Le Vite degli Altri
La vita di un intellettuale durante il periodo della ''Stasi'' nella Repubblica Democratica Tedesca
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LE VITE DEGLI ALTRI
di Florian Henckel von Donnersmarck
Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler è l'abile, spietato solerte agente HGW XX/7 della famigerata Stasi, la Polizia di Stato che crea un clima di terrore tra i cittadini della DDR. Per la sua abilità e lealtà il tenente colonnello Anton Grubitz gli affida il compito di mettere sotto stretta sorveglianza il drammaturgo di successo Georg Dreyman, autore apprezzatissimo e fra i più importanti intellettuali dal regime comunista, su cui nutre sospetti. In realtà non è il solo ad avere un motivo per cercare di incriminarlo. In particolare il ministro della cultura Bruno Hempf vorrebbe farlo imprigionare per avere via libera con la sua compagna Christa-Maria Sieland, celebre attrice teatrale, di cui è invaghito.
Tit. Orig. Das Leben der Anderen
Anno 2006
Nazione Germania
Distribuzione 01 Distribution
Durata 138'
Regia e sceneggiatura Florian Henckel von Donnersmarck
Musiche Gabriel Yared
Con Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Martina Gedeck, Ulrich Tukur
Genere Drammatico
La Repubblica Democratica Tedesca (DDR, 1949/1989): il background storico
Il regime del Partito Socialista Unificato Tedesco (la cui sigla era ''SED'' - Sozialistische) era basato sul modello marxista-leninista e caratterizzato dalla lotta Einheitspartei Deutschlands alle classi sociali. Il SED si aspettava collaborazione dal suo ''popolo'': elaborava programmi, progetti, direttive e precise restrizioni, con il risultato di una legge politica criminale.
Il concetto di sradicamento della specifica individualità, consentiva al Ministero per la Sicurezza dello Stato (Ministerium für Staatssicherheit, MfS), detto anche ''Stasi'', di dividere gli ''altri'' in categorie, e quindi interrogarli, spiarli e ostacolarli, per trasformarli, in ultimo, in oggetti di odio. L'arresto conteneva in sé già l'idea del 'nemico', di un elemento ostile e pericoloso da allontanare. Il Ministero per la Sicurezza dello Stato aveva elaborato un programma di partito che interferiva in modo attivo e minaccioso nella vita degli altri, allo scopo di cambiarli radicalmente nel momento in cui non corrispondevano più alle aspettative del partito. Il centro di detenzione del Ministero per la Sicurezza dello Stato era situato a Hohenschönhausen; gli agenti addetti agli interrogatori venivano addestrati presso il Collegio di Potsdam-Eiche.
Il termina ''procedura operativa'' (Operativer Vorgang, OV) veniva usato dal Ministero per indicare il massimo livello di sorveglianza a cui sottoporre gli individui sospetti. Il carattere preventivo della ''procedura operativa'' era indicato nel linguaggio amministrativo della Sicurezza dello Stato del 1976. Ad esempio, uno dei ''reati contro il sistema'', punibile con due anni di carcere, era ''l'espatrio non autorizzato'' (§213 del codice penale della DDR). Erano punibili persino la pianificazione o il tentativo di fuga dalla Repubblica. La fortificazione dei confini interni tedeschi e il muro di Berlino diedero luogo a diversi tentativi di aiuto alla fuga, punibili anch’essi con una condanna fino a otto anni di detenzione.
Il progetto illusorio del SED, prevedeva che 13.000 funzionari comandassero un esercito di 170.000 Collaboratori Non Ufficiali (Inoffizielle Mitarbeiter, IM), con l’incarico di controllare e sorvegliare un'intera società.
La sigla abbreviata ''Stasi'' definisce l'apparato segreto di repressione della dittatura del SED. [Manfred Wilke]
Intervista con Florian Henckel von Donnersmarck
Come Le è venuto in mente questo argomento? Cosa ha scatenato il Suo interesse a riguardo?
C'era forse un motivo personale?
