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Le Talpe alla Dda. L'ex maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro: ''Mai dato notizie riservate ad Aiello''

La versione dell'ex maresciallo dei carabinieri in carcera dal novembre scorso

23 dicembre 2004

''Notizie riservate ad Aiello? Non ne ho mai date. Mi sono limitato a confortarlo mentre altri lo terrorizzavano. Che eravamo indagati, poi, me lo disse lui stesso. Lo aveva saputo da Rotondo a cui lo aveva detto Cuffaro che, a sua volta, ne era stato informato a Roma''. In oltre tre ore di esame Giuseppe Ciuro, maresciallo della Dia in carcere da novembre scorso per concorso in associazione mafiosa, ha raccontato al gup, che lo processa in abbreviato, la sua versione sui rapporti che lo legavano all'imprenditore della sanità privata di Bagheria, Michele Aiello, arrestato nell'ambito della stessa inchiesta: quella sulle talpe alla Dda di Palermo.

Ciuro è accusato, insieme al maresciallo del Ros Giorgio Riolo, di avere fatto parte di una sorta di rete di informatori riservati che rivelavano ad Aiello notizie segrete su inchieste in corso. L'imputato ha chiesto che il processo col rito abbreviato, normalmente celebrato a porte chiuse, si svolgesse alla presenza del pubblico. Rispondendo alle domande dei suoi legali, gli avvocati Fabio Ferrara e Vincenzo Giambruno, Ciuro ha ripercorso la storia dei suoi rapporti con Aiello, rapporti di cui ''non ho mai fatto mistero'', ha detto.

''Seppi da Aiello il 20 ottobre del 2003 che eravamo iscritti nel registro degli indagati - ha continuato -. Mi aspettavo, però, dalla procura, ufficio in cui lavoravo come assistente del pm Ingroia altro atteggiamento. E invece nessuno è venuto da me a dirmi: 'che stai facendo? Perché frequenti personaggi come Aiello?' Io ero in buona fede e ritenevo Aiello uno pulito''.
L'imputato, che ha negato di avere rivelato segreti investigativi all'imprenditore della sanità, ha però ammesso di essersi informato con un ispettore di polizia su una presunta indagine dello Sco sullo stesso Aiello. ''Lo feci per amicizia - ha aggiunto -. Quello era terrorizzato da Borzacchelli e Riolo che gli ripetevano continuamente di inchieste a suo carico e volevo tranquillizzarlo''.

Nell'indagine è coinvolto anche il maresciallo dei carabinieri ed ex deputato dell'Udc Antonio Borzacchelli, sotto processo per concussione davanti al tribunale. Secondo gli investigatori il sottufficiale si sarebbe fatto dare del denaro da Aiello.
Il processo è stato rinviato al 14 gennaio per il controesame dei pubblici ministeri Maurizio de Lucia e Nino Di Matteo.

Fonte: La Sicilia del 21 Dicembre 2004

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23 dicembre 2004
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