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Lombardo lascia, l'Mpa si trasforma

Il governatore è deciso: "Lascerò bruscamente, come quando ho smessso di fumare". Intanto la sua "creatura"...

25 giugno 2012

All'indomani del "colpo di scena" nell'aula del Tribunale di Catania (LEGGI), Raffaele Lombardo ha convocato la stampa per fare sentire le sue ragioni e rispondere a tutte le domande sull'inchiesta che lo vede coinvolto assieme al fratello Angelo.
E' apparso tranquillo il governatore, ma altrettanto sorpreso per "la giornata incredibile vissuta" che ha definito "kafkiana". Perché "ero convinto che il processo si sarebbe concluso presto con una assoluzione, tant'è che i miei avvocati stavano andando dal giudice monocratico per chiedere un'accelerazione in modo che si potesse chiudere il 12 luglio".

Nei confronti dei magistrati continua a esprimere "fiducia", ma fa fatica a usare parole concilianti quando ricorda di essere passato in due anni da richieste di archiviazione, all'imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa, dal reato elettorale all'aggravante del favoreggiamento alla mafia. "Non c'è da scandalizzarsi di quello che succede a Catania se pensiamo alla situazione che vive il capo dello Stato", ha detto. "Quello che non mi spiego - ha aggiunto - è proprio la tempistica. Quell'aggravante si basa sulle dichiarazioni dei pentiti Di Gati e D'Aquino. Ma quelle dichiarazioni, se non sbaglio, erano state depositate già il 29 marzo". Non solo, "la cosa più assurda è che questa aggravante consisterebbe in una sorta di 'intimidazione di quartiere', di voto d'opinione mafioso". Poi ha aggiunto: "In due anni non sono mai stato interrogato dai magistrati, ho dovuto concedere deposizioni spontanee o sottopormi a conferenze stampa per far conoscere le mie ragioni".
Dunque ha azzardato sospetti quando parla del geologo Giovanni Barbagallo, agli arresti domiciliari, ritenuto dagli inquirenti il colletto bianco che avrebbe fatto da tramite tra politici ed esponenti mafiosi a Catania. "Mi dicono che gli vengono somministrati psicofarmaci, e che stranamente la terapia viene interrotta due-tre giorni prima di interrogatori e deposizioni. Pare che venga sottoposto a qualche pressione".

Fin qui la vicenda giudiziaria. Quella politica, invece, è a un bivio. Lombardo è netto: "Interromperò con la politica bruscamente, come ho fatto quando fumavo quaranta sigaretta al giorno".
Ieri si è consumato quello che potrebbe essere il suo ultimo intervento da leader. A Palermo si è riunita l'assemblea congressuale del Mpa, la sua creatura. "Ora che opportunisti e doppiogiochisti se ne sono andati, il Movimento è composto da persone per bene, ha bisogno di essere ristrutturato". E Lombardo? "Parteciperò all'assemblea, ma da spettatore. Sarà l'ultima occasione di confronto con più di due-tre persone".
L'aspetta la campagna, la sua passione...

E il Movimento per l’autonomia cambia nome e logo - A sette anni dalla sua fondazione, l'Mpa creato da Raffaele Lombardo, cambia nome e logo. La rivoluzione è partita da Palermo, dove il senatore Giovanni Pistorio ieri mattina ha aperto l'assemblea congressuale che ha definito il nuovo corso con la nomina di un coordinatore e un portavoce. Poi appuntamento a Roma tra quindici giorni.
Nel nuovo gruppo dirigente non ci sarà Lombardo che conferma, a margine dell'assemblea, il passo indietro annunciato già nei giorni scorsi. "Darò una mano a chi me lo chiederà, ma da parte mia non ci sarà alcuna ingerenza e alcuna interferenza sulle scelte dei dirigenti". L'assemblea ha stabilito che "a transitare in questa fase l'Mpa saranno Massimo Costa e Giovanni Pistorio".

Nel nuovo simbolo ci sarà sicuramente la parola 'autonomia', l'assemblea valuterà una serie di proposte tra cui 'Autonomia democratica', 'Autonomia e identità', 'Autonomia e cultura'. "L'evoluzione è fondamentale per la sopravvivenza della specie. Serve un cambiamento radicale, cambiando tutto nel Mpa: il nome, il logo, il programma. Credo che sia un percorso esaltante. Nel nuovo gruppo dirigente ci sarà spazio per chi ha condiviso l'esperienza del Mpa e per forze nuove e tecnici che sappiano tornare a dialogare con la gente. Ho grande fiducia in questo rilancio, sempre con al centro il valore dell'autonomia", ha detto Lombardo.
Aprendo l'assemblea, Pistorio ha lanciato la candidatura alla presidenza della Regione siciliana di Massimo Russo: "E' un eccellente candidato, è riuscito con fatica ad amministrare la sanità in Sicilia, ha saputo dire tanti no e meritare rispetto".

[Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno, Lasiciliaweb.it]

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25 giugno 2012
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