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Ma a Totò Cuffaro glielo hanno tolto il vitalizio?

Dalla stampa si apprende che l'Ars avrebbe sospeso la pensione all'ex governatore, ma dal palazzo non confermano nulla

02 giugno 2014

Lui lo aveva detto candidamente: con quei soldi ci campo la famiglia. Mentre infuriava la polemica sul vitalizio da 6000 euro al mese concesso dall’Assemblea regionale siciliana a Totò Cuffaro, ex governatore della Sicilia, in carcere per scontare la pena per concorso esterno in associazione mafiosa, il diretto interessato prese carta e penna e scrisse una lettera aperta per giustificare e salvaguardare quel diritto acquisito. "Ritengo che, anche se da detenuto, usufruire della pensione per dar da vivere e far studiare i miei figli non sia proprio uno scandalo, come alcuni novelli censori e impropri moralizzatori si stanno affannando a far credere" scrisse Cuffuro (LEGGI). Ma ciò non bastò a calmare gli animi, anzi.

La questione, infatti, ha dei connotati tutti politici che si sono ben evideziati nei giorni scorsi quando l'Ars ha votato contro la norma - presentata dal Movimento 5 stelle e controfirmata dal vice presidente dell'Antimafia, Fabrizio Ferrandelli (Pd) - che estendeva la decadenza dal vitalizio anche ai condannati per mafia. (LEGGIDunque, i vitalizi a chi si è macchiato con la mafia sono rimasti e la conseguenza è stata uno scontro durissimo tra il M5s e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. I primi hanno chiesto le dimissioni dell’altro (LEGGI) e il motivo del contendere lo ha messo in grosse difficoltà, ritrovandosi bersaglio di aspre critiche bipartsan.
Alla fine, l'Assemblea regionale siciliana ha trovato un'escamotage e visto che, per legge, non si può togliere la pensione a Cuffaro in quanto condannato per mafia, il vitalizio d'oro di cui ancora gode l'ex governatore della Sicilia gli verrà sospeso per un reato minore, la rivelazione d'ufficio.
Così, Ardizzone, per sottrarsi all'imbarazzo, si è fatto inviare dalla Corte d'appello di Palermo l'intero dispositivo della sentenza confermata in Cassazione, scorrerla fino in fondo e scoprire che sì, c'era pure un articolo del codice penale, il 326, che poteva giustificare la revoca della pensione. Via, a partire dal prossimo mese, l'odioso privilegio a un carcerato.

Dopo la sospensione del vitalizio a Totò Cuffaro, il Movimento 5stelle ha chiesto "che si proceda a un censimento di tutti quei deputati che abbiano commesso reati contro la pubblica amministrazione" e che, ha detto il capogruppo all'Ars Francesco Cappello, "a causa del ritardo nell'applicazione delle legge ancora godono impuniti del privilegio del vitalizio""Ardizzone finalmente si decide ad applicare la legge regionale, ossia l' art.11 comma 2 che prevede la sospensione o la revoca del vitalizio e della pensione nei riguardi di quei deputati che si siano macchiati di reati contro la pubblica amministrazione - ha affermato Cappello - Bene, sono trascorsi 4 mesi, ma meglio tardi che mai".

Cappello ha infine aggiunto che "la nostra battaglia non è e non sarà mai ad personam, ma è una battaglia per la legalità e dunque per l'applicazione della legge visto che in Italia fino a prova contraria la legge è uguale per tutti".

Ma a stretto giro di posta, è arrivata una nota del deputato-questore dell'Assemblea regionale, Paolo Ruggirello, che spiega: "in questo momento non è stata presa alcuna decisione in merito alla sospensione del vitalizio a Totò Cuffaro. Non c'è alcuna delibera da parte del Consiglio di presidenza dell'Ars e la vicenda non è neppure all'ordine del giorno della seduta di mercoledì prossimo". Ruggirello ha aggiunto di avere letto "solo sulla stampa" della sospensione del vitalizio all'ex governatore della Sicilia, e ha sottolineato che "spetta al Consiglio deliberare, come è avvenuto per altri casi di ex deputati. Il presidente dell'Ars Ardizzone non me ne ha parlato neppure informalmente", ha concluso. La questione potrebbe essere affrontata nei prossimi giorni.

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02 giugno 2014
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