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Lo "tsunami" Grillo di nuovo in Sicilia

Il leader del MoVimento 5 stelle ieri a Messina, Ragusa e Catania per lo Tsunami tour

31 gennaio 2013

Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, questa volta non ha attraversato lo Stretto a nuoto ma con un traghetto delle Ferrovie dello Stato. "Ci metterò 20 minuti in più", ha scritto su Twitter il comico genovese prima di arrivare a Messina.
"La prima cosa che faremo, dopo essere entrati in Parlamento, è il reddito di cittadinanza per chi perde o non ha il lavoro. C'è in tutta Europa, non lo abbiamo solo noi e la Grecia". Grillo ha cominciato così da Messina il suo Tsunami tour siciliano per le elezioni nazionali. "I giovani - ha detto Grillo durante un comizio a piazza Cairoli - non saranno più costretti ad accettare qualsiasi lavoro. Non è giusto che chi si laurea, oppure ottiene per esempio un master all'estero, debba poi lavorare in un call-center per 400 euro al mese. Vada la figlia della Fornero a fare questi lavori. Con il reddito di cittadinanza per tre anni daremo mille euro al mese, per dare tempo al disoccupato di cercare lavoro. Daremo noi le opportunità di lavoro negli uffici di collocamento dove, attraverso la rete, offriremo due o tre lavori. Se rifiuti perdi il sussidio. La prima cosa da fare è questa siamo in emergenza nessuno deve rimanere indietro".

L'ex comico ha parlato anche del ponte sullo Stretto: "Ancora se ne discute, ma serve solo a fare progetti da 600 milioni e per dare le solite tangenti alla stessa gente. Noi vogliamo introdurre nella Costituzione il referendum propositivo senza quorum: vince la metà piu uno.Se vince, chi vuole farà il ponte, altrimenti niente".
Inevitabile il riferimento all'ultimo scandalo bancario: "Ho parlato al Monte dei Paschi di Siena e ho visto come funziona il sistema delle banche. In questo caso hanno preso una delle più antiche d'Italia, che era l'orgoglio dei toscani e valeva 20 miliardi di euro nel '95, adesso ne vale 2. Hanno preso i beni che erano dentro la banca, e appartenevano ai toscani, li hanno quotati in borsa, aprendo la banca alla finanza speculativa". "Si sono spolpati - ha aggiunto - banche, assicurazioni palazzi, non e rimasto quasi più niente. Dentro la banca, se si va a vedere la fondazione, ci sono persone nominate dalla Regione, dalla provincia e dal Comune: il 99 percento sono del Pd dal '95 a oggi. Allora si deve fare un'indagine dal '95 a oggi su tutta la gestione del Pd. Si sono comprati una banca che valeva tre, spendendo 10, quindi 7 di minus valenza. Questo è uno scandalo tre volte più importante di quello della Parmalat: mancano già 24 miliardi, tutte tangenti che sono andate all'estero e sono tornate con lo scudo fiscale per il quale il Pd si è rifiutato di controbattere in Parlamento. Poi, il provvedimento è stata approvato, adesso capiamo il perché". "Il presidente della banca, Profumo - ha detto ancora Grillo - ha vissuto sempre a pane e Pd, invece di aprire una commissione d'inchiesta seria sul Pd, su chi doveva controllare Banca d'Italia e Consob, poi ha licenziato 400 persone. Questo è il sistema, i partiti sono diventati banche e le banche partiti, la prima cosa che faremo in Parlamento è mandarli tutti a casa".

Infine il leader a 5 stelle ha sottolineato come "molti ci chiedano dove troveremo i soldi per applicare le nostre riforme: potremmo prenderli dai 98 miliardi di elusione fiscale delle slot-machine, che sono in concessione ad aziende statali. Novantotto miliardi equivalgono a quattro manovre finanziarie. Si possono poi tagliare i costi della presidenza della Repubblica, che ci costa 240 mln all'anno. Togliamo infine i rimborsi elettorali che sono arrivati a 3 miliardi e mezzo. Noi, in tre anni, non abbiamo preso un euro e abbiamo rifiutato i rimborsi elettorali; lo possono fare anche gli altri".

Nel pomeriggio Grillo si è spostato a Ragusa: "Equitalia va chiusa - ha detto -. Bisogna trattare direttamente con i cittadini. Non è più tollerabile questa situazione che ha portato la gente al lastrico". Ecco la sua ricetta per uscire dalla crisi: "Sconti contributivi per le aziende che assumono under 35, pensione a 60 anni, defiscalizzazione del reddito per le nuove aziende per i primi due anni".

In serata terza tappa a Catania, in piazza Università. Grillo ha preso subito di mira le televisioni. "Sono tutte qua - ha esordito -  c’è il Tg4, c’è il Tg5. Guardate c’è pure la Rai. Forza gridatemi qualunquista. Al mio tre". "Qualunquista", ha urlato la platea all’unisono. "Bravi. Così il Tg3 è contento".
Poi è stata la volta di Mario Monti: "E' incredibile - ha urlato dal palco con la solita foga, davanti a un'enorme folla -, Monti vuole abbassare le tasse. Ma prima era stato lui ad aumentarle. Questa gente deve andarsene, noi la butteremo fuori. Anche se abbiamo tutta la stampa contro. Vedo che qui tra le altre tv c'è la Rai: pure loro dovrebbero imparare a raccontare la verità. Qui con me ci sono alcuni dei 15 ragazzi che sono entrati all'Ars: stanno combattendo battaglie importantissime, e hanno mantenuto l'impegno di rinunciare a gran parte del loro stipendio, che devolvono alla microimpresa. Nessuno lo dice. Sono un demagogo? Se questa è demagogia, allora lo sono".

Grillo è un vero e proprio tsunami che travolge tutto  e tutti. Ha attaccato Napolitano sulla questione delle tre Maserati; si è scagliato contro gli americani, per la questione del Muos di Niscemi, invitando gli yankee "ad andare a fare a casa loro queste cose"; e infine, ha gettato lo sguardo oltre il voto del 24 e 25 maggio, concentrandosi sulle elezioni amministrative di Catania del prossimo mese di maggio. "Se ne andranno da lì" ha urlato facendo cenno all’adiacente Palazzo degli Elefanti, sede del Municipio. "Sono degli incapaci, andranno via da lì. Comprano i derivati e vanno in dissesto. Se ne andranno da quel palazzo a maggio: sono degli incapaci".

Oggi, 31 gennaio, lo tsunami Grillo continuerà a travolgere la Sicilia:  sarà a Siracusa, largo 25 Luglio, alle 17, e a Caltanissetta, piazza Garibaldi, ore 21.

 

 

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31 gennaio 2013
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