Lombardo festeggia il compleanno e l'elezione di suo figlio Toti
Raffaele Lombardo lascia definitivamente il ruolo da governatore per assumere quello di imputato
"Sono sereno, il 9% del Partito dei siciliani-Mpa è un risultato accettabile, anche se è frutto di una critica nei nostri confronti ed è evidente che dobbiamo mutare qualcosa".
Conferma il suo piccolo "passo indietro" il governatore dimissionario, Raffaele Lombardo, dopo le Regionali in Sicilia, che ieri ha avuto anche di che festeggiare: il compleanno e l’elezione del figlio Toti all'Ars.
"Questa mattina - ha rivelato ieri Lombardo - sono andato nell'ex Palazzo dell'Esa, sede di rappresentanza a Catania della presidenza della Regione Siciliana, per prendere le mie ultime cose rimasti in ufficio, soprattutto libri. E poi mi sono riposato".
Sulle prospettive del suo partito il Pds-Mpa conferma di "essere disposto a dare consigli, ma soltanto se richiesti". Anche a suo figlio Toti. "Adesso - ha aggiunto - le scelte importanti le deve fare lui". Così come "il gruppo del Pds-Mpa che si costituirà all'Assemblea regionale Siciliana". Il suo Partito dei siciliani-Mpa si è fermato al 9%, ma per Lombardo "il risultato è accettabile", anche se riconosce che "occorre mutare indirizzo". La priorità è "trovare le soluzioni per uscire da una crisi drammatica".
La sua analisi del voto è da "esperto" di elezioni: "La vittoria di Rosario Crocetta - ha detto - era prevedibile perché sostenuta da partiti dotati di forti apparati come il Pd e l'Udc". Poi ha smentito con vigore di "avere invitato al voto disgiunto in favore di Crocetta, come dimostrano i risultati dello scrutinio" e se "qualcuno l'ha fatto è stata un'iniziativa personale. Noi - ha aggiunto - abbiamo sempre sostenuto con convinzione Miccichè".
Lombardo ritiene che "Musumeci abbia pagato la crisi che stanno attraversando il Pdl e Silvio Berlusconi, ma si dice sorpreso dal risultato del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo: nonostante la forte astensione ha preso molti voti".
Ora lascerà l'incarico di governatore della Sicilia e già da oggi, ha detto, assumerà il ruolo di imputato nella prima udienza del processo, col rito abbreviato condizionato, per concorso esterno in associazione mafiosa che si terrà a Catania, davanti al Gup Marina Rizza: "Sono serenissimo - ha concluso Lombardo - perché so quello che ho fatto e finalmente mi potrò difendere da uomo libero, potrò parlare senza timore di creare problemi istituzionali".
I SEGGI CATANESI - Quindici deputati per il Movimento 5 Stelle, 14 per il Partito democratico, 12 per il Pdl. A seguire Udc (11), Mpa (10), Movimento politico Crocetta presidente e Grande Sud (5), Cantiere popolare e Nello Musumeci presidente (4). Ecco il volto della nuova assemblea regionale siciliana a scrutinio quasi completato.
A Catania sono 17 i seggi da assegnare. Al Popolo delle libertà vanno 3 seggi, destinati a Salvo Pogliese, Nino D'Asero e Marco Falcone. I tre seggi Udc sono per Luca Sammartino, Marco Forzese e Pippo Nicotra, che beneficia del posto lasciato libero da Lino Leanza, il più votato ma inserito anche nel listino del presidente.
Tre scranni pure per il Partito dei Siciliani-Mpa: saranno occupati da Nicola D'Agostino (il più votato nella provincia etnea con 13.601 preferenze), Toti Lombardo, figlio del governatore uscente Raffaele, e Dino Fiorenza, che la spunta nello sprint con Fabio Mancuso.
Tre seggi anche per il Movimento 5 Stelle. Tra i grillini, come in altre province, Giovanni Cancelleri risulta il più votato e resta da vedere quale posto libererà. Alle spalle del candidato governatore, Angela Foti e Gianina Ciancio.
Due deputati per la lista del candidato governatore vincente: Concetta Raia e Anthony Barbagallo. Un seggio ciascuno per Cantiere Popolare (Valeria Sudano), Nello Musumeci presidente (Gino Ioppolo) e Movimento Politico Crocetta Presidente (Gianfranco Vullo).
[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, Lasiciliaweb.it]