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Le tute blu di Termini occupano il Municipio

''Se le istituzioni non ci prendono in considerazione cercheremo di fare da soli''

18 novembre 2009

Primo giorno delle due settimane di cassa integrazione per le tute blu dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Uno stop forzato che coincide con l’avvio di una stagione di forte mobilitazione dei sindacati e degli operai contro il piano dell’azienda di stoppare dal 2011 la produzione automobilistica nell’impianto siciliano. La nuova Lancia Y, infatti, sarà realizzata in Polonia.
Questa mattina circa 200 dei 1.300 operai, diretti e dell’indotto, dopo essere stati in assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento, hanno occupato il municipio e la stanza del sindaco Salvatore Burrafato. "La nostra - ha detto Roberto Mastrosimone segretario della Fiom di Termini Imerese (nella foto) - non è un’occupazione simbolica perché bloccheremo realmente l’attività amministrativa. Pensiamo che la morte dello stabilimento significhi la fine dell’economia di Termini e del comprensorio. Chiediamo attenzione sulla vertenza in atto. Siamo qui perchè vogliamo incontrare il vicesindaco, cioè il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, con delega al Cipe, Gianfranco Miccichè. E fino a quando non si riuscirà ad avere un incontro con lui e con  il ministro alle Attività produttive, non renderemo operativo il Comune. In questo percorso abbiamo la necessità di avere a nostro fianco tutte le istituzioni e tutti i parlamentari siciliani perchè da questa vertenza dipenderà il futuro del nostro territorio".

Gli operai hanno infine "eletto" un proprio sindaco tra le tute blu occupanti e l'operaio scelto ha indossato la striscia tricolore. "Se le istituzioni non prendono in considerazione i nostri problemi - hanno detto gli operai - cercheremo di fare da soli".
Gli operai insistono affinchè il visesindaco Miccichè vada in Comune per parlare con loro e chiedono di fissare un incontro con il ministro Claudio Scajola, prima che la Fiat presenti ufficialmente il piano industriale. Senza questi due passaggi "staremo qui ad oltranza", hanno detto.
Secondo il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato gli operai "hanno espresso la volontà di mantenere il presidio fino a quando il ministro Scajola, al quale ho già scritto una lettera, non fisserà un incontro per discutere sul futuro dello stabilimento". "Ho fatto presente al ministro - ha aggiunto - che non si possono erogare eco-incentivi a un'azienda che chiude una fabbrica, e ho rivolto un invito ai parlamentari, non solo siciliani, a votare contro il provvedimento". "Vogliamo parlare col governo - ha concluso il sindaco - prima che il Lingotto presenti il suo piano, perchè a quel punto tutto diventerebbe più difficile".

Intanto a Torino... - Da ieri la Bertone è ufficialmente della Fiat: nello stabilimento della storica carrozzeria torinese, che assume il nome di Officine Automobilistiche Grugliasco, saranno prodotti alcuni modelli Chrysler. L'atto formale del passaggio di mano è stato firmato a Torino, presso lo studio del notaio Antonio Maria Marocco. Nello stesso giorno nella grande fabbrica Fiat di Mirafiori Fim e Uilm, in un'assemblea da loro promossa, hanno incassato un pesante no all'accordo per il contratto dei metalmeccanici. Circa 200 lavoratori delle Presse hanno approvato un ordine del giorno in cui si boccia l'intesa e si è chiesto il voto di tutti i lavoratori. Il segretario nazionale della Fim Bruno Vitali, presente all'assemblea, ha parlato di "blitz della Fiom e di demagogia", ma ai cancelli dello stabilimento sono prevalsi malumore e disappunto. L'acquisizione formale della Bertone è un passo significativo in vista della definizione del piano di Fiat Auto, a cui sta lavorando Marchionne. "Abbiamo portato a termine un'importante operazione. Le Officine Automobilistiche Grugliasco sono un tassello importante della nostra strategia industriale", ha sottolineato Alfredo Altavilla, responsabile Sviluppi Internazionali del gruppo Fiat, dopo la firma. Soddisfatti anche i commissari straordinari "per la sana chiusura di 21 mesi di lavoro. La procedura - hanno spiegato - prosegue ora con la vendita del marchio e del Museo Bertone". E, nel cortile della fabbrica di Grugliasco, i lavoratori tengono l'ultima assemblea come dipendenti Bertone.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Ansa, Repubblica.it]

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18 novembre 2009
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