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Ma che fanno i futuri pubblici ministeri e avvocati dell'ateneo palermitano, recitano?

Gli studenti di Diritto penale dell'ateneo palermitano realizzeranno 5 processi tratti da 5 film

18 febbraio 2005

Per essere dei buoni avvocati non basta soltanto avere letto decine di libri e aver studiato meticolosamente da eccellenti manuali. C'è bisogno di ragionare sul concreto e c'è bisogno della presenza scenica. Bisogna sapersi muovere, bisogna convincere chi di dovere con gli occhi, con la voce, con i movimenti, con ragionamenti a cui nessuno aveva pensato.
La colpevolezza o l'innocenza presunta, deve diventare certezza nel momento in cui l'avvocato alzandosi dal sul banco si mette di fronte ai giudici e qui inizia a ''recitare'' la sua piéce.

Nell'Ateneo palermitano di Diritto penale questo lo si sa bene, di conseguenza i studenti non dovranno soltanto sgobbare e dimostrare ai docenti la loro preparazione agli esami, ma dovranno trasformarsi in pubblici ministeri o in avvocati affrontando grandi casi processuali tratti da cinque film.
Reciteranno quello che sarà il loro mestiere, interpreteranno copioni già scritti per poi, improvvisare con maestria ogni qual volta la realtà sottoporrà loro copioni inediti.
Non stiamo scherzando, né stiamo parlando della trovata di qualche buontempone che invece di studiare preferisce andare al cinema, ma del seminario interdisciplinare organizzato dal primo corso di laurea in Scienze giuridiche e dal dipartimento di Scienze penalistiche e criminologiche intitolato ''Casi penalistici 2005 tra finzione scenica e competizione processuale simulata''.

Un'attività didattica che darà diritto a quattro crediti formativi e offrirà ai ragazzi la possibilità di mettersi alla prova sul campo, oltre che sui libri.
I promotori dell'iniziativa, ispirata alle competizioni tra studenti delle università anglosassoni, sono i docenti di Diritto penale nella facoltà di Giurisprudenza, Valerio Militello e Manfredi Parodi Giusino, ma sono coinvolti pure una decina tra ricercatori, dottorandi, assegnisti di ricerca che faranno da tutor agli oltre ottanta ragazzi che si sono iscritti al seminario.
I film scelti, proiettati al cinema Edison, sono cinque: dopo la proiezione di ''Insomnia'' con i tutor Alessandro Spena e Valentina Novara, di ''Donnie Brasco'' con i tutor Gaspare Spedale e Luca Tumminello e di ''Io non ho paura'' con i tutor Rosaria Crupi e Giorgia Spinnato, mercoledì 23 febbraio sarà la volta di ''Una poltrona per due'' con i tutor Donato Messina e Giulio Enea e infine il primo marzo di una speciale rappresentazione con i tutor Licia Siracusa e Chiara Mancuso in cui spezzoni del film ''Vajont'' si alterneranno a brani del monologo che l'attore Marco Paolini ha dedicato al disastro.
Brani che saranno interpretati dagli stessi ragazzi. Alla fine del ciclo di tutti i film (la visione è riservata agli iscritti al seminario) comincerà un'intensa attività di studio.

I casi proposti dai film, infatti, dopo essere stati ''spiegati'' giuridicamente dai tutor, saranno oggetto delle tesi difensive e accusatorie da parte degli studenti. Ogni partecipante dovrà scegliere a quale dedicarsi e in quale ruolo, se in quello di accusatore o di difensore. La giuria leggerà le tesi e sceglierà il caso meglio argomentato e illustrato. Su questo si svolgerà quindi la finalissima, un vero dibattimento davanti alla giuria che alla fine emetterà la ''sentenza'' di condanna o di assoluzione. Alla squadra vincitrice andranno dieci buoni libro da cinquanta euro per acquistare volumi di interesse giuridico.

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18 febbraio 2005
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