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Localizzata la ''residenza estiva'' dei boss Lo Piccolo, grazie alle indicazioni dell'ex fedelissimo Gaspare Pulizzi

14 febbraio 2008

Ieri gli uomini della Squadra Mobile di Palermo hanno localizzato un altro covo utilizzato durante la latitanza dai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, arrestati il 5 novembre scorso. Il rifugio, abitato dai capimafia con certezza per alcuni mesi durante l'estate scorsa, si trova a Trappeto, una località balneare non lontano da Palermo.
Si tratta di una villetta situata propria a pochi passi dalla spiaggia. I Lo Piccolo vi hanno soggiornato nei mesi di luglio ed agosto 2007, utilizzandola come "residenza estiva" probabilmente per sfruttare la sua particolare vicinanza al mare.
Il rifugio per la villeggiatura dei Lo Piccolo sarebbe stato individuato seguendo ancora le indicazioni di Gaspare Pulizzi, ex fedelissimo dei boss di Tommaso Natale, che da poco ha cominciato a collaborare con la giustizia, e che grazie alle sue rivelazioni ha fatto rintracciare un altro covo a Terrasini lunedì scorso (leggi) e quello che sembra essere il cimitero utilizzato dai Lo Piccolo per tumulare le loro vittime nelle campagne di Villagrazia di Carini.

I capimafia avevano affittato la villetta sul mare fornendo false generalità e mostrando documenti contraffatti al proprietario. Quest'ultimo è stato già interrogato dalla Procura di Palermo. L'uomo ha detto di aver sempre affittato stagionalmente la villetta e di non aver immaginato che gli inquilini dell'estate 2007 fossero due capimafia. Il proprietario della villa di Trappeto, che non è indagato, ha quindi fornito agli inquirenti le fotocopie dei documenti falsi a lui consegnate dai Lo Piccolo al momento di pattuire l'affitto.
Nella casa sulla spiaggia di Trappeto, Salvatore e Sandro Lo Piccolo l'estate scorsa non sono andati da soli. Si sono fatti accompagnare proprio dal fedele Gaspare Pulizzi, che aveva affittato una villetta vicina, anche questa sul mare, dove si è fermato con la sua famiglia nello stesso periodo, due mesi, per seguire da vicino la latitanza dei suoi capi.
Anche il proprietario di questa casa, interrogato ha detto di non conoscere la reale identità del suo inquilino. Neanche lui  risulta indagato. Le villette sono state ispezionate dagli investigatori, ma nulla di utile alle indagini sarebbe emerso dai rispettivi sopralluoghi, prova che i boss vi avrebbero soggiornato solo per brevi periodi.
 
E per quanto riguarda il presunto cimitero del clan Lo Piccolo, sempre nella giornata di ieri, gli inquirenti che continuano a setacciare il terreno hano rinvenuto i resti di un altro cadavere, che potrebbero appartenere a Bartolomeo Spatola, detto Lino, boss del quartiere Sferracavalo, scomparso l'estate scorsa.
Già condannato per associazione mafiosa, Spatola, 73 anni, sarebbe stato coinvolto dal capomandamento di Pagliarelli, Nino Rotolo, nel progetto per eliminare il rivale Salvatore Lo Piccolo, un piano mai realizzato. Il giorno della sua sparizione Spatola si allontanò da casa dicendo alla sorella, con cui viveva, che aveva un appuntamento e non fece più ritorno.
Nei giorni scorsi nello stesso appezzamento erano stati trovati i resti di un altro cadavere che potrebbe essere quello di Giovanni Bonanno, reggente del mandamento di Resuttana, scomparso due anni fa (leggi).

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14 febbraio 2008
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