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Raffaele Lombardo ha revocato la nomina di assessore ad Andrea Vecchio

07 settembre 2012

"Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo nell'esercizio dei suoi poteri, essendo venuto meno il vincolo fiduciario, ha revocato la nomina da assessore regionale per le Infrastrutture e la Mobilità ad Andrea Vecchio".
La notizia è arrivata attraverso una nota diffusa dall'ufficio stampa della presidenza della Regione.
La decisione è stata presa dopo che Vecchio "ha reiteratamente rilasciato dichiarazioni che, eccedendo le proprie competenze, si sono poste in stridente contrasto sia con l'indirizzo politico individualmente perseguito da alcuni degli assessori, sia con le scelte unitarie dell'organo collegiale di governo, pregiudicando la solidale coerenza dell'azione governativa".
"Egli ha diffuso notizie non vere parlando di atti elettoralistici della Giunta di Governo - prosegue - privi di assoluto fondamento e ben distanti dalla fisiologica dialettica politica propria di un organo politico collegiale e con gravi effetti provocatori nei confronti di intere categorie di lavoratori attribuendo al Governo intenzioni non rispondenti alla propria linea politica". Per Lombardo: "Ha inoltre determinato un diffuso malessere nella compagine governativa creando momenti di tensione, tale da renderne contraddittoria ed incompatibile la presenza in Giunta".

Vecchio, imprenditore edile noto per le sue denunce antiracket, era stato nominato nuovo assessore regionale alle Infrastrutture il 5 giugno scorso. Prese il posto di Pier Carmelo Russo. Negli ultimi giorni i rapporti con il presidente Lombardo erano diventati incandescenti. La prima grave incrinatura con il governatore era avvenuta il 17 luglio quando l'ormai ex assessore dichiarò: "La Sicilia è sull'orlo del crac e penso non si possano pagare gli stipendi". E aggiunse: "Ho accettato l'incarico da assessore in maniera provocatoria, per mettere le mani dentro e capire perché la Sicilia non funziona. Non funziona perché ogni cosa in questa Regione si muove in funzione del clientelismo e del voto di scambio". Da quel momento è stato un escalation di dichiarazioni al vetriolo.
Proprio la settimana prossima aveva alzato il tono della polemica dicendo: "Siamo critici verso il sistema di gestione della giunta e del presidente della Regione". E aveva anche parlato di "provvedimenti clientelari assunti dal governo". Avrebbe anche invitato "il presidente Lombardo a non mettere più piede nel Palazzo e andare a raccogliere le arance". Vecchio durante il suo mandato non ha risparmiato neanche l'assemblea regionale siciliana. Il 27 luglio durante un intervento in aula di Lombardo disse: "Il governatore ha parlato per circa un'ora e ho visto che si alternavano gli stenografi: uno ogni tre minuti". E aggiunse: "Mi dicono che guadagnano da 2.500 a 6.000 euro al mese ma non sono impressionato per gli stipendi che prendono, ma per averne visti 18 che si alternavano dopo pochi minuti".

Oggi, l'ormai ex assessore alle Infrastrutture ha convocato i giornalisti nella sede dell'Ance di Catania per raccontare la sua verità, e all'indomani della revoca del suo mandato non esclude una sua presa di posizione a riguardo. "Sto valutando con i miei avvocati quali provvedimenti adottare per tornare a ricoprire il mio ruolo. Mi trovo con un grande imbarazzo e malessere addosso, stiamo decidendo se presentare ricorso perché questa ingiustizia possa essere sanata".
"Siamo nuovamente alla Santa inquisizione. Sono andato in assessorato con la speranza di fare qualcosa di positivo per questa terra. Siamo riusciti ad affrontare pochissime cose, ma oggi abbiamo le idee più chiare su cosa si potrebbe fare per far andare meglio questa regione. Alla Sicilia spetta l'Oscar della cattiva gestione, ma le altre regioni non è che se la cavino meglio".
"È la politica nazionale che deve cambiare - ha aggiunto Vecchio -. Io ho fatto dichiarazioni di carattere politico in questi 3 mesi, se un uomo non è più libero... In Italia, e in Sicilia in particolare, non si vuole più che gli uomini liberi che non appartengono a nessuno schieramento politico parlino".

Sulle ipotesi di un suo nuovo ruolo in politica, Vecchio nicchia: "Io candidato? Non sono candidabile né a destra, né al centro nè a sinistra. Sono un uomo libero. Tra i candidati quello che umanamente mi fa più simpatia è Crocetta. Non ho ancora letto il suo programma, ma se ci piacerà lo sposeremo". "Messaggi per Lombardo? Ci sarebbero tanti consigli da dare ma - ha aggiunto - non mi sento di darne perché temo di essere equivocato. Cominciamo dal look...".
"Il provvedimento preso da Lombardo è un'enormità. Un presidente dimissionario privo di poteri ha adottato, per dimettere un assessore, motivazioni squisitamente politiche e nessuna motivazione di carattere amministrativo. Ho fatto delle contestazioni e non ho ricevuto risposta, né dalla Giunta, né dal presidente, né da chi di competenza".
"Nulla si muove alla Regione senza clientelismo e voto di scambio. Questo si vede, è lapalissiano. Il grosso problema di questo Paese è che la politica è considerata proprietà privata e deve essere tramandata da padre in figlio, perché se il padre sta per abbandonare la scena politica ecco spuntare il figlio per occupare il posto perché è un lavoro poco impegnativo per la mente ed il fisico".

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, Lasiciliaweb.it]

 

 

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07 settembre 2012
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