Nel corso degli anni ci sono state due cose che mi hanno portato a fare questo film. La prima riguarda i ricordi che ho di quando, da bambino, andavo in visita a Berlino Est e nella DDR. All'età
di 8 anni trovavo eccitante e interessante la paura degli adulti. I miei genitori avevano paura quando attraversavano il confine (erano nati nell'Est e forse venivano controllati maggiormente, per questo motivo), e anche i nostri amici della Germania dell'Est avevano paura, quando parlavano con noi, con l'Ovest. I bambini hanno delle antenne incredibili per le emozioni. Penso che senza queste esperienze, avrei avuto difficoltà a trovare il giusto approccio a questo tema. La seconda ragione è un'immagine che non ho mai dimenticato: nel 1997, durante un corso creativo presso la HFF, veniva ripreso un uomo seduto all'interno di una stanza vuota, con delle cuffie sul capo, mentre ascolta una musica sublime ma non vuole sentirla. Quest'uomo ha popolato i miei sogni e nel corso degli anni è diventato il Capitano Gerd Wiesler. Gabriel Yared dice sempre che un artista creativo è una sorta di ricevitore. Se questo è vero, allora ci deve essere stato da qualche parte un trasmettitore che mi ha inviato dei segnali senza sosta.
In che modo e in quali luoghi ha condotto le ricerche per questo film?
Sono stato in molti luoghi in cui si respira ancora lo spirito del passato, fra cui il Memoriale di Hohenschönhausen, l'ex Ministero per la Sicurezza dello Stato, l'odierna Agenzia di Ricerca e Memoriale di Normannenstrasse, nonché il Birthler Bureau e i suoi archivi. I luoghi trattengono le emozioni vissute, e queste visite spesso mi hanno ispirato più dei libri che ho letto e dei documentari che ho guardato sull’argomento. Il fatto decisivo, però, è stata la conversazione con i testimoni del tempo, fra cui il Tenente Colonnello della Stasi, Wolfgang Schmidt, capo del Gruppo di Valutazione e Controllo della "HA XX", le prostitute della Stasi e la gente che è stata rinchiusa
anche fino a due anni nei centri di detenzione della DDR. Ho cercato di ampliare la prospettiva, di assumere diversi punti di vista e per questo ho voluto ascoltare molte storie fra loro contraddittorie; alla fine ho sentito di aver sviluppato una sensazione molto chiara rispetto a quel tempo e ai suoi problemi. L'ultimo e più importante elemento è stato il mio lavoro con gli attori e con i membri della troupe, la maggior parte dei quali proviene dall'Est, e ha portato nel film un'esperienza di vita vissuta, molteplici punti di vista, spesso molto personali. Per molti di loro, questo film è stata l'occasione per parlare finalmente di queste cose, per la prima volta in assoluto. Lo trovo pazzesco, a 14 anni dalla riunificazione! Ci sono ferite che davvero impiegano tanto tempo a guarire.
Si è ispirato a modelli specifici per i personaggi e gli eventi?
I personaggi sono modellati sulla base di diverse figure della vita reale, in cui molti certamente si identificheranno. Tuttavia il film non è a tesi. I personaggi e gli eventi sono deliberatamente lasciati in sospeso. Ad esempio Hempf è un ministro senza portafoglio. Per me la cosa importante era di non perdermi nei dettagli storici, perché il mio obiettivo era raccontare una storia 'reale' su persone 'reali', filtrandola attraverso l'emotività.
Come è riuscito a scritturare un premio Oscar per scrivere la musica del film?
C'è voluto del tempo ma chiunque mi conosca sa che non accetto mai un 'no' come risposta! La mia tesi alla scuola di cinema è stata sul film 'Il talento di Mr. Ripley' e ho sempre avuto la sensazione di aver compreso realmente il film solo attraverso la sua musica. Ho continuato a scrivere a Gabriel Yared fino a quando non ho avuto l'occasione di conoscerlo e di parlargli di persona dell'idea del mio film. Lui ha subito mostrato interesse. Inoltre ho avuto un colpo di fortuna, perché il progetto a cui stava lavorando, Troy di Wolfgang Petersen, non è andato in porto, e lui improvvisamente si è reso più libero. Il metodo di lavoro di Yared prevede la composizione della musica di un film già durante la fase della sceneggiatura. Ci siamo visti tre volte a Londra per sviluppare l'approccio musicale insieme. Ad esempio Yared ha composto il Sonata for a Good Man, che compare nel film, ancor prima dell'inizio delle riprese. L'attore Sebastian Koch afferma di aver capito profondamente la personalità di Dreyman solo dopo aver suonato questo brano. Un’ulteriore prova che il metodo di Gabriel è più che valido.
Note - E' il più grande successo della stagione cinematografica tedesca (ha vinto 7 premi del cinema tedesco tra cui miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura). Presentato in 'Piazza Grande' a locarno 2006. Oscar 2007: miglior film straniero.