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Lo Zen e la ''nobile arte di fare la spesa risparmiando''. Con Altroconsumo alla scoperta delle città migliori per fare la spesa

19 settembre 2006

Si potrebbe parlare della ''nobile arte di fare la spesa'', oppure evocare un epico ''mestiere della spesa''. Fatto sta che oggi come oggi ''fare la spesa risparmiando'', è divenuta  una delle operazioni più complesse, un esercizio che raccoglie in se strategia, tattica, capacità organizzativa, colpo d'occhio e prontezza di riflessi.
Di questa nobile arte appassionate maestre sono le donne, e prerogativa fondamentale è la presenza di un buon numero di ''campi da gioco'': i supermercati. Infatti, più supermercati esistono più alta è la concorrenza, più alta è la concorrenza più i prezzi scendono.
E si trovano benissimo, per esempio, le donne fiorentine che possono usufruire dei supermercati più economici d'Italia, al contrario delle nostre conterranee messinesi, dove riuscire a beccare il prezzo più basso è davvero compito arduo, anche per le massaie più esperte. Nella città dello Stretto, infatti, la concorrenza è scarsa e di conseguenza i prezzi nei punti vendita sono allineati.
E se andassimo a confrontare lo scontrino di una donna di Firenze con quello di una donna di Messina, la differenza salterebbe subito all'occhio: riempendo il carrello della spesa nel negozio meno caro della città i messinesi spendono seimila e cinquecento euro l'anno, contro i cinquemila dei fiorentini.

I numeri dati fino ad ora sono numeri forniti dall'associazione Altroconsumo che ha stilato una classifica dei punti vendita italiani più economici, riempiendo due ipotetici carrelli della spesa (uno con prodotti di marca, l'altro con quelli più convenienti) e che ha girato tra gli scaffali di 731 supermercati, hard discount e ipermercati di 39 città italiane.
Ne è uscita fuori una mappa che individua i supermercati più convenienti per ogni città e monetizza il risparmio possibile sia rispetto alla spesa media nazionale, che acquistando nel punto vendita più caro della città.
Facendo la spesa nel negozio più economico rimangono nel portafoglio oltre mille euro l'anno a Firenze, ma anche a Verona, Milano, Pisa, Roma, Parma Bologna e Cagliari. Al Sud invece le famiglie per riempire il carrello della spesa spendono più della media nazionale, come accade a Catania, Messina e Reggio Calabria. A Caserta e Aosta si hanno invece poche possibilità di risparmiare.

Nella realtà non c'è un marchio più conveniente dell'altro: a Milano è più economico fare la spesa in quel determinato punto vendita di Esselunga, a Catania in quel particolare Auchan, a Genova in una precisa Ipercoop. Questo anche perché i prezzi fatti dalle grandi catene non sono tutti uguali: lo stesso tipo di pasta, per esempio, è costata 0,54 centesimi alla Coop di Milano e 0,51 a quella di Firenze. Cosa che non accade invece negli hard discount dove i prezzi sono uguali in tutta Italia.
Ed è solo negli hard discount dove abita il vero risparmio, nel regno dei prodotti ''senza marca'', dove al primo posto della classifica si colloca Penny Market, seguito da Lidl ed Eurospin. Difficile infatti che i supermarket facciano meglio degli hard discount, anche se ci stanno provando con i cosiddetti prodotti a ''primo prezzo'' o ''più conveniente'', che in genere sono marchiati con il simbolo del punto vendita.

Comunque sia, ''le strade per risparmiare sulla spesa sono tante'' e fra ''3X2'', tessere speciali e offerte del giorno, la brava massaia sa come muoversi e come combattere questa quotidiana lotta, che a volte va bene e a volte un po' meno.

- www.altroconsumo.it

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19 settembre 2006
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