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Lo spirito funesto di Medea ad Agrigento. Un bimbo di sei mesi è stato accoltellato dalla madre. Gravissime le sue condizioni

19 febbraio 2007

Un neonato di sei mesi, ricoverato nel reparto di rianimazione del Civico di Palermo, versa in gravissime condizioni per una ferita da coltello alla carotide. Secondo i primi accertamenti della polizia il piccolo, che si chiama Daniel, sarebbe stato accoltellato alla gola dalla madre, Marie August Tineke Stevening, una donna 24enne di origine belga, che abita ad Agrigento.
Ieri a scoprire il bimbo in fin di vita è stato l'ex convivente dalla donna, Giuseppe Russo, 38 anni di Agrigento che, secondo alcune testimonianze, non è il padre del bambino. L'uomo si era recato in casa della donna per riprendersi alcuni oggetti e indumenti. La relazione con la madre del bambino accoltellato era, secondo quanto raccontato alla polizia, finita da alcuni giorni.
''Oltre alle tue cose, portati via anche quel diavoletto del bambino'', avrebbe detto la donna, trovata dall'ex convivente completamente nuda.
Russo è quindi andato a prendere il piccolo Daniel è l'ha trovato agonizzante in una pozza di sangue nella stanza da letto. Avvolto in una coperta, lo ha trasportato immediatamente all'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.

Dapprima le condizioni del piccolo Daniel non sembravano eccessivamente gravi. Poi un improvviso peggioramento ha costretto i medici a trasportarlo con l'elisoccorso dall'ospedale di Agrigento al reparto rianimazione del civico di Palermo dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico, ma le sue condizioni sono gravi e la prognosi è riservata. ''Le condizioni del bambino sono gravissime. Si tratta di uno stato di coma serio, anche perchè abbiamo rilevato del sangue a livello cerebrale'', ha detto stamane Mario Re, primario della Rianimazione. Sangue non dovuto all'accoltellamento, ha precisato il medico: ''Quando è arrivato ieri sera in ospedale - ha detto Re - il piccolo era in coma e abbiamo riscontrato anche un grosso ematoma in testa con un'emorragia, che non c'entra niente con le ferite inferte alla gola. Al momento il piccolo non è operabile, la speranza è che il sangue nel cervello si possa riassorbire''. .

I primi accertamenti della polizia hanno confermato che a colpire il bimbo sarebbe stata proprio la madre che è stata a lungo interrogata dalla polizia e, infine, fermata per tentato omicidio. Anche l'uomo è stato lungamente interrogato.
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento Federico Scudieri. Secondo i primi accertamenti in casa della donna è stata trovata una grande quantità di sostanza stupefacente: 400 grammi di hashish divisi in due panetti, un bilancino elettronico di precisione, 88 involucri già confezionati per un totale di altri 13 grammi di hashish, un altro involto con un grammo e mezzo di marijuana, mentre altri 25 grami di hashish erano dentro un contenitore cilindrico, e in un sacchetto c'erano 52 grammi di marijuana.
Tra i dubbi da chiarire c'è quello, spiegano gli inquirenti, legato allo stato mentale della madre del bambino. La donna dopo che il suo ex convivente era andato via con il neonato per portarlo in ospedale si è anche barricata in casa.

''Mio figlio non c'entra niente con questa brutta storia. Se il bambino si è salvato è anzi merito suo'', ha afferma Gerlando Russo, vigile urbano in pensione, padre di Giuseppe. ''Ha conosciuto questa donna - ha aggiunto - l'estate scorsa nel lido di San Leone ad Agrigento. Era incinta e sola. Dopo alcune settimane sono andati a vivere insieme. Amava quel bambino e se lo portava in giro come se fosse suo figlio. Io no so cosa abbia provocato la fine del loro rapporto, ma lunedì scorso mio figlio è tornato a casa dicendomi che la relazione con Marie August era finita''.

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19 febbraio 2007
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