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Libri cari e studenti che lasciano...

Mentre il prezzo dei testi scolastici aumentano, nel Sud uno studente su 4 lascia gli studi dopo le medie

27 agosto 2008

I prezzi dei libri di testo delle scuole medie e di quelle superiori in aumento sono aumentati fino al 40% in più rispetto allo scorso anno.
La denuncia arriva dopo un'indagine del Dipartimento Junior del Movimento difesa del cittadino (Mdc), condotta su un campione di 4 città: Milano, Bologna, Roma, Palermo. Per i libri delle scuole medie, ad esempio, le famiglie sborseranno fino al 20% in più rispetto ai budget delineati dal Ministero. Sfora il tetto della spesa ministeriale anche oltre la metà degli istituti superiori. 

Andando a vedere nel dettaglio i dati raccolti da Mdc, risulta che nelle scuole medie pubbliche di Milano, Bologna, Roma e Palermo, nel 2008 tutti i campioni sfondano il tetto ministeriale di spesa, con aumenti dal 10% al 20%. In particolare, la differenza delle variazioni va dall'8-10% di Roma e Bologna, al 16% in più di Milano e al 20% in più di Palermo. Il conto può risultare ancora più salato se si considerano i costi dello scorso anno scolastico: per Mdc Junior c'è stato un incremento medio del budget per la dote libraria, sia per Palermo che Milano, del 20%. Inoltre, bisogna calcolare e aggiungere il costo dei libri consigliati (come dizionari, atlanti e supporti cd rom) che, se non presenti già in casa, vanno a sommarsi alla consistente cifra di circa 580/630 euro a triennio, con somme a partire dagli 80 euro a singolo testo.
Anche per le superiori dal dossier emerge il dato che la maggior parte delle scuole - oltre il 50% - non è riuscita ad adeguare per tempo ai tetti di spesa ministeriale il costo complessivo dei testi in adozione. Sono, comunque, da segnalare dei miglioramenti rispetto allo scorso anno: in alcune scuole superiori a Palermo e Milano sono stati ampiamente rispettati i budget nei limiti prefissati dal ministero. Mentre permangono i casi eclatanti, come a Roma, dove a molti genitori capiterà di dover accantonare, per il quinquennio al Liceo Classico del proprio figlio, ben 2.100 euro, oltre 600 euro sopra il tetto stabilito dal ministero.

Dai rilevamenti effettuati sugli Istituti Tecnici, fermi restando forti divari da una città all'altra, si può invece notare, in generale, una forte diminuzione dei budget, soprattutto rispetto allo scorso anno. Tutti i campioni rilevati da Mdc Junior superano così il tetto di spesa ministeriale, ma rimangono entro il 10% di aumento, tranne il caso virtuoso di Milano, con quasi 300 euro in meno rispetto alle indicazioni. Valutando poi i costi del biennio comune a tutti gli indirizzi, in media 7 scuole su 10 non rientrano nei parametri di legge con variazioni dal 4 al 23% in più. Anche se appare, finalmente, qualche scuola virtuosa: il biennio tecnico a Milano che può delinearsi a quota 287 euro, contro i 460 euro del tetto ministeriale e quasi la metà di Roma e Palermo per lo stesso indirizzo, o come il ginnasio classico palermitano che risparmia oltre 200 euro rispetto al budget previsto. [Il dossier caro-libri di MDC Junior - pdf]

Comunque, il problema del caro-libri che, come abbiamo visto, si attesta maggiormente nel capoluogo siciliano, non sarà un problema per almeno un giovane su quattro del Sud che, secondo uno studio di Bankitalia, lascia la scuola dopo la licenza media.
I motivi? Troppi insegnanti a tempo determinato, scuole fatiscenti, scarsi stimoli culturali dall'ambiente familiare: per questo al Sud così tanti giovani rinunciano a continuare gli studi dopo il percorso obbligatorio. Un abbandono che tocca punte di oltre il 25% in Campania, Sicilia e Puglia. Un dato nettamente superiore alla media nazionale che si ferma poco sotto il 20%, con il Nord-Ovest più o meno al 18%, il Nord-Est al 15% e il centro Italia a circa il 13%.

Lo studio della Banca d'Italia su "La dispersione scolastica e le competenze degli studenti" sottolinea come mentre al Centro e al Nord la percentuale degli abbandoni precoci è in linea con la media europea, il Mezzogiorno "si caratterizza per una maggiore dispersione scolastica e una più elevata incidenza di giovani con scarse competenze". Ed è proprio il Sud ad allontanare l'Italia dai parametri concordati nell'ambito della strategia di Lisbona.
Secondo via Nazionale, infatti, mentre il Centro e il Nord-Est hanno concrete possibilità di centrare l'obiettivo di una dispersione scolastica vicina al 10% entro i prossimi tre anni, il Sud continuerebbe comunque a registrare una media superiore al 20%.

E per spiegare il ritardo del Mezzogiorno Bankitalia punta il dito su due motivi principali: i "divari del grado di alfabetizzazione della popolazione adulta" e la "dotazione scolastica locale". Secondo lo studio, avere i genitori laureati piuttosto che con la sola licenza media "allontanerebbe di circa 10 volte la probabilità di essere in ritardo o di abbandonare gli studi". Ma nel Mezzogiorno la situazione è critica: il 57% della popolazione tra i 35 e i 55 anni, verosimilmente i genitori dei quindicenni attuali, ha al massimo il titolo di licenza media. Ben il 13% in più rispetto al Centro-Nord.
Ma anche sul fronte dell'edilizia scolastica il Sud è molto indietro rispetto al resto del Paese. "Nelle regioni meridionali - si legge nel documento - le percentuali di edifici impropriamente adattati a uso scolastico e di scuole con infrastrutture e impianti igienico-sanitari scadenti sono superiori a quelle del Centro Nord". E le peggiori infrastrutture, spiega Bankitalia, "possono sia influenzare negativamente gli apprendimenti degli studenti sia segnalare una minore attenzione degli enti locali nei confronti del mondo della scuola". Per quanto riguarda gli insegnanti, infine, afferma Bankitalia, "l'efficacia del sistema scolastico non dipenderebbe dal numero dei docenti impiegati ma dalla loro composizione". In particolare, conclude lo studio "una minore percentuale di docenti a tempo determinato contribuirebbe a ridurre il rischio" di dispersione, così come la presenza del tempo prolungato nella media inferiore e scuole più adeguate alla loro funzione formativa.

[Informazioni tratte da Republica.it, La Stampa.it]

- Il prezzo dell'istruzione... (Guidasicilia.it, 23/08/08)

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27 agosto 2008
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