Lotta all'inquinamento: la manutenzione delle auto sarebbe più efficace dei blocchi del traffico
A Palermo quattro auto circolanti su dieci sono non catalizzate
Tra le grandi città italiane, Palermo è seconda soltanto a Napoli per l'incidenza delle autovetture non catalizzate sul parco circolante cittadino. A Palermo la quota delle auto immatricolate prima del 1993 e quindi non catalizzate è pari al 41,48%, contro il 56,76% di Napoli.
Decisamente migliore, ma comunque preoccupante, la situazione delle altre maggiori città italiane, dove la quota delle non catalizzate è pari al 25,17% a Bologna, al 25,34% a Firenze, al 26,32% a Genova, al 28,70% a Torino, al 29,36% a Roma e al 29,41% a Milano.
Nella maggior parte delle città la quota delle non catalizzate è dunque elevatissima e ciò ripropone in tutta la sua gravità il problema della qualità dell'aria in ambiente urbano dove i blocchi del traffico si rivelano sostanzialmente inefficaci.
Per ridurre l'inquinamento occorrerebbe accelerare molto il rinnovo del parco circolante. Negli ultimi anni l'industria automobilistica ha significativamente ridotto le emissioni inquinanti dei nuovi autoveicoli. Dalle elaborazioni dell'Osservatorio Autopromotec su dati Unrae emerge infatti che, fatta 100 l'emissione di ossido di carbonio di una vettura a benzina immatricolata nel 1983, per un'auto immatricolata nel 1990 il livello di emissione scende a 36. Con le prime auto catalizzate Euro 1 (1993) l'indice si riduce a 13, per scendere addirittura a 3 nel 2005. Stessa dinamica anche per la riduzione dell'indice delle emissioni di idrocarburi incombustibili e di ossidi di azoto che progressivamente, dal 1983 al 2005, è sceso addirittura da 100 fino a 2.
Ciò significa che per le autovetture di nuova immatricolazione dal 1983 al 2005 i livelli di emissioni inquinanti si sono ridotti del 97% per l'ossido di carbonio e del 98% per gli idrocarburi incombustibili e l'ossido di azoto. In altri termini un'auto immatricolata nel 1983 che continua a circolare inquina mediamente come 40 auto immatricolate nel 2005 e molto di più se non è stata sottoposta a regolare manutenzione.
E' quindi del tutto evidente che la sostituzione delle auto vecchie e vecchissime abbatte drasticamente l'inquinamento, tuttavia essendo ancora ben 11.585.631 le auto non catalizzate in circolazione l'operazione non è realizzabile in tempi brevi e quindi nell'immediato - secondo lo studio dell'Osservatorio Autopromotec - si potrebbero ottenere risultati significativi in tempi brevi soltanto incentivando la corretta manutenzione dei veicoli in quanto il livello delle emissioni inquinanti è molto più elevato per le vetture non sottoposte a sistematica manutenzione.
Questo vale naturalmente anche per le vetture catalizzate. Occorrerebbe quindi una politica per il controllo delle emissioni e la messa a punto di tutte le vetture circolanti, qualunque sia la loro età.
Il bollino blu che aveva questa funzione, pare essere caduto nel dimenticatoio.
Sarebbe quindi il caso - sostiene l'Osservatorio Autopromotec - di riservare maggiore attenzione, sia da parte degli automobilisti che delle autorità preposte, a questo fondamentale controllo periodico dei gas di scarico e del rispetto dei limiti delle emissioni inquinanti delle vetture.
Dall'Ossevatorio Autopromotec di Bologna