Luci e ombre della produzione 2022 dell'olio Dop Monti Iblei
Calo di produzione del 20% ma qualità superiore alle attese per l'olio dop che per la maggior parte sarà destinata all'export
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Il caldo anomalo, che a maggio ha compromesso la fioritura, e il deficit idrico dell'intera estate hanno creato le condizioni per un'annata di poca 'carica' delle olive destinate alla produzione del rinomato olio Dop Monti iblei, determinando un calo della produzione del 20% in meno rispetto ai numeri dello scorso anno. Una quantità ridotta ma di eccelsa qualità.
"È una stagione anomala - spiega il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Arezzo - ma ci sono tutte le condizioni per una produzione a livello qualitativo superiore alle attese. Siamo certi che anche quest'anno i nostri produttori saranno in grado di produrre un olio straordinario, destinato in buona parte al mercato estero. Per l'export infatti si stanno aprendo scenari interessanti e ci sono buone ragioni per continuare a essere ottimisti".
"In alcune aree del territorio, vicino al mare, la raccolta sarà anticipata di qualche settimana. Le reti sono state già posizionate sotto gli alberi - commenta ancora Arezzo - per l'inizio della raccolta".
Non ci sono però solo note positive, concludono dal Consorzio, sottolineando come l'aumento dei costi dell'energia "avrà effetti devastanti anche sulla filiera dell'olio. Il rincaro dell'energia si abbatte sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dal vetro per le bottiglie fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti".