Le Talpe alla Dda. Avviata la requisitoria del processo all'ex maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro

"Ci accingiamo a concludere il primo momento significativo di un processo che ci ha consegnato una foto nitida di uno spaccato criminale, l'intreccio mafia-politica-affari-coperture istituzionali, che mai così chiaramente si era manifestato nell'ambito di un unico contesto investigativo''.

Ha esordito con queste parole il Pm Michele Prestipino, che col collega Nino Di Matteo ha iniziato davanti al gup Bruno Fasciana la requisitoria del processo con il rito abbreviato all'ex maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro, imputato per concorso in associazione mafiosa, e a Giuseppe Giglio, accusato di favoreggiamento personale nei confronti di alcuni agenti di polizia giudiziaria.

Nella prima parte della requisitoria, Prestipino ha delineato il ruolo di Ciuro, con riferimento alle sue ''condotte criminali'', e ha subito evidenziato come l'ex maresciallo della Dia abbia ''abusato della sua particolare posizione istituzionale, approfittando del fatto di essere distaccato presso l'ufficio di un magistrato della procura di Palermo, il collega Antonio Ingroia, impegnato in questi anni in importantissime indagini antimafia''.

Il Pm ha proseguito sostenendo che ''la definizione di processo delle talpe, inventata dalla stampa, è una definizione che ci sta stretta. Se questo processo, infatti, ci offre un desolante panorama del continuo tradimento di quel giuramento che ogni servitore dello Stato ha pronunciato all'inizio della sua attività - ha rilevato Prestipino - è anche vero che il tradimento si è rivelato strumentale alla realizzazione e alla tutela di un coacervo di interessi illeciti che hanno accomunato insieme, in un complesso intreccio, mafiosi, imprenditori appartenenti a diverse istituzioni, compresa quella della rappresentanza politica. Questo è il vero oggetto dell'indagine''.
Ciuro, detenuto, non si è presentato in aula.

Fonte: La Sicilia del 23 Febbraio 2005