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Le ''Talpe alla Dda di Palermo''. Totò Cuffaro rinviato a giudizio per rivelazione di segreto d'ufficio

23 gennaio 2006

Il governatore della Sicilia, Totò Cuffaro è stato rinviato a giudizio per rivelazione di segreto d'ufficio, accusa per la quale il presidente della Regione era stato prosciolto nei mesi scorsi dal gup durante l'udienza preliminare dell'inchiesta sulle ''talpe alla Dda di Palermo'', in cui era stato mandato a processo per favoreggiamento di Cosa nostra, ma la Procura si era appellata.
I magistrati della Dda di Palermo avevano infatti chiesto nei mesi scorsi il rinvio a giudizio del governatore per favoreggiamento a Cosa nostra e violazione del segreto istruttorio nell'ambito dell'inchiesta sulle talpe in procura. Per il primo capo di imputazione il gup Bruno Fasciana aveva accolto l'istanza, per la rivelazione di notizie coperte da segreto Cuffaro era stato prosciolto e i pm avevano dunque fatto appello.

I giudici della corte d'appello, presieduti da Armando D'Agati, hanno fissato per il 2 maggio prossimo l'apertura di un nuovo processo per il presidente della Regione, che si svolgerà davanti al collegio della terza sezione del tribunale.
L'accusa in appello è stata sostenuta dal pg Daniele Marraffa. Cuffaro in precedenza era anche accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, ma da questa ipotesi di reato la procura ha chiesto e ottenuto dal gip l'archiviazione.

''Continuo a nutrire un profondo rispetto per il lavoro dei magistrati. Questa ennesima vicenda, purtroppo è stata condizionata dalle incredibili bugie del collaboratore di giustizia Francesco Campanella'', è stato il commento del governatore. ''Devo avere sempre più pazienza - ha aggiunto - per affrontare questa ennesima prova, con la certezza che le menzogne di Campanella hanno le gambe corte''.

Il candidato dell'Unione alla presidenza della Regione siciliana, Rita Borsellino, durante il  il congresso provinciale dello Spi di Palermo, ha commentato così la decisione dei giudici di appello di rinviare a giudizio Cuffaro: ''La situazione di Cuffaro si fa sempre più imbarazzante''. La Borsellino ha detto che quello del governatore ''non è un problema personale, è piuttosto l'ennesima mortificazione che la Sicilia subisce''.

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23 gennaio 2006
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