Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Le tangenti del gas...

Chiesta l'archiviazione per Saverio Romano, Carlo Vizzini e Totò Cuffaro

09 gennaio 2013

Dopo quattro anni di inchieste, la Procura di Palermo ha chiesto l'archiviazione dell'indagine per corruzione aggravata dall'agevolazione di Cosa nostra nei confronti dei politici Carlo Vizzini (presidente della commissione Affari istituzionali, recentemente passato dal Pdl al Psi), Saverio Romano (ex ministro e leader del Pid-Cantiere Popolare) e Totò Cuffaro, del superteste dell'indagine sulla trattativa, Massimo Ciancimino, e del professore Gianni Lapis, questi ultimi entrambi condannati per la vicenda del "tesoro" di don Vito Ciancimino, padre di Massimo. La richiesta è adesso al vaglio del Gip Piergiorgio Morosini.

I tre politici avrebbero ottenuto denaro, secondo l'accusa, per favorire o non ostacolare le attività della Gas (Gasdotti azienda siciliana), società in cui l'ex sindaco mafioso di Palermo aveva delle partecipazioni occulte. A conforto delle tesi dell'accusa c'erano alcune intercettazioni telefoniche, il cui utilizzo però non è stato autorizzato dal Senato (LEGGI). Da qui la richiesta di chiudere il caso, per l'insufficienza degli altri elementi raccolti dalla procura.

Ciancimino, accusando anche se stesso, ammise di avere pagato mazzette per la vendita della società Gas: 50 mila euro ciascuno a Romano e Cuffaro, altri soldi a Vizzini. Una versione più soft la diede Lapis che parlò di "contributi elettorali". I tre politici hanno sempre smentito di avere ricevuto il denaro.
Vizzini spiegò che in un momento di difficoltà economiche chiese a Lapis la restituzione di somme investite con la sua consulenza. Le giustificazioni non convinsero i pm, i quali ipotizzarono che alcune tangenti fossero servite a compensare la concessione di appalti di metanizzazione che avevano fatto crescere il valore della società Gas. Altre sarebbero state pagate come "contropartita" di un provvedimento legislativo: la legge 350 del 24 dicembre 2003 che previde per le aziende del gas un abbattimento dell'Iva e contributi per i trattamenti pensionistici.

Un "aiuto" fondamentale agli investigatori venne da una serie di intercettazioni risalenti al 2003 e 2004. Dalle conversazioni sarebbero emersi contatti tra Lapis e vari politici. Le telefonate vennero ritenute rilevanti dal gip che ne chiese a Camera e Senato, i rami del Parlamento ai quali appartengono Romano e Vizzini, l'autorizzazione all'uso. Ma mentre Montecitorio diede il consenso per Romano, Palazzo Madama lo negò per Vizzini.

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, Corriere.it]

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

09 gennaio 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia