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Loro fanno... Liberamente, ma il leader è Silvio!

Tutti d'accordo fino a prova contraria... A Siracusa il secondo convegno della fondazione Liberamente

12 luglio 2010

Non siamo una corrente, perchè l'unità del partito non è in gioco ed è garantita dal suo presidente, ma i primi distinguo tra le diverse anime del Partito delle libertà emergono, certi comunque che alla fine "il presidente Silvio Berlusconi troverà la sintesi".
La fondazione Liberamente, il think thank dei ministri Franco Frattini e Maria Stella Gelmini, si affida dunque al proprio leader mentre ha tenuto il suo secondo incontro al Castello Maniace di Siracusa su 'Sud e Federalismo'. Ospite di casa il ministro Stefania Prestigiacomo, che fa parte dell'iniziativa assieme ai colleghi Mara Carfagna e Raffaele Fitto, quest'ultimo annunciato ma poi assente 'giustificato' per altri impegni.
Il premier continua a ribadire che non vuole correnti nel Pdl, e da Siracusa hanno assicurato che così è e sarà. Ed è proprio la 'padrona di casa' che ha ripetuto più volte che Liberamente non è una corrente perchè, ha spiegato Stefania Prestigiacomo, è "solo un luogo di confronto aperto al dibattito".

"Liberamente non è una corrente per il semplice fatto che le correnti si pongono come obiettivo quello di proporre una propria leadership alternativa, ma noi abbiamo già un leader, che è Silvio Berlusconi. Abbiamo l'intenzone di sostenere il presidente nel suo progetto politico" ha fatto eco il ministro Carfagna
"Il premier - ha aggiunto il ministro Gelmini - è informato della nostra iniziativa e l'approva perchè la nostra fondazione non è una corrente".
Idee condivise dai numerosi partecipanti nell'antico maniero di pietra bianca a strapiombo sul mare, dove il presidente Berlusconi è stato sempre citato.
La manovra? "È necessaria in momento di crisi, in altri Paesi europei stanno peggio di noi". E i contrasti con le Regioni? "Il momento è duro ma il presidente troverà la sintesi", si dicono certi a Liberamente. Il federalismo? "Non spaccherà il Paese in due, ma sarà un'opportunità per il Sud, se ne farà garante il premier".

Ma la Sicilia è anche laboratorio politico, terra dove il Pdl è spaccato in due: i 'lealisti' del ministro Angelino Alfano da una parte e il Pdl-Sicilia del sottosegretario Gianfranco Miccichè dall'altra. I primi alla Regione sono all'opposizione del governo Lombardo, i secondi ne fanno parte. E la frattura non è facile da sanare tanto che il co-coordinatore regionale Giuseppe Castiglione non è andato al previsto incontro con Miccichè. "Non è venuto perchè non ha voluto Alfano? Non lo sò - ha commentato il sottosegretario sorridente - così scrivono i giornali. Ma vuol dire che che c'è la volontà di qualcuno di evitare il riavvicinamento. Ma per quanto mi riguarda sto benissimo così...". E comunque il suo 'distinguo' il leader del Pdl-Sicilia lo sottolinea pubblicamente: "Due giorni fa mi ha chiamato Maria Stella Gelmini - rivela - raccomandandomi di essere prudente. Magari temeva che parlassi del ministro della Giustizia. Ma noi oggi parliamo di Sud, e che c'entra Alfano con il Sud?".

Ma Miccichè dal palco di "Liberamente" non ha risparmiato nessuno. "Saremo cialtroni su mille altre cose, ma sui fondi strutturali non è così e Giulio Tremonti lo sa bene", ha affermato il sottosegretario tornando a parlare delle polemiche sorte dalle dichiarazioni del ministro dell'economia che aveva definito cialtroni i governatori del sud. "Tremonti, che io adoro e al quale voglio bene, ci disistima, ma spero di fargli cambiare idea".
Poi ha attaccato anche l'ala del centro-nord del partito: "Se poniamo un problema di classe dirigente del Popolo delle libertà quelli che li hanno in questi giorni si chiamano Brancher, Verdini e Cosentino: uno è del sud ma gli altri due, fino a prova contraria, sono del nord. Un tempo eravamo noi i farabutti, oggi da queste parti non ce ne sono più". E infine: "La mafia non è più quella che c'era prima, e l'abbiamo sconfitta noi. I morti ammazzati da Cosa Nostra, escluso il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sono tutti siciliani. E la nostra classe dirigente che l'ha sconfitta".

[Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it, Asca.it]

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12 luglio 2010
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