Lo scoppio dell'emergenza è dietro l'angolo
La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha confermato la gravità dell'emergenza rifiuti in Sicilia
Per il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella - da ieri a Trapani con la commissione per un ciclo di audizioni -, i punti cruciali del problema della spazzatura in Sicilia sono tre: il fallimento dell’Amia (azienda per la raccolta dei rifiuti a Palermo), la discarica di Bellolampo il cui percolato avrebbe arrecato danni ambientali e l’appalto per i quattro termovalorizzatori annullato.
"A noi interessa capire principalmente se grandi famiglie mafiose sono interessate ai termovalorizzatori", ha sottolineato Pecorella, che ha definito di "grande interesse" l’audizione di oggi dei magistrati della Dda di Palermo, e aggiungendo poi che sull’Amia, su Bellolampo e sui termovalorizzatori "ci sono notizie interessanti ma non divulgabili". Riferendosi a Trapani Pecorella ha detto "che la situazione delle discariche era ottimale, ma che avendo ospitato rifiuti di altri centri anche qui oggi la situazione è critica".
Per Giovanni Fava (Lega Nord), componente della commissione, "la situazione in Sicilia è piu complicata di quella che può apparire all’esterno: c’è un ipotesi concreta di emergenza nei prossimi 5, 6 o 7 mesi". "C’è una grande necessità per la Sicilia di darsi un programma a breve - ha aggiunto Alessandro Bratti del Pd – Non è più rinviabile per i pubblici amministratori compiere delle scelte perchè finora si vive alla giornata".
Il procuratore capo della Repubblica di Palermo Francesco Messineo, presente a Trapani per l'audizione alla commissione parlamentare, ha detto: "E' stato un incontro che ha esaurito tutti gli aspetti di contrasto al fenomeno dell'illegalità nel settore rifiuti". "Abbiamo fornito tutte le indicazioni chieste - ha aggiunto il procuratore - e quella documentazione che è stata possibile fornire; ritengo sia stato un incontro utile con uno scambio di idee esaustivo e con un reciproco arricchimento delle conoscenze". "La nostra normativa in materia di rifiuti - ha detto Messineo - è avanzata e ben articolata. Il punto è che se poi gli organismi amministrativi non adempiono puntualmente alle prescrizioni di legge si verificano ipotesi devianti, come il fenomeno del percolato a Bellolampo che in questo momento rappresenta indubbiamente un aspetto estremamente critico".
Oggi nella Prefettura di Trapani la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha ascoltato l’assessore regionale all’Energia Pier Carmelo Russo. "E’ stato un incontro assolutamente proficuo, con uno scambio di informazioni che proseguirà anche in futuro per fronteggiare l’emergenza rifiuti" ha detto l’assessore Russo, dopo essere stato ascoltato. Russo ha aggiunto che la Regione sta lavorando al meglio affinché non si manifesti la paventata un’emergenza ambientale entro i prossimi 5-6 mesi. "La situazione di crisi - ha detto Russo - è generata dal fatto che la nuova legge regionale sui rifiuti fa saltare un sistema che ha garantito cospicui profitti a tasso di liceità variabile". Parlando dei termovalorizzatori l’assessore all’energia ha puntualizzato che la gara risale al 2002, mentre la dichiarazione di illegittimità è del 2007: "dal 2002 al 2007 - ha sottolineato - sono passati 60 mesi, mentre per realizzare un termovalorizzatore ci vogliono appena da 24 a 36 mesi; pertanto chi si lamenta del fatto che questo governo non vuole fare i termovalorizzatori deve chiederlo a chi non li fece quando la gara era ancora in piedi. Se mancano i termovalorizzatori - ha puntualizzato - la colpa non è nostra".
Russo ha concluso affermando che "non è affatto vero che il governo esclude la possibilità di realizzare i termovalorizzatori, anzi è una delle ipotesi che viene prevista dalla legge regionale. Ipotesi che sarà valutata insieme a tante altre possibilità di costruire impianti a minore impatto ambientale".
Domani la commissione si sposterà a Catania, dove sarà sentito il governatore, Raffaele Lombardo, che si è detto pronto ad assumere il ruolo di commissario delegato all'emergenza rifiuti, eventualità di cui si è parlato la settimana scorsa durante l'incontro di Lombardo con il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e ribadita oggi dall'assessore Pier Carmelo Russo. L'assessore ha richiamato una lettera di Lombardo al presidente del Consiglio e al ministro nella quale il presidente della Regione pone l'esigenza di "superare, con mezzi eccedenti quelli ordinari, la situazione di crisi nel servizio". Per Lombardo la crisi è riconducibile alla vicenda dei termovalorizzatori, per i quali era stata attivata una procedura "illegittima", e alla "fallimentare situazione finanziaria di gran parte degli Ato". Quanto al piano regionale dei rifiuti, secondo Lombardo l'assetto delineato da una legge regionale del 2010 sarà portato a regime non prima di 24 mesi. E intanto bisogna intervenire con sollecitudine. Per questo viene chiesta al governo la dichiarazione dello stato di emergenza su tutto il territorio regionale e la nomina del presidente della Regione come commissario delegato.
