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Lemony Snicket - una serie di sfortunati eventi

Harry Potter ha trovato pane per i suoi denti: si chiama Lemony Snicket

22 marzo 2005





Noi vi segnaliamo...
Lemony Snicket - una serie di sfortunati eventi
di Brad Silberling

Harry Potter ha trovato pane per i suoi denti: si chiama Lemony Snicket.
Impostore, spia, fuggiasco, nel mirino di una cospirazione mondiale, affonda le radici nei classici della letteratura per l'infanzia e mette insieme le due più grandi paure ancestrali dei bimbi: la paura di restare da soli quindi orfani e la paura dell'uomo cattivo. Autore di 8 romanzi (a firma di Lemony Snicket) che hanno venduto 27 milioni di copie - rimanendo oltre 600 settimane di fila nella classifica dei best-sellers per ragazzi stilata dal New York Times - Daniel Handler è riuscito a rubare il primo posto in classifica alla inossidabile JK. Rowling di Harry Potter. Adesso la sfida  è tracimata nei cinema, dove, negli Stati Uniti, anche Lemony Snicket's ha fatto faville.

La storia
Gli orfanelli sono i tre fratelli Baudelaire (da 0 a 14 anni), bambini adorabili e dotati di straordinario acume, che conducono una vita d'infelicità e dolore. Il cattivo che più cattivo non si può è il conte Olaf (Jim Carrey) che vuole mettere le grinfie sulla fortuna ereditata dai piccoli. C'è anche un personaggio buono su cui, però, è meglio non fare troppo affidamento: zia Josephine (Meryl Strepp), una vedova ansiosa, un tempo cuore impavido, che vive sul Lago Lacrimoso ed è terrorizzata da tutto (non accende il termosifone per paura che salti in aria e non usa il telefono per paura dell'elettrocuzione!). Meno male che i tre Baudelaire sanno cavarsela benissimo da soli. Violet, la primogenita è una prodigiosa inventrice (ad esempio, il letto che si rifà da solo). Klaus a dodici anni ha già letto più libri di un adulto. Perfino la piccina Sunny sa difendersi come può: mordendo con i suoi primi dentini! Il conte Olaf, invece dietro a mille mascheramenti nasconde una personalità disturbata: megalomane, sociopatico, cronicamente insicuro. Ma non c'è da averne pietà: è anche odioso e cattivo. Riusciranno i fratellini a metterlo nel sacco?

Distribuzione UIP
Durata 108'
Regia Brad Silberling
Con Jim Carrey, Emily Browning, Liam Aiken, Kara e Shelby Hoffman, Meryl Streep, Timothy Spall, Billy Connolly
Genere Fantasy


Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi. Malinconico e fantasioso, ricco di riferimenti raffinati, piace ai bambini e agli adulti: è già stato definito l'anti Harry Potter 
di Andrea Di Domenico [Corriere della Sera]

È già stato definito l'anti Harry Potter.  Uscito nelle sale italiane venerdì 18 marzo - ma un bel venerdì 17 si sarebbe rivelato molto più appropriato al suo lancio - ''Una serie di sfortunati eventi'' è il film tratto da una collana di 11 libri per bambini (ma ne sono previsti 13 in totale), che raccontano le disavventure di tre orfani, i fratelli Baudelaire, sballottati di parente in parente, alla ricerca di qualcuno che si possa finalmente prendere cura di loro dopo la morte dei genitori.
Naturale che la Paramount ne abbia voluto fare un film (per ora) e una probabile saga, per contrastare i megasuccessi del maghetto inventato da J. K. Rowling, in favore delle casse della Warner Bros. Fin dall'incipit del primo racconto (che coincide a quello del film, anche se la pellicola mescola idee tratte dai primi tre libri), si coglie però la sostanziale differenza con i romanzi di Harry Potter. La narrazione di ''Una serie di sfortunati eventi'' è più asciutta e il mondo inventato da Lemony Snicket è assai più raffinato, oltre che pieno di citazioni (i nomi di molti personaggi sono quelli di scrittori famosi) e richiami alla letteratura per ragazzi dolceamara di autori come Roald Dahl e Lewis Carroll.
Inoltre l'ottimismo potteriano è qui sostituito dalla malinconica rassegnazione che tutto andrà male, se non addirittura peggio, con uno umorismo sardonico più adatto anche al palato degli adulti: «Se siete interessati a storie a lieto fine, fareste meglio a vedere un altro film, per cui siete ancora in tempo ad andare nella sala accanto dove proiettano la storia di un allegro folletto» racconta il narratore della pellicola, sulla falsariga di quanto fanno i libri. E il primo sfortunato evento che capita ai tre fratelli Baudelaire, che diventando orfani hanno ereditato una fortuna, è di finire nelle grinfie del Conte Olaf, un loro lontano parente che di mestiere fa l'attore con risultati fallimentari, ha un ego smisurato e cerca in ogni modo di eliminare i mocciosi per impossessarsi del loro denaro.

[...] A sostenere questa favola dark, fotografata in azzeccatissime sfumature del marrone e dell'ocra, è il solito camaleontico Jim Carrey, nei panni del Conte Olaf: con una delle sue straordinarie interpretazioni sopra le righe, Carrey dapprima maltratta i giovincelli, vessandoli e attentando alla loro vita, quindi dopo averne perso l'affidamento si esibisce in un paio di apparizioni da trasformista, dando vita a un irresistibile lupo di mare zoppo e a un falso scienziato italiano, presentatosi a casa del secondo affidatario dei Baudelaire, lo zio Monty.
Tra ripugnanti serpenti che si rivelano innocui, case costruite sul baratro di una scogliera, emozionanti salvataggi in extremis da treni in corsa, i fratellini faranno la conoscenza anche della zia Josephine, una donna un tempo impavida che ormai ha paura anche della sua ombra e nasconde il segreto della morte dei loro genitori. Alla riuscita del film, che ha già incassato 188 milioni di dollari nel mondo (quanto basta per metterne in cantiere il sequel), oltre al notevole cast, in cui spiccano anche Meryl Streep e Billy Connolly, hanno contribuito le magie degli esperti di effetti visivi della Industrial Light Magic, che hanno aiutato il regista Brad Silberling a regalare alla pellicola un'atmosfera a metà tra un film di Fellini e uno di Tim Burton. [...]

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22 marzo 2005
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