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Lombardo lascerà la guida dell'Mpa

Il governatore siciliano: ''E' tempo di dedicarmi a tempo pieno alla Sicilia''

29 giugno 2009

Completata la Giunta per il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, è tempo di mettersi al lavoro per affrontare le tante emergenze dell'Isola. "Innanzitutto c'è - spiega all'Adnkronos - la legge sui regimi d'aiuto, che aspetta da mesi, poi la riforma degli Ato rifiuti, che in Sicilia è più che un'emergenza". Ancora per il governatore siciliano è necessario lavorare sul "riordino della macchina amministrativa con un impiego più produttivo del personale e sulla riforma della formazione professionale, vero punto dolente per la Regione. Direi che qui in Sicilia - puntualizza - c'è quasi tutto da riformare".
Un lavoro che impegnerà a tempo pieno Lombardo, che annuncia di voler lasciare la guida del Movimento per l'Autonomia. "Mi dedicherò a tempo pieno al governo della Regione - conclude -. La prossima settimana lascerò il mio incarico e affiderò ad un gruppo di dirigenti la guida del Mpa, che deve evolvere verso il 'Partito del Sud'" (LEGGI).

"Credo di aver messo insieme una squadra di altissimo livello - dice poi, all'indomani della nascita del suo nuovo Esecutivo - Entro martedì o mercoledì assegnerò le deleghe tenendo contro delle propensioni e delle competenze di ciascuno: ci sarà una necessaria rimodulazione per far quadrare il cerchio". Dopo giorni di tensioni ed ultimatum all'interno della maggioranza di centrodestra in Sicilia, infatti, venerdì sera il governatore ha indicato i nomi dei tre assessori mancanti all'appello. Un annuncio molto atteso dopo l'incontro, giovedì scorso a Roma, con il leader del Pdl, Silvio Berlusconi. Un vertice di cui lo stesso Lombardo, all'uscita da Palazzo Grazioli si era detto "molto soddisfatto". Nel Lombardo-bis entrano Mario Milone, vicesindaco di Palermo vicino al presidente del Senato Renato Schifani, l'ex forzista Nino Beninati, presidente della commissione Sanità all'Assemblea regionale siciliana legato al Guardasigilli Angelino Alfano, e l'ex senatore di An Nino Strano, vicino a Gianfranco Fini e famoso per aver mangiato della mortadella per festeggiare la caduta del governo Prodi.

Rimangono fuori dalla nuova Giunta, invece, l'Udc e l'area del Pdl legata al co-cordinatore regionale del Pdl Sicilia, Giuseppe Castiglione, che non ha esitato a definire il nuovo Esecutivo "un governo debole e senza maggioranza all'Ars".
Un giudizio che il governatore siciliano ha liquidato come un "isolato mal di pancia". Al co-coordinatore regionale del Pdl siciliano, il presidente della Regione siciliana ha replicato: "I numeri in Aula? Dovrei straverli. Sono molto fiducioso e spero che Castiglione venga smentito dai fatti. E poi se anche il capo del suo partito (Silvio Berlusconi, ndr) ha dato la sua disponibilità, mi auguro adesso che gli uomini del Pdl non facciano le bizze e che si smetta di perdere tempo".

"Subalterni rispetto a Berlusconi? Non direi proprio", ha detto poi Lombardo replicando al segretario regionale del Pd Sicilia, Francantonio Genovese, secondo il quale "con la nascita del nuovo governo Lombardo l'autonomia regionale, troppo spesso falsamente invocata dal presidente, è morta a Palazzo Grazioli". "Io sono andato a Roma da leader di un partito, con la consapevolezza di ragionare da pari a pari, pur tenendo conto delle 'dimensioni' dei rispettivi partiti - ha sottolineato - Quindi se c'è qualcuno che va nella capitale da subalterno, non sono certo io". "Io non ho mai fatto trattative private con nessuno - ha poi aggiunto - anzi ho detto molti no".

