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Lombardo coast to coast

Il governatore infuriato per un articolo di Repubblica sulla "svendita delle coste siciliane"

01 giugno 2012

"Nell'articolo pubblicato dal quotidiano 'La Repubblica' dal titolo 'In svendita le coste della Sicilia...', a firma di Giovanni Valentini, sono riportate notizie errate e prive di fondamento".
Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, annuncia una querela al giornalista. Nell'articolo si parla della 'Sicilia in vendita' a causa di una "mega concessione estensibile da 30 anni addirittura a 50 che minaccia il patrimonio naturale delle sue incantevoli coste".

"Il demanio marittimo - dice il pezzo - verrebbe appaltato a un gruppo privato italo belga per alimentare una colata di cemento che sconvolgerebbe il paesaggio".
"Sono convinto che il giornalista - ha aggiunto Lombardo - sia stato indotto in errore a causa di una interrogazione parlamentare dell'on. Ermete Realacci. Ma quell'atto parlamentare appartiene ormai alla disciplina dell'archeologia. E' superato nei fatti, e spiego perché: prima di tutto la legge non prevede affidamenti diretti. Il progetto di cui si parla nell'articolo, era stato formulato all'amministrazione regionale da una società belga, con l'ipotesi del project financing. La valutazione del progetto della società belga - affidato alla cabina di regia della Presidenza della Regione siciliana - non si è mai conclusa, visto che la cabina di regia stessa, ancora una volta su mia iniziativa, è stata sciolta".

Ed ancora: "Lo scorso 24 maggio - ha detto ancora il governatore - l'assessorato regionale al Territorio e all'Ambiente, respingeva una richiesta di autorizzazione relativa ad attività di ricerca strumentale finalizzata alla successiva estrazione di inerti dai fondali marini, da parte della società belga, motivando il rigetto con la seguente frase: poiché alcune delle aree, individuate dalla ditta proponente, ricadono in zone marine di pregio ambientale e biologico".
"E' del tutto evidente che il dottor Giovanni Valentini
- ha concluso - avrebbe potuto apprendere tutte queste notizie con estrema facilità, se solo avesse avuto il garbo di verificare le informazioni in suo possesso presso gli uffici della Regione siciliana, per accertare, quindi, se le affermazioni dell'onorevole Realacci fossero o meno prive di riscontro. Il dottor Valentini dovrebbe certamente ricordare che la verifica delle informazioni ricevute costituisce un obbligo inderogabile per ogni giornalista. Chi non la fa, tradisce il proprio ruolo e lede la funzione dell'informazione. Ovviamente una tale violazione ha rilievo non solo deontologico, ma anche civile e penale. In tal senso non mi asterrò dal sottoporre al vaglio dell'Autorità giudiziaria quelle improvvide e infondate informazioni. Così, nei prossimi giorni Giovanni Valentini riceverà una querela dai miei legali".

Al contrattacco del presidente della Regione risponde Legambiente: "Lombardo sostanzialmente conferma l'utilità dell'interrogazione e della nostra iniziativa. Nessuno fin qui ha affermato che il progetto fosse già stato approvato, e anzi ribadiamo l'appello al governo regionale affinché rinunci ad approvare una gigantesca speculazione priva di qualunque ritorno per la Sicilia", dice Mimmo Fontana, presidente regionale dell'associazione. "Lo stesso governatore - aggiunge - raccontando come solo sei giorni fa l'assessorato regionale Territorio e ambiente, per ragioni di tutela ambientale, ha respinto una richiesta di autorizzazione relativa ad attività di ricerca strumentale finalizzata alla successiva estrazione di inerti dai fondali marini (progetto propedeutico alla speculazione di cui si sta trattando), conferma che questo progetto è ancora oggi pienamente in campo e tutt'altro che archiviato. Comprendiamo l'imbarazzo e la necessità di prendere oggi, in colpevole ritardo, le distanze da una vicenda tanto scandalosa, ma piuttosto che minacciare querele prive di presupposto, sarebbe più utile politicamente per il presidente impegnarsi pubblicamente a fare ciò che non ha fatto fino ad oggi: salvaguardare le coste siciliane cestinando una proposta irricevibile che da troppi mesi viaggia da un ufficio all'altro della Regione".

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Legambiente]

 

 

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01 giugno 2012
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