Il dirigente generale del Dipartimento regionale delle Acque e dei Rifiuti Ferdinando Dalle Nogare, anch'egli presente all'audizione della comissione parlamentare, ha detto: "La situazione siciliana legata all'emergenza rifiuti è condizionata da quello che succederà nella discarica Bellolampo a Palermo". "Lunedì pomeriggio abbiamo promosso una riunione per capire l'effettiva capacità del sito, dopo di che potremmo fare dei conti - ha aggiunto - A Bellolampo si sta realizzando una vasca la cui capacità effettiva è ancora da verificare. Solo dopo la riunione riusciremo a fare una pianificazione per il futuro".
Per Sergio Marino, direttore generale Arpa Sicilia, "il danno ambientale a Bellolampo c'é, ma è da verificare se si tratta di un danno ancora reversibile. C'é un'indagine della procura che è ancora in corso e alla quale stiamo contribuendo". "La procura sta cercando - ha detto ancora Marino - l'eventuale interrelazione tra il percolato e le falde acquifere. Non ho elementi per poter dire che questa interrelazione oggi esista".
Secondo Sergio Lima, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, "ci sono cose che sfuggono ad ogni logica e acuiscono le preoccupazioni sulla reale volontà di risolvere l'emergenza rifiuti a Palermo. Ci chiediamo il perché nel sito di Bellolampo il Prefetto, che dal gennaio 2009 è stato nominato commissario per l'emergenza rifiuti dal Governo Berlusconi, non abbia previsto l'utilizzo della vasta aria attualmente inutilizzata e concessa in affitto alla Pea Spa, la società il cui pacchetto azionario è al 48% di proprietà Amia incaricata di realizzare e gestire il Termovalorizzatore, producendosi invece nella realizzazione della nuova vasca in un'area del sito particolarmente disagevole". Per Lima, inoltre, "troppi sono i misteri inspiegabili che ruotano attorno all'attuale emergenza, partendo dalla realtà della capacità di conferimento nella nuova vasca prevista a 700mila tonnellate nel 2009 e passata a meno della metà, per non parlare delle enormi differenze di stima fra la prefettura e i tecnici Amia differenze tanto grandi da far dubitare su semplici errori di calcolo. Sarebbe auspicabile - conclude Lima - un intervento da parte della Prefettura che chiarisca il perché della differenza di capacità fra il progetto preventivato nel 2009 e l'opera realizzata e il perché del mancato utilizzo della grande area attualmente affittata da PEA. Infine crediamo sia arrivata ora di fare chiarezza su quali interessi ci siano dietro la campagna allarmistica alimentata dalle voci e dalle dichiarazioni di Amia e Comune di Palermo, voci smentite dallo stesso Prefetto" (LEGGI).
E la Regione lancia il suo aut aut ai comuni inadempienti: "O coprite i costi dei rifiuti o via al commissariamento" - La Regione spinge i comuni siciliani a dotarsi di bilanci corretti e strumenti finanziari per coprire le spese di gestione della raccolta dei rifiuti. L'assessore all'Energia e ai servizi di pubblica utilità, Pier Carmelo Russo, ha inviato una circolare ai sindaci e agli amministratori degli Ato per ribadire l'obbligo di approvare i bilanci consuntivi degli Ato in base ai quali i Comuni potranno dotarsi dei bilanci preventivi. Quando questi adempimenti mancano, e la gran parte dei Comuni siciliani si trovano in queste condizioni, scatteranno misure sostitutive fino al commissariamento. E' un rischio concreto per quelle amministrazioni che non adotteranno bilanci nei quali non siano rispettate le previsioni di spese inderogabili destinate alla retribuzione del personale, al pagamento dei mutui e alla copertura dei costi dei servizi indispensabili (acqua e rifiuti soprattutto). La Regione, ha avvertito ieri l'assessore durante una conferenza stampa, non potrà concedere le anticipazioni previste dalla legge finanziaria se i bilanci dei Comuni risulteranno "non veritieri". Russo ha anche annunciato di avere diffidato i 22 comuni associati nel consorzio Coinres ad assicurare l'integrale copertura dei costi del servizio e il ripristino della perdita di esercizio. La minaccia anche in questo caso è il commissariamento.
Tratteggiando il quadro delle indampienze e delle difficoltà che rischiano di fare esplodere l'emergenza, Russo ha citato i casi più critici (Messina 2, Enna, Caltanissetta) e quelli avviati verso un superamento dei problemi (Simeto Ambiente soprattutto). Un capitolo a parte è quello della discarica di Bellolampo: l'eventale collasso avrebbe un effetto trascimento sull'intero sistema della raccolta in Sicilia.
[Informazioni tratte da Ansa, Adnkronos/Ing, LiveSicilia.it]