ci voleva essere con il coltello in gola per tornare ad essere squadra? A volte non riesco a spiegarmi il comportamento del Palermo. Grande con le grandi, piccolo con i "piccoli".
Quella con la capolista è stata una bella partita, intensa, cattiva, voluta. Sin dal primo minuto si è capito che sarebbe stata un'altra storia sabato sera, con tutti i giocatori che rientravano quando c'era da difendere, e subito dopo delle molle che scattavano in avanti per impostare il contropiede.
Bravo Cosmi a dare un carattere a questi giocatori.
Ora naturalmente non si deve fermare perché dopo la sosta per la Nazionale si va a Catania per il derby.
Ci si vede tra due settimane.
Buon calcio a tutti! [A.G.]
PALERMO - MILAN 1-0
PALERMO (3-4-2-1): Sirigu 7, Munoz 6.5, Goian 7, Migliaccio 7, Darmian 6, Bacinovic 6 (24' st Acquah 6), Nocerino 6, Balzaretti 7, Pastore 6.5 (22' st Miccoli sv), Ilicic 6, Pinilla 6 (44' st Hernandez sv). (99 Benussi, 66 Andelkovic, 11 Liverani, 77 Kurtic). All.: Cosmi 6.5.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati 6, Abate 5.5, Nesta 6, Thiago Silva 6.5, Jankulowski sv (16' pt Antonini 5.5), Gattuso 6.5, Van Bommel 5 (8' st K.P. Boateng 5.5), Flamini 6.5, Seedorf 6, Cassano 5, Pato 5.5 (19' st Robinho 6.5). (1 Amelia, 25 Bonera, 76 Yepes, 28 Emanuelson). All.: Allegri 5.
Arbitro: Tagliavento di Terni 5.
Rete: nel pt 10' Goian.
Note: angoli 7-3 per il Milan. Recupero: 2' e 4'. Ammoniti: Van Bommel, Pinilla e Flamini per gioco falloso. Spettatori: 25.116, per un incasso di 595.984,00 euro.
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Il Milan cade a Palermo e il campionato si riapre. Nel 2011, in 17 partite ufficiali, solo il Tottenham e i rosanero si sono permessi il lusso di battere il Milan, che resta capolista, ma mostra chiari i segni di una flessione sotto certi aspetti annunciata, che si mischia ad una poco incoraggiante prevedibilità. Buone notizie dunque arrivano per l'Inter dalla Sicilia, dove i nerazzurri (ma a Catania) nella passata stagione avevano quasi lasciato mezzo scudetto, uscendo sconfitti per 3-1 ai piedi dell'Etna.
Il Milan, però, non è l'Inter di Mourinho, nè tantomeno quella di Leonardo: a Palermo è apparsa una formazione inconcludente, come testimoniano i circa 80' trascorsi nella metà campo del Palermo, che dispone di una delle difese più battute della Serie A - non a caso nelle cinque partite precedenti aveva subito 15 reti - senza realizzare alcunchè.
Il Milan orfano di Ibrahimovic, ma con Cassano, Robinho, Pato (fino ad un certo punto, poi si è fatto male ed è uscito, come Jankulowski, per una sospetta lesione al legamento del ginocchio che mette a rischio la sua presenza nel derby), Seedorf, Boateng e soci non sono riusciti a fare breccia nella spesso sbadata ed in genere inaffidabile difesa avversaria. E così salgono a quattro i match persi al Barbera dai rossoneri nelle ultime quattro sfide giocate contro il Palermo. A questo triste bilancio va sommato il poco incoraggiante dato di un punto in due partite, per la banda Allegri, fra Bari e Palermo.
La squadra di Cosmi interrompe nella serata giusta un digiuno di gol che durava da ben 402' ed è un chiaro segno del destino che a mettere fine a questo strano black-out sia il romeno Dorin Goian, al rientro ed al primo centro in maglia rosanero: cross dalla sinistra di Ilicic, testa di
Munoz per Migliaccio, che cede il pallone a Goian, il romeno controlla e batte da pochi passi Abbiati, sfruttando un errore di Van Bommel che lo tiene in gioco.
In soli 10' (e fanno 412'), la partita cambia, come del resto l'atteggiamento di un Palermo prima aggressivo, poi sempre più rinunciatario, prudente, guardingo. La sindrome della 'banda del buco' (15 gol subiti nelle ultime cinque partite) pervade i rosanero, che si difendono con sette effettivi e limitano al massimo le scorribande nella metà campo avversaria.
Il primo tempo scivola via con il Milan fulmineo, impreciso e sfortunato nella propria reazione (prima un tiro di Flamini finisce fuori di poco, subito dopo un cross dalla sinistra attraversa l'area e non viene deviato in porta per un soffio da Nesta, piazzato sul secondo palo) ed un Palermo che comincia ad assumere i connotati dalla squadra griffata Cosmi, che piace al tecnico, ma non si sa quanto sia in grado di sedurre Zamparini, amante dell'avanti tutta e poco avvezzo alle difese ad oltranza.
