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Libertinaggio di Stato

Piovono a dirotto le critiche sul comportamento di Silvio Berlusconi e quelle sul suo governo

07 luglio 2009

Lo sfoggio di un "libertinaggio gaio e irresponsabile" a cui oggi si assiste, non deve far pensare che "non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati, soprattutto quando sono implicati minori". Le parole del segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mariano Crociata, sono state chiare e, pur non facendo mai il nome di nessuno, al di fuori di ogni possibile interpretazione altra.
"Assistiamo - ha lamentato il segretario della Cei, dopo una omelia pronunciata in occasione di una celebrazione in memoria di Santa Maria Goretti - ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo politico, economico o di altro genere".

Secondo monsignor Crociata, con un riferimento che appare in tutta evidenza diretto alle polemiche degli ultimi mesi che hanno coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, "nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati; soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio. Dobbiamo interrogarci tutti sul danno causato e sulle conseguenze prodotte dall'aver tolto l'innocenza a intere nuove generazioni. E innocenza vuol dire diritto a entrare nella vita con la gradualità che la maturazione umana verso una vita buona richiede senza dover subire e conoscere anzitempo la malizia e la malvagità. Per questa via - ha osservato il presule - non c'è liberazione, come da qualcuno si va blaterando, ma solo schiavizzazione da cui diventa ancora più difficile emanciparsi".

Come se ciò non bastasse, oggi, alla vigilia del G8 che comincerà domani a L'Aquila, il quotidiano britannico Guardian, proprio a proposito dell'organizzazione del summit internazionale, ha sparato a zero sull'Italia berlusconiana: "L'Italia è fuori dal club del Gb". Secondo il quotidiano britannico "all'interno del G8 crescono le voci di un'espulsione dell'Italia, perché i piani del summit sono caduti nel caos", il giornale prevede un futuro vertice senza l'Italia, "sostituita dalla Spagna che ha un più alto reddito pro capite" e riporta alcune affermazioni di alti funzionari occidentali, secondo i quali "il G8 è un club, con la sua quota partecipativa da pagare. L'Italia non lo sta facendo". Sempre secondo la fonte citata dal Guardian "gli italiani - nell'organizzazione del summit - sono stati terribili. Non ci sono né metodi, né programmi".

Il giornale scrive anche che, negli ultimi giorni, in assenza di iniziative concrete in agenda, gli Usa hanno preso il controllo della situazione, organizzando una "teleconferenza tra gli sherpa, in un ultimo disperato tentativo di inserire degli obiettivi nel summit". Un'analista della New York University citato dal giornale, Richard Gowan, critica duramente la presidenza di Berlusconi: "Gli italiani non hanno idee e hanno deciso che la cosa migliore è propagandare un'agenda molto sintetica per nascondere il fatto che non hanno realmente un'agenda".

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Corriere.it]

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07 luglio 2009
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