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Lombardo contro Cammarata

Il governatore: "Cammarata si dimetta". Il sindaco: "Non accetto intimidazioni"

07 novembre 2011

Nel balletto delle alleanze politiche per le prossime elezioni amministrative l'impressione è che l'ultima parola non sia ancora stata detta, mentre la visita degli ispettori al Comune di Palermo pone in una difficile posizione l'ancora sindaco Diego Cammarata. Se da un lato Raffaele Lombardo annuncia che entro questa settimana il Terzo Polo sarà in grado di esprimere il nome del proprio candidato alle elezioni per il nuovo sindaco di Palermo, dall’altra non ritiene tramontata la possibilità di un accordo in extremis con Rita Borsellino. "E’ un vero peccato, perché si avrebbe la possibilità di costituire un fronte comune ed ottenere il successo - afferma il presidente della Regione e leader dell’Mpa -. La Borsellino ha chiuso la porta? Può darsi che la riapra". Certo, "non sarà possibile, naturalmente, respingere l’alleanza a Palermo e chiedercela altrove", ha chiarito Lombardo (LEGGI).
Intanto Lombardo, parla senza mezzi termini di Diego Cammarata: "Credo che sia previsto e prevedibile che Cammarata si dimetta" ha detto il governatore siciliano, dopo aver letto "parte della relazione ispettiva fatta al Comune di Palermo" dalla Regione. Il presidente, in un'intervista a La Sicilia, è stato molto duro con il primo cittadino. La situazione emersa dall'ispezione sugli atti amministrativi e contabili al Comune di Palermo, ha sentenziato Lombardo: "È drammatica. Il sindaco Diego Cammarata farebbe bene a dimettersi, evitando alla giunta regionale di adottare provvedimenti drastici".

A stretto giro di posta è arrivata la risposta di Cammarata: "Lombardo, nel suo ambiente politico, è abituato a lanciare avvertimenti: sappia che con me questo metodo non attacca. Io non sono disposto ad accettare intimidazioni o minacce da nessuno. Questi metodi non fanno parte della mia cultura di governo nè tantomeno del mio patrimonio politico e culturale personale". "Invito Lombardo a essere "drastico" - ha aggiunto Cammarata -: se ritiene che vi siano i presupposti deve procedere alla notifica del provvedimento di commissariamento immediatamente e senza indugio. Non è una sua facoltà, come in modo fumoso dichiara in interviste e dichiarazioni alla stampa, ma è piuttosto un suo preciso obbligo giuridico. Credo che l'assessore regionale agli Enti locali Caterina Chinnici, che possiede una formazione e una cultura diverse rispetto a quelle di Lombardo, debba chiarire se condivide le valutazioni del presidente della Regione e quali iniziative intenda assumere per sgomberare il campo dalle ambiguità". "Il rispetto delle istituzioni - ha concluso - e un sano modo di amministrare e governare la cosa pubblica obbligano a seguire la strada della chiarezza, della certezza, della legittimità. È questa la strada che tutti dobbiamo percorrere, Lombardo compreso".

[Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno - Italpress]

 

 

 

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07 novembre 2011
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