Infine, Lombardo ha commentato anche il ddl costituzionale, meglio noto come 'Ddl anti-Lombardo' presentato dai capigruppo pidiellini al Senato, che prevede una modifica allo Statuto siciliano e la possibilità di sostituire il governatore eletto direttamente dal popolo senza la decadenza dell'Assemblea regionale siciliana: "Berlusconi mi ha assicurato che sarà ritirato il ddl depositato in Senato che introduce la sfiducia al presidente della Regione. Adesso leggo che Gasparri, il promotore di questo disegno di legge, ha precisato di non voler fare passi indietro, confliggendo con quanto dichiarato dal suo leader. In ogni caso lo argineremo nelle sedi opportune". Per Lombardo si tratta di "un disegno di legge controproducente per chi lo ha proposto" e di un "vero e proprio assalto alla democrazia e all'autonomia siciliana".

Il destino dell'Udc in Sicilia - "In Sicilia la nostra opposizione a Lombardo, così come quella a Berlusconi, non può che partire dal centro che è il nostro Dna politico ma è possibile che si realizzino punti di convergenza con il Partito democratico e con quelle frange del Pdl che non si riconoscono nell'azione del governo". Questo è quanto affermato da Saverio Romano, segretario dell'Udc in Sicilia. "Il partito che rappresento in Sicilia ha garantito al Paese una opposizione responsabile e non pregiudiziale, votando solo quei provvedimenti che riteneva utili per l'Italia - aggiunge - Diverso è il discorso che riguarda la Regione siciliana dove gli elettori hanno scelto di mandarci al governo e dal quale siamo stati estromessi dalla politica condotta da Lombardo, da noi voluto e votato, per meschine manovre di potere, con grave danno per l'interesse generale dell'Isola. Ma anche in questo caso, sebbene in un contesto di aperta violazione dello spirito democratico, non potremo che svolgere un ruolo di opposizione intelligente e costruttiva".

Toni polemici quelli del senatore Totò Cuffaro, vice segretario nazionale dell'Udc, all'indirizzo del governatore: "Un aiuto a Lombardo, impegnato con furia a sostituire esponenti di governo e sottogoverno ad onorare le promesse elettorali voglio comunque darlo: nei prossimi giorni gli farò avere l'elenco completo di tutti i miei supposti amici, quelli ancora rimasti". "Anche se l'elenco - aggiunge Cuffaro - dovrebbe possederlo, dal momento che a suo tempo tutte le nomine furono fatte di comune accordo - così da rendere più celere il suo impegnativo lavoro di sostituzione e da agevolare il mantenimento delle sue promesse elettorali. Anche se dubito che i posti che si renderanno disponibili saranno bastevoli alle tante promesse che ha fatto in giro per la Sicilia".
"Lombardo spieghi ai siciliani chi comanda nel suo governo e quale linea intende tenere sulla Fiat", ha aggiunto poi Cuffaro. "Sarà prevalente la linea dettata dall'assessore all'industria Venturi, che ritiene inaccettabile ogni ipotesi di riconversione del sito di Termini Imerese, o quella dell'azionista di maggioranza, Miccichè, - aggiunge - che la ritiene non solo accettabile, ma anzi, auspicabile in quanto darebbe garanzie ad Opel, ed invita i sindacati a non opporsi  alla riconversione".
"Lombardo spieghi poi all'assessore Venturi, se già non lo sa che a Roma la Regione siciliana - ha sottolineato l'ex presidente della Regione - dispone di una propria sede, dotata di fax, collegamenti internet e persino di un ufficio stampa. Quindi sarebbe auspicabile non appoggiarsi a strutture estranee all'amministrazione regionale per svolgere il proprio mandato".
Infine, "Lombardo spieghi ai siciliani perché tre anni fa, quando in Aula proposi di modificare l'assetto degli Ato rendendoli strutture meno elefantiache, e quindi meglio gestibili, i suoi deputati alzarono le barricate e contribuirono a creare i mostri che ora stanno alimentando problemi su problemi come mai oggi parla di riprendere la mia precedente proposta?"

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it]

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29 giugno 2009
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