Lo ''snobismo'' delle case editrici siciliane al Salone del Libro di Parigi
A suscitare il caso che rivelerebbe questa sorprendente (pure un poco sconcertante) notizia è stato un giovane studente della Sorbona di Parigi.
Dopo avere richiesto di comprare un libro sul terremoto di Catania del 1693 ("Rinascita di una città") si è sentito rispondere che i testi esposti nello stand non erano in vendita.
Insomma, niente scontrini né alcun introito, in un salone rinomato proprio per la possibilità che da alle case editrici d'incrementare le vendite.
E mentre le 1250 case editrici presenti fanno affari d'oro, gli editori siciliani, aspettano, forse, pomposi funerali, per dirla assieme al gattopardesco principe Salina.