Non è una partita bellissima, anche per il ritmo tutt'altro che frenetico ed alla fine a beneficiare della situazione è il Palermo, che va al riposo in vantaggio. Proprio come era accaduto contro il rivali dell'Inter. Prima del 'rompete le righe' di Tagliavento, Cassano e Pinilla hanno il tempo di fallire rispettivamente l'1-1 ed il 2-0. Nel secondo tempo Allegri inserisce quasi subito Boateng, per un opaco Van Bommel, ma è il Palermo a rendersi pericoloso con una serie di contropiede che, però, non vengano finalizzati. L'impresa non riesce per poco a Darmian, in leggero ritardo su un cross dalla sinistra di Pastore che, all'altezza del 9', attraversa tutta l'area. L'ex rossonero manda fuori.
I rossoneri stringono i tempi e la partita s'infiamma, come il Barbera, che ruggisce quando Tagliavento non ammonisce Boateng per un netto fallo su Nocerino. Al 20' ci pensa Sirigu a fermare il Milan, con un guizzo sulla propria destra, su conclusione ravvicinata di Flamini. È la parata che salva il risultato. Al 26' il portiere del Palermo concede il bis su Robinho ed al 34' cala il tris su un colpo di testa di Gattuso in tuffo. Nel finale Milan in avanti e Palermo ad un passo da raddoppio con i nuovi entrati Hernandez e Miccoli, che non sfruttano un due contro uno nei confronti di Thiago Silva, l'unico ad uscire veramente a testa alta sulla sponda rossonera.
UDINESE - CATANIA 2-0
UDINESE (3-5-2): Handanovic 6, Benatia 6.5, Zapata 6, Domizzi 6, Isla 6, Pinzi 6, Inler 7, Asamoah 5.5, Armero 6, Sanchez 6.5, Di Natale 6 (43' st Corradi sv). (6 Belardi, 13 Coda, 26 Pasquale, 4 Cuadrado, 23 Abdi, 16 Denis). Allenatore: Guidolin 6
CATANIA (4-3-3): Andujar 6, Augustyn 5, Silvestre 6, Spolli 5.5, Marchese 5.5, Ricchiuti 6.5, Carboni 6, Lodi 6, Schelotto sv (24' pt Morimoto 5.5), Bergessio 5 (18' st Maxi Lopez 5), Gomez 5.5 (24' st Llama sv). (1 Kosicky, 23 Terlizzi, 24 Pesce, 8 Ledesma). Allenatore: Simeone 6
Arbitro: Russo di Nola 6
Reti: nel pt 22' Inler, nel st 29' Di Natale su rigore.
Note: ammoniti Gomez, Pinzi, Spolli, Llama per comportamento non regolamentare. Angoli: 5-3 per l'Udinese. Recupero: 2' e 3'. Spettatori 16.000.
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Udinese cinica, Catania no. Copione strano, quello del Friuli. Opposti alla squadra più in forma del momento, gli etnei proseguono la serie negativa in trasferta, ma lo fanno concedendo poco agli avversari, non nella loro giornata migliore.
La qualità del duo d'attacco bianconero è nota, ma stavolta emerge in maniera molto meno dirompente che nelle ultime settimane. I friulani passano solo con un bel tiro al volo di Inler e raddoppiano nella ripresa grazie a un guizzo di Sanchez, che salta Spolli e va giù sulla chiusura di Marchese per un penalty che Di Natale trasforma con freddezza.
Per il resto, però, i padroni di casa non riescono a esprimere l'abituale brillantezza di gioco. Merito anche del Catania, che resta corto e limita gli spazi sugli esterni, dove le proiezioni di Isla e Armero vengono contenute grazie ai continui raddoppi sulle fasce in un 4-3-3 che in fase difensiva si trasforma in 4-5-1.
I rossazzurri non riescono a portare a casa un risultato positivo che non sarebbe stato impossibile da centrare perchè nei primi venti minuti - la fase migliore della gara dei catanesi - non capitalizzano come potrebbero un paio di buone opportunità per interrompere l'imbattibilità di Handanovic.
L'assist di Ricchiuti non sfruttato da Bergessio e l'occasionissima di Lodi - conclusione in piena area finita addosso a Zapata dopo un bell'affondo di Schelotto a destra - avrebbero potuto cambiare il volto di una gara che invece gira a favore dei friulani con il jolly pescato da Inler.
Neppure il sinistro dal limite di Marchese, finito fuori d'un soffio, serve a rimettere in carreggiata il Catania, che nella ripresa evita di prestare il fianco alle temute ripartenze avversarie senza però trovare il cambio di passo necessario per mettere l'Udinese sotto pressione.
Rigore a parte, l'undici di Guidolin si fa vedere solo con un destro di Isla controllato da Andujar senza problemi. Neppure gli etnei, nonostante l'ingresso in campo di Maxi Lopez, riescono a impegnare Handanovic seriamente tornando a casa con una sconfitta che sul piano della classifica ha comunque ripercussioni limitate: gli uomini di Simeone restano a +4 sulla zona retrocessione.
Fonte: Lasiciliaweb Sport
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