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LUTTO NAZIONALE

Oggi i funerali di Stato per le vittime dell'alluvione messinese dell'1 ottobre. In cattedrale 21 bare

10 ottobre 2009

Oltre mille persone hanno reso omaggio con una veglia funebre alle vittime dell'alluvione dell'1 ottobre scorso nel Duomo di Messina, dove questa mattina alle 10.30 il vescovo della città, Calogero La Piana, celebrerà i solenni funerali di Stato in concomitanza con la giornata di lutto nazionale. Presenti, tra le autorità, anche il premier, Silvio Berlusconi, il presidente del Senato, Renato Schifani, in rappresentanza del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e il ministro della Giustizia, Angelino Alfano.
Il presidente Napolitano, ha chiesto al presidente del Senato di rappresentarlo - essendo impedito a parteciparvi di persona - ai funerali e di rinnovare ai famigliari e alle comunità l’espressione del suo profondo cordoglio. Lo ha reso noto la Presidenza della Repubblica. Il capo dello Stato, ha informato ancora il Quirinale, ha chiesto inoltre al presidente del Senato di comunicare alle autorità locali l’avvio, d’intesa con il ministro dell’Interno, dell’istruttoria per il conferimento, con procedura d’urgenza, della Medaglia d’Oro al valore civile a Pasquale Simone Neri che nel tragico evento ha sacrificato la propria vita per salvare quella di altri concittadini.

Venerdì sera sono state portate in cattedrale 21 bare, tutte avvolte nella bandiera tricolore tranne una, quella di una donna romena, con la bandiera del suo paese. I familiari di altre sei vittime hanno preferito esequie in forma privata, mentre deve ancora essere riconosciuto il cadavere di uno dei morti estratti dalla macerie. Durante la veglia momenti di intesa commozione, soprattutto tra i familiari delle vittime. Questa mattina, durante la celebrazione del rito funebre, Messina si ferma: negozi chiusi e saracinesche abbassate in tutta la città. La proclamazione del lutto nazionale era stato sollecitato nei giorni scorsi dal sindaco, Giuseppe Buzzanca, e dallo stesso vescovo.
Dunque, sembrano essersi assopite le polemiche che nei giorni scorsi avevano reso ancora più triste la vicenda, polemiche scaturite dalle parole del sindaco Buzzanca e della Curia sul rischio di "atteggiamenti diversi" rispetto alle altre tragedie.

E se a fermarsi sarà tutta Messina, dove le bandiere saranno a mezz'asta, le scuole chiuse e le saracinesce dei negozi resteranno abbassate, non si fermeranno invece gli scavi e le ricerche nei paesi travolti dalla furia dell'acqua e del fango.
Così come non si ferma l'ichiesta giudiziaria che si è aperta all'indomani della tragedia, inchiesta nella quale sono finite anche le dichiarazioni del capo del Genio civile di Messina Gaetano Sciacca, che, dopo l'alluvione del 2007 a Giampilieri, presentò al prefetto di Messina una relazione indicando una serie di interventi indifferibili da finanziare con 7 milioni di euro.
"La tragedia di Giampilieri forse si sarebbe potuta evitare. Quanto meno si sarebbero potuti attenuare gli effetti disastrosi. Se si fossero attuati tutti gli interventi sicuramente qualcuno avrebbe ora la coscienza più a posto di come l'avrà in questi giorni".
Gaetano Sciacca è amareggiato per le segnalazioni "sorde" che ha fatto in due anni: "Mi davano del menagramo. Sono stato offeso. Ero raffigurato come uno che rappresentava cose non vere. Probabilmente volevano un funzionario silente".
"Dopo una serie di studi - ha detto il tecnico in un'intervista a Primalinea, tg di Telecolor - emerse la necessità e l'indefferibilità di attuare interventi urgenti nella zona di Giampilieri e di Scaletta che erano già stati colpiti da nubifragi e che necessitavano di interventi immediati, di messa in sicurezza del costone, di interventi di sistemazione idraulica e di interventi per attenuare e di mitigare gli effetti". "Alle mie comunicazioni non è successo niente. Ho mandato diverse note al prefetto, visto che era lui il mio interlocutore (fu il sottosegretario Bertolaso a sollecitare la prefettura a compiere uno studio che fu affidato al Genio civile di Messina, ndr). Al prefetto - ha detto ancora Sciacca - rappresentavo l'urgenza, la necessità di intervenire. Di tutta la mia attività ho informato sempre la Procura della Repubblica. Scrivevo nelle carte che c'era una situazione di pericolo".
L'ingegnere Sciacca in particolare aveva segnalato "un dissesto idrogeologico unitamente ad un dissesto ambientale presente nella provincia di Messina, la mancanza di vie di fuga e poi la necessità immediata di mettere mano al Prg perchè è impensabile che si continui a costruire sulle colline".

Ed è al lavoro il ministero dell'Ambiente per preparare un Piano straordinario nazionale contro il dissesto idrogeologico. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, la risposta agli allarmi lanciati sulle criticità del suolo italiano, a pochi giorni dalla tragedia di Messina. Il Piano straordinario, pronto entro una quindicina di giorni, avrà, oltre a fondi adeguati, caratteristiche simili a quelle della Legge Obiettivo per velocizzare le procedure.
Ieri, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo aver ribadito la sua presenza ai funerali, ha detto: "Domani mattina prenderò contatto per la prima volta con le aree sulle quali inizieremo quanto prima a verificare le case da consegnare entro pochi mesi alle famiglie che le hanno perse. Potevamo anche utilizzare appartamenti liberi ma gli abitanti ci hanno manifestato la volontà di ricostruire le loro comunità e quindi abbiamo accettato questo loro desiderio e costruiremo per le comunità di due paesi che hanno subito le maggiori perdite".
Il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca si è detto fiducioso nei confronti dell'azione promessa dal governo: "So che Berlusconi è uomo che mantiene la parola e quindi per quanto riguarda l'immediato non ho alcun timore. Gli farò vedere le schede che ho allestito con i tecnici sulle aree dove è possibile realizzare i nuovi alloggi per chi è rimasto senza casa". "Stiamo tentando un percorso - ha aggiunto - che è quello del rispetto dei nostri villaggi, che non pensiamo di cancellare; ma le case distrutte non possono ospitare la gente. Spero che si faccia prestissimo a realizzare le nuove costruzioni e penso che Berlusconi manterrà la promessa perché l'ha dimostrato in altre occasioni. È importante, comunque, avere anche le risorse per mettere in sicurezza non solo la zona sud ma tutta la città: non dobbiamo dimenticare che Messina è a rischio sismico ed idrogeologico. Non possiamo più rinviare gli interventi. Speriamo che si arrivi al riconoscimento della categoria R4 (il più alto rischio) all'interno del Pai (Piano per l'assetto idrogeologico). Ho una cartina con tutte le zone a rischio che ho mostrato al prefetto e alla Protezione civile e bisogna partire da questo studio per fare interventi adeguati".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, La Siciliaweb.it, Corriere.it]

 

 

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10 ottobre 2009
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