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Le tappe fondamentali del riacceso conflitto mediorientale

Dal rapimento del soldato israeliano all'attacco del Libano: le tappe fondamentali del riacceso conflitto nei Territori

17 luglio 2006
25 GIUGNO - Sale la tensione nella Striscia di Gaza. All'alba militanti palestinesi attaccano una postazione di confine controllata dagli israeliani. Nel raid muoiono quattro persone. E' il primo attacco mortale lanciato dalla Striscia di Gaza contro Tel Aviv dal ritiro delle truppe israeliane, la scorsa estate. I militanti palestinesi rapiscono il caporale israeliano Ghilad Shalit.
26 GIUGNO - I capi di Hamas nel mirino di Israele. Il primo ministro israeliano Olmert ordina allo Stato maggiore di prepararsi per una grande offensiva, in risposta alla cattura del caporale Shalit. Il premier Olmert respinge la richiesta dei militanti di liberare donne e detenuti nelle sue carceri in cambio di informazioni sul soldato israeliano rapito.
27 GIUGNO - Dura offensiva di Israele nella Striscia, a due giorni dal rapimento del soldato da parte di miliziani palestinesi. «Che nessuno entri e nessuno esca» stabilisce il premier Ehud Olmert. La chiusura avviene sul versante israeliano della Striscia. Sul mare pattugliano le motovedette israeliane. Il governo di Olmert approva un piano di contingenza che taglierebbe le forniture di cibo, acqua e gas alla Striscia se il soldato 19enne non dovesse essere rilasciato. Nel frattempo, Hamas e Fatah raggiungono un accordo di principio su un documento che auspica la soluzione dei due stati per chiudere il conflitto mediorientale, riconoscendo quindi implicitamente lo stato di Israele.
28 GIUGNO - I carri armati israeliani avanzano nella Striscia di Gaza da sud e da nord alla ricerca del soldato rapito. Ehud Olmert ripete che l'obiettivo principale dell'operazione militare è riportare a casa il soldato rapito. «Non intendiamo rioccupare Gaza - dice il premier -. Ma siamo pronti ad azioni estreme per liberare Gilad».
29 GIUGNO - Viene ucciso un giovane colono sequestrato in Cisgiordania. Il corpo di Eliahu Asheri, 18 anni, viene trovato dai militari israeliani vicino al villaggio di Beitunia, a poca distanza da Ramallah. Era stato sequestrato mentre faceva l'autostop da Gerusalemme verso casa.
30 GIUGNO - Israele intensifica i raid aerei contro la Striscia di Gaza, colpendo una trentina di obiettivi fra cui l'edificio del ministero degli Interni a Cittá di Gaza. Prosegue intanto una mediazione sotto gli auspici del presidente egiziano Hosni Mubarak con la Siria e il leader dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, in esilio a Damasco, con l'obiettivo di ottenere la liberazione del soldato israeliano rapito. nel frattempo arrivano anche le accuse di Hamas a Israele «Vuole annientarci: fallirà».
1 LUGLIO - Il presidente Abu Mazen ha deciso di parlare per la prima volta dal rapimento del caporale Gilad Shalit. «Le trattative non sono a un punto morto, un accordo può essere raggiunto» dice Abu Mazen, ammettendo però che uno dei problemi è con chi trattare. «I leader di Hamas all'estero dicono che le decisioni sono nelle mani dell'ala militare a Gaza. L'ala militare a Gaza risponde che tutto dipende dai leader all'estero. Il premier Ismail Haniyeh non sembra avere alcun ruolo in quello che sta succedendo». Risultato: «I negoziatori egiziani non sanno a quale porta bussare». I tank dell'esercito israeliano intanto vengono attaccati dai miliziani nella Striscia. Il governo Olmert: no allo scambio dei prigionieri.
2 LUGLIO - Un elicottero israeliano lancia un razzo il contro l'ufficio del primo ministro palestinese di Hamas Ismail Haniyeh, a Gaza City. Pochi minuti dopo un altro missile israeliano colpisce la al Arqam School, sempre a Gaza, fondata dallo sceicco Yassin. Il premier palestinese Ismail Haniyeh condanna duramente l'attacco aereo israeliano definendolo un «attentato contro un simbolo del popolo palestinese» e annuncia vendetta. Il premier israeliano Olmert replica: «Faremo tutto il possibile per liberare l'ostaggio». Hamas intanto lancia un ultimatum: «Se l'occupante non comincia a liberare i detenuti palestinesi, considereremo chiuso il caso del soldato».
