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Lo sviluppo dell'industria alimentare siciliana protetta dalle grandi ali del cigno di Legambiente

Un progetto di valorizzazione del prodotto territoriale per risollevare le sorti del comparto agricolo siciliano

14 ottobre 2005

Legambiente ha promosso un progetto di valorizzazione del prodotto territoriale per risollevare le sorti del comparto agricolo siciliano, che in questo momento sta vivendo un periodo di crisi, dimostrato anche dalla manifestazione di protesta di qualche giorno fa a Palermo.
Il progetto, dedicato all'agricoltura ed all'alimentazione, punta soprattutto sulla qualità dei prodotti e sulla trasparenza. E quale primo esempio locale di prodotto di alta qualità ''col cigno di Legambiente'', è stata presentata anche la Pasta Ceccato, frutto dell'adesione del pastificio Cerere dell'area di sviluppo industriale di Enna alla campagna di Legambiente.
Promuovere le filiere locali, che scegliendo di investire in qualità, tutelino ambiente e posti di lavoro; sperimentare nuove forme di agricoltura tecnologicamente avanzate, che permettano al comparto agricolo siciliano di competere nel mercato globalizzato sono tra le proposte più interessanti di Legambiente alla Regione Sicilia ''per un futuro migliore per agricoltura, occupazione e sicurezza alimentare''.

Per effetto della nuova Politica agricola comunitaria (Pac) e anche a causa del disaccoppiamento, si è verificato l'abbandono produttivo di oltre 30.000 ettari di terreno sui 318.700 coltivati (dati Istat).
La Sicilia, essendo dal punto di vista geografico la regione più a sud dell'Europa, ha goduto a lungo di una posizione di privilegio per le produzioni mediterranee, successivamente scalzate dai passi avanti compiuti da Egitto Marocco, Tunisia e Israele. Partendo da questa analisi, Legambiente, dunque, ha proposto alla Regione Sicilia un progetto dedicato all'agricoltura e all'alimentazione, per affrontare la crisi puntando su qualità e trasparenza. In un periodo di grave crisi strutturale, con particolare danno del settore cerealicolo, la strada dello sviluppo e del rilancio anche dell'occupazione passa attraverso la valorizzazione delle eccellenze agricole, delle produzioni locali, della filiera corta.
Da qui l'idea di un progetto mirato alla valorizzazione di prodotti agroalimentari espressione delle filiere produttive convenzionali, normate da disciplinari fortemente indirizzati alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza e alla qualità.
''Il nostro progetto - ha spiegato Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia - punta non solo alla valorizzazione delle produzione agricole, ma vuole essere anche un elemento di grande utilità sociale. L'obiettivo è di entrare nelle logiche di mercato per permettere anche ai consumatori più attenti e sensibili di avere a disposizione sul banco dei supermercati e del piccolo dettaglio prodotti sicuri, sani, gustosi e a prezzi ragionevoli''.

''La crisi del comparto agricolo in Sicilia si è manifestata innanzitutto con la riduzione dei terreni coltivati a cereali - ha dichiarato Francesco Ferrante, direttore generale Legambiente - con grave rischio per l'economia dell'isola, la tradizionale qualità dell'agroalimentare siciliano e la prospettiva di un corretto sviluppo futuro. Intervenire subito vuol dire allora investire in qualità e tecnologie avanzate, affrontando la sfida con i giusti principi: scegliendo qualità alla quantità, investendo nella sperimentazione di nuove forme di agricoltura capaci di apportare miglioramenti in campo ambientale e sociale''.
Proprio sulla base di queste considerazioni e della validità del progetto, la Pasta Ceccato è stata ritenuta prodotto di alta qualità.
La ripresa del pastificio Ceccato sarà basata dunque, sui principi di sviluppo industriale coniugati alla qualità e alla sicurezza delle produzioni agroalimentare, ciò sarà garantito dal logo di Legambiente.

www.legambiente.it

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14 ottobre 2005
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