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Lettere di licenziamento per 1.586 lavoratori della Formazione

L'allarme del sindacato: "Nonostante le continue promesse non vi sono prospettive neanche per chi lavora con abnegazione nei percorsi dell'obbligo"

06 aprile 2013

"Gli enti di formazione stanno procedendo al licenziamento di tutto il personale degli interventi formativi con data 7 giugno e degli sportelli con data 30 settembre. Finora sono ben 1.586 gli operatori che hanno ricevuto le lettere di licenziamento".
Lo afferma il responsabile Formazione della Cisl Scuola Giovanni Migliore, firmatario insieme a Cgil, Uil e Snals di una lettera per la richiesta di un incontro al presidente della Regione e all'assessore alla Formazione.
"Non sono servite a fermare le procedure - aggiunge Migliore - le dichiarazioni del presidente Crocetta in commissione Lavoro all'Ars con le quali il governatore ha annunciato il mancato finanziamento della seconda annualità dell'Avviso 20/2011 senza individuare però, ad oggi, un percorso ben definito per la continuità delle attività formative e senza dare le giuste garanzie per il personale. Domina l'incertezza, chiediamo subito un incontro alla Regione". "Nonostante le continue promesse - continua Migliore - non vi sono prospettive neanche per chi, ogni giorno, lavora con abnegazione nei percorsi dell'obbligo. Tutto ciò mette a repentaglio migliaia di posti di lavoro e non è più accettabile sentirsi dire che nessuno dovrà preoccuparsi e protestare perché il governo darà le soluzioni".

 

Le associazioni Forma Sicilia e Cenfop Sicilia hanno convocato i sindacati comunicando l'apertura dello stato di crisi, che sarà seguita dall'avvio delle procedure previste dalla legge a carico dei singoli enti.
"Gli Enti associati - FORMA e CENFOP-, condividono l’avvio del processo di riforma ed intendono partecipare in maniera propositiva, responsabile e documentata a tale avvio. L’individuazione di nuovi strumenti e procedure per un sistema formativo rispondente alle esigenze del sistema produttivo e di sviluppo dei territori, perché possa risultare conducente, richiede, conseguentemente , tempi ragionevolmente adeguati ed un percorso certo".
Ed invero, a tal fine hanno già evidenziato più volte quale può essere un sistema indispensabile di "Formazione professionale di qualità": supporti specialistici per sostenerne la riorganizzazione, l’attività di riqualificazione del personale, gli interventi per l'accompagnamento e la ricollocazione dello stesso, la sperimentazione di sistemi validati di riconoscimento, la certificazione delle competenze nonché il rafforzamento dell’applicazione di un adeguato modello di accreditamento. Tale sistema, per dare i risultati voluti, deve essere realizzato con le strutture formative che erogano servizi agli utenti e con le persone in attività (certamente, in costanza di rapporto di lavoro). Intervenire sui sistemi e le persone in attività, con misure di affiancamento e supporto che accompagnino l’offerta formativa e i processi di sperimentazione, risulta efficace sia dal punto di vista metodologico, sia per gli esiti di qualità da conseguire. Quanto prima può consentire di operare, attraverso passaggi procedurali attentamente studiati, valutati e programmati per garantire tutte le parti in causa, consentendo, così, di calmierare il settore, che sta attraversando momenti di profonda crisi. In caso contrario, il rischio è "vivere una situazione di forte tensione sociale".

"Sin dal 2008 - ha detto ancora Giovanni Migliore - chiediamo che venga rivisto il sistema di accreditamento degli enti che altrimenti genera il lievitare di enti di ogni genere che non garantiscono la necessaria operatività. Chiediamo, inoltre, le garanzie per tutti gli operatori del settore, a partire da chi è stato già espulso e ancora aspetta che si concretizzino le promesse del governo. Non si può rimanere per decine di mesi senza stipendio e senza prospettive future".
"Non si può fare - ha concluso il sindacalista - macelleria sociale. Siamo i primi a chiedere che chi ha sbagliato paghi, ma, certamente, ad avere sbagliato non sono i lavoratori. Chiediamo dunque un confronto urgente per avere certezze per i lavoratori dato che le scadenze dei percorsi formativi e degli sportelli sono imminenti e ancora non vi sono prospettive concrete per i lavoratori".

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, LiveSicilia.it]

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06 aprile 2013
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