3 LUGLIO - Israele «non si arrenderà ai ricatti»: questa la risposta del premie israeliano Olmert allo scadere dell'ultimatum di 24 ore lanciato dai rapitori del soldato. «Non negozieremo con i terroristi» precisa OLmert. Intanto i gruppi che tengono prigioniero il soldato fanno sapere che non hanno intenzione di uccidere il sequestrato.
4 LUGLIO - Scaduto l'ultimatum, i rapitori scelgono una tecnica alla libanese: nessuna notizia sul caporale Gilad Shalit, in una guerra di nervi con il governo israeliano.
5 LUGLIO - Israele intensifica l'offensiva su Gaza. La «Pioggia d'estate» si trasforma in una tempesta. Dal governo israeliano arriva il via libera allo Stato maggiore perché estenda l'operazione nel nord di Gaza. Le truppe e i tank di Tsahal si posizionano tra le macerie dei vecchi insediamenti evacuati meno di un anno fa. Le dune deserte di Elei Sinai sono usate come base di lancio per i Qassam: due razzi nuovo modello colpiscono Ashkelon, città di 120 mila abitanti, sulla costa. Dura la denuncia dell'Onu: «Violati i diritti umani».
6 LUGLIO - Battaglia tra l'esercito e Hamas: ventuno palestinesi restano uccisi in un'operazione dell'esercito israeliano il cui obiettivo è fermare i lanci di razzi Qassam contro il sud di Israele. il ministro degli Interni di Gaza ordina alle forze di sicurezza: «sparate sui soldati israeliani».
7 LUGLIO - Nuove incursioni di Israele a Gaza: muoiono otto palestinesi. Il governo israeliano discute per la prima volta di uno scambio di prigionieri. I rapitori del soldato fanno sapere: «La via per salvarlo è trattare».
8 LUGLIO - Hamas propone una tregua e Israele rifiuta: «Prima deve essere liberato il nostro soldato». Incursione notturna dell'esercito israeliano a Gaza City, mentre comincia il ritiro delle truppe da Beit Lahiya. Uccisa una madre palestinese con i due figli.
9 LUGLIO - Emissari di Abu Mazen in Siria per convincere Meshal a far rilasciare il soldato rapito. Il premier israeliano Olmert: «L'offensiva di Gaza è una guerra senza scadenze». Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan chiede l'accesso immediato degli aiuti nella Striscia.
10 LUGLIO - Interviene il «duro» di Hamas. Khaled Meshal, leader di Hamas all'estero, riappare a Damasco per insistere perché Israele accetti uno scambio di prigionieri per la liberazione del caporale Gilad Shalit. No del premier israeliano Olmert.
11 LUGLIO - Un palestinese è ucciso e quattro rimangono feriti in un raid dell’aviazione militare israeliana sferrato a Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza. «Una forte esplosione ha fatto scuotere stamani il nord della striscia di Gaza» riferisce l'undici luglio la tv satellitare araba Al Jazira.
12 LUGLIO - Si profila lo spettro di una nuova guerra del Libano: la milizia libanese filoiraniana degli Hezbollah rapisce due soldati israeliani. Immediata la risposta del premier Ehud Olmert che invia truppe di terra e cacciabombardieri in un'offensiva nel sud del Libano. Nel frattempo, sul fronte palestinese, un altro raid israeliano a Gaza causa più di venti vittime.
13 LUGLIO - Pioggia di razzi israeliani sul Libano, almeno ottanta i lanci . Attaccata anche Haifa. Beirut viene colpita al cuore: razzi sull'aeroporto, la capitale è isolata. Nella rappresaglia nel Sud del Paese muoiono 55 civili. Con dieci voti a favore, quello contrario e determinante degli Stati Uniti, e 4 astenuti, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite boccia la bozza di risoluzione proposta dal Qatar che condannava l’operazione militare di Israele nella Striscia di Gaza.

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17 luglio 2006
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