Lo scalo di Comiso torna a chiamarsi Pio La Torre
Il presidente del Senato Pietro Grasso presente a Comiso per omaggiare il segretario del Pci siciliano ucciso dalla mafia nel 1982
L'aeroporto di Comiso torna a chiamarsi Pio La Torre. Sono stati il presidente del Senato, Pietro Grasso, e il ministro della giustizia, Andrea Orlando a svelare la targa che ufficialmente intitola lo scalo ragusano al sindacalista e segretario del Pci siciliano ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982.
L'aeroporto, che in passato è stato anche una vecchia base militare, era stato intitolato a Pio La Torre nell'aprile del 2007, ma l'anno dopo la giunta comunale di centrodestra aveva ripristinato l'antica denominazione Generale Vincenzo Magliocco.
"Ho accettato con entusiasmo di partecipare a questo incontro per ridare a Pio La Torre quello che era stato tolto", ha affermato il presidente del Senato Pietro Grasso. "Come siciliano ho vissuto con rammarico la vicenda", ha aggiunto Grasso riferendosi alla revoca della denominazione dello scalo a La Torre. "È stato contestato il fatto che era un politico - ha detto Grasso - ne avessimo oggi di politici così...". "Pio La Torre era prima di tutto un siciliano - ha osservato il presidente del Senato - che ha dato tanto per la sua terra. Sono orgoglioso di essere presente a questa cerimonia alla quale partecipo in maniera sentita e solenne".
Da Comiso, il presidente Grasso ha poi lanciato la "mozione La Torre": "Via da subito e per sempre i vitalizi ai politici condannati per mafia e corruzione ed estendere decadenza e incandidabilità alle elezioni nazionali".
Durante la cerimonia alcuni esponenti dell'associazione No Muos, che si batte contro l'installazione di un potente sistema satellitare nella base militare americana, hanno fischiato il messaggio del presidente della Camera, Laura Boldrini, letto nel corso dell'evento dedicato a La Torre. In particolare i manifestanti hanno sonoramente contestato i passaggi del messaggio della presidente Boldrini, che parlava del ruolo di pace svolto nell'area dall'aeroporto di Comiso e da Pio La Torre.
Anche il monaco buddista Gyosho Morishita non è voluto mancare all'appuntamento per la reintitolazione dell'aeroporto di Comiso a Pio La Torre. Morishita, giapponese, vive a Comiso da 32 anni. È giunto in Sicilia nel 1982, nel periodo in cui si preparava l'installazione dei missili Cruise nella base Nato e si avviavano le battaglie pacifiste che lo videro protagonista.
Il monaco realizzò anche una pagoda come simbolo di pace. Morishita ha voluto incontrare e abbracciare il figlio di Pio La Torre, Franco. "Questo è un momento importante - ha commentato - spero che oggi l'aeroporto abbia una grande spinta. Io vivo sulle colline, dalla pagoda guardo l'aeroporto e prego per la sicurezza e la pace in questo luogo".