LIBERATELA!
La società civile di tutta Italia, chiede a gran voce che Giuliana Sgrena, giornalista del Manifesto rapita a Baghdad, venga rilasciata
"Noi l'Organizzazione della Jihad nel paese del Rafidain (Mesopotamia) annunciamo che la messa in atto del verdetto divino contro la prigioniera italiana Giuliana Sgrena avverrà dopo 48 ore, se non ci sarà un annuncio del governo italiano, il cui capo è il criminale Berlusconi, del ritiro dall'Iraq. E' tempo che conosciate la verità sul vostro governo criminale che ancora spadroneggia in Iraq. Berlusconi e la sua cricca, nemici dell'Islam e dei musulmani, portano la responsabilità del sangue dei vostri figli. La permanenza del vostro esercito nel paese del Rafidain avrà conseguenze gravi e non godrete della sicurezza finché i musulmani in Iraq non vivranno nella sicurezza"
Questo è l'ultimo comunicato (datato 5 febbraio) che i presunti sequestratori di Giuliana Sgrena, inviata del Manifesto rapita venerdì scorso a Baghdad, hanno diffuso su Internet.
Giuliana Sgrena, giornalista del quotidiano ''Il Manifesto'', è stata rapita venerdì scorso a Baghdad.
La reporter era diretta con il suo interprete nella moschea sunnita di al Kastl, nella zona dell'università di Bagdad quando, secondo quanto ha riferito ai giornalisti italiani lo stesso interprete, un gruppo di uomini armati ha fermato l'autovettura. Sotto la minaccia delle armi, Giuliana Sgrena è stata costretta a uscire dall'auto e a seguirli.
Nella moschea di al Kastl si trova un gruppo di esuli da Falluja che la giornalista italiana aveva deciso di incontrare.
Giuliana Sgrena da anni studia le vicende del fondamentalismo islamico e aveva seguito sul campo anche la guerra in Afghanistan.
Ieri la televisione satellitare araba Al Jazira, ha menzionato il testo dell'appello preparato dal Manifesto per la liberazione di Giuliana Sgrena.
''I colleghi della giornalista italiana Giuliana Sgrena - ha detto l'annunciatore della tv del Qatar - scrivono un accorato appello per la liberazione della loro collega rapita due giorni fa a Bagdad''.
Il testo integrale dell'appello comincia così:
«Ci rivolgiamo agli uomini che hanno rapito la nostra Giuliana Sgrena e chiediamo loro di liberarla, non solo per un atto di generosità e misericordia ma perché Giuliana è sempre stata una giornalista che si è sempre battuta per la pace e dunque è sempre stata alleata del popolo iracheno.
I suoi articoli sul Manifesto hanno sempre espresso opposizione alla guerra di occupazione condotta dagli Stati Uniti e dalla coalizione internazionale che questa guerra ha appoggiato. Tenerla prigioniera e farle del male equivarrebbe a danneggiare gravemente la causa dell'Iraq agli occhi del mondo e darebbe ragione a chi sostiene la necessità di portare "la democrazia e la libertà" al mondo arabo-musulmano con la violenza delle armi. Il manifesto non lo crede e non lo ha mai creduto. Il manifesto è un giornale indipendente, pacifista per tradizione, che ha sempre criticato duramente la ''guerra preventiva'' di Bush. Perché, anche grazie agli occhi di Giuliana, ha visto e vede le sofferenze che ogni giorno vengono inflitte agli iracheni sotto occupazione, donne e bambini innanzi tutto, e ha voluto sempre darne conto.
Un compito difficile, nella follia delle armi che si è impossessata del mondo ma che un esito negativo della vicenda di Giuliana renderebbe ancora più difficile. E l'Iraq resterebbe ancora più solo.
Affrettate la liberazione di Giuliana Sgrena, ve ne preghiamo in nome del popolo iracheno che volete difendere. Liberate una delle voci che ancora sono libere di descrivere la realtà dell'Iraq per quello che è e che ancora si oppongono a ogni tirannia».
Tantissime sono state in questi giorni le manifestazione popolari per chiedere la liberazione della giornalista, e tante altre se ne susseguiranno nei prossimi giorni se il rilascio di Giuliana Sgrena tarderà ad arrivare.
A Catania, domani alle ore 18 un presidio promosso dall'Arci, da Attac, dalla CGIL, dai Comunisti Italiani, dall'Associazione Fare memoria, dalla FGCI, dalla FGEI, dal quotidiano telematico Giro di Vite, dall'associazione Open Mind, dalla Rete Antirazzista Siciliana, da Rifondazione Comunista e dai Cobas, manifesterà per la liberazione della giornalista di fronte alla prefettura di via Etnea
Di seguito il volantino dell'iniziativa catanese:
LIBERIAMO GIULIANA
Venerdi scorso, a Baghdad, è stata rapita Giuliana Sgrena, giornalista del Manifesto, pacifista e storica militante del movimento contro le guerre.
In questi anni Giuliana, con le sue analisi sull'Iraq, è stata lucida testimone dell'insensatezza della guerra e dell'occupazione armata, e ha sempre denunciato la politica del governo italiano che ha trascinato il paese in avventure scellerate.
Questo rapimento, il primo dopo le elezioni del 30 gennaio, che si unisce a quello della giornalista francese Florence Aubenas, sequestrata anche lei a Baghdad un mese fa, consolida la convinzione che i processi democratici in Iraq siano ancora lontani dal compiersi.
Il popolo pacifista ritorna a manifestare per chiedere libertà per Giuliana e per tutto il popolo irakeno, per chiedere che il governo si impegni con tutti i mezzi per la sua liberazione; per chiedere la fine dell'occupazione e il ritiro delle truppe.