Liberalizzazione delle farmacie: a Catania la protesta di Federfarma etnea
Farmaci senza ricetta? I farmacisti sono pronti anche alle azioni più estreme, per protestare contro la fase due delle liberalizzazioni decise dal Governo. Anche a Catania. Per il vicepresidente nazionale della categoria Gioacchino Nicolosi, alla guida di Federfarma etnea, "si è messa in dubbio la nostra sopravvivenza. Non possiamo accettare altri cambiamenti, sulla fascia C", dice all'Italpress. "Siamo stati gli unici a subire già la prima liberalizzazione, contenuta nel decreto Salva Italia di dicembre: è stato previsto che la fascia C è fuori dalla farmacia, solo che da questa uscita sono stati tolti gli ormoni, gli iniettabili e tutti quei farmaci per i quali entro 90 giorni l'Agenzia Italiana del Farmaco deve stabilire l'obbligo di ricetta o meno. Siamo disponibili a portare avanti questa misura, e pure a quella sugli sconti sulla fascia C, ma non accetteremo nessun altro cambiamento. Di tutto si parla in Europa, tranne che di farmacie".
"Sarò costretta a licenziare due dipendenti", minaccia Giacinta Recca della Farmacia Europa, "perchè i nostri ricavi si sono già abbassati. Con i farmaci equivalenti, per esempio, il fatturato è diminuito del 35%. Che facciano quello che vogliono a Roma: io prenderò le mie decisioni, non posso mica fallire... Tante farmacie sono sull'orlo del fallimento, e l'unica possibilità è ridurre il numero di dipendenti. Attualmente lo Stato ci toglie il 9%, e pratichiamo da tempo gli sconti. Facciamo una vita sacrificata al massimo, e la mia farmacia è anche notturna. Gli studi di settore sono fermi a sei anni fa, ma i ricavi sono diminuiti del 30%. Diamo un servizio per l'assistenza pubblica, e cosa ci viene dato in cambio? I farmaci non sono mica caramelle".
I titolari delle parafarmacie, intanto, si sentono in Purgatorio: "Siamo nell'incertezza - afferma Antonia Pagano, che ha un negozio in via Musumeci - perchè si è fatto davvero troppo poco, e c'è poca chiarezza sul futuro. La liberalizzazione è un passo avanti, ma è troppo poco. Logico che per noi ci sarà un miglioramento: fino ad oggi possiamo vendere solo prodotti di automedicazione e senza obbligo di ricetta. Passerà tutta la fascia C? Non so fino a che punto ci sia da crederci. Non passeranno di certo gli antibiotici, né i cortisonici. Che si decidano, prima o poi dovranno farlo...". [Informazioni tratte da Corriere del Mezzogiorno - Italpress]