Lo "scaricabarile"
I prezzi della benzina sono alle stelle e gli aumenti sono ingiustificati. Ma il responsabile chi è?
Il gioco dello "scaricabarile", tanto per rimanere in tema. Perchè il prezzo del petrolio oscilla tra gli 85 ed i 95 dollari a barile, ma la benzina continua a salire. E i gestori scaricano le colpe, prima alle compagnie, poi al governo, poi alla crisi. A pagare, manco a dirlo, sono i consumatori. Che hanno visto il prezzo della benzina salire costantemente in questi mesi estivi fino a sfiorare quota 1,70 euro per un litro di verde ed 1,60 per un litro di gasolio. In media per fare un pieno ci vogliono anche 5 euro in più rispetto a pochi mesi fa.
Ieri un barile di petrolio costava 87 dollari e spicci. Nel 2009, l’ultima volta che aveva toccato questa quota, la benzina costava quasi 1,45 euro al litro. I principali distributori in città ieri esponevano prezzi che variavano da 1,62 ad 1,66 euro per un litro di senza piombo e da 1,50 ad 1,56 per un litro di diesel. Per i carburanti "speciali" occorrono anche 10 centesimi in più al litro. La sera i prezzi salgono nei distributori che effettuano turni notturni con il personale, mentre scendono in quelli dove è possibile rifornirsi con il "self service". Si risparmiano anche 10 centesimi al litro.
Perché questi aumenti, allora? "Si tratta solo di speculazione - dice Lillo Vizzini, presidente regionale di Federconsumatori - Questi aumenti si ripetono ogni anno prima che gli italiani vadano in ferie. Quando il barile sfiorò 150 dollari a barile, la benzina costava 1,50 euro al litro. Oggi siamo alla soglia di 1,70 e temo che gli aumenti non si fermeranno fino a che non si toccherà soglia 2 euro a litro". Per Vizzini una soluzione sarebbe il boicottaggio, "ma faremo sentire la nostra voce a metà settembre quando scenderemo in piazza per tutelare i diritti dei consumatori".
E a Panarea la verde si paga 2 euro e 10 centisimi (quando c'è) - A Panarea, l'isola dei vip, la benzina registra il record del prezzo più caro d'Italia: due euro e 10 centesimi al litro, mentre il gasolio si attesta su 1,75 euro. E da tre giorni addirittura manca il carburante, tra le proteste degli isolani e dei tanti turisti, in particolare dei diportisti che devono fare rifornimento, in vacanza sull'isola.
Ma il prezzo della benzina è alle stelle in tutto l'arcipelago delle Eolie. A Filicudi ha raggiunto quota un euro e 99 centesimi; a Vulcano, dove manca la possibilità di fare bunkeraggio (ovvero rifornimento alle barche) nella zona portuale, un euro e 78; a Lipari, infine, la "verde" costa un euro e 73 centesimi.
[Informazioni tratte da GdS.it, ANSA]