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Ma chi è il "signor Franco"?

Massimo Ciancimino non è ancora riuscito ad identificare con certezza il 'signor Franco'

29 luglio 2010

Tra le diverse foto che gli sono state mostrate dai magistrati di Palermo, che lo hanno interrogato per quasi due ore, Massimo Ciancimino non è riuscito a identificare con certezza il "signor Franco", il personaggio vicino ai servizi segreti che avrebbe avuto un ruolo chiave nella trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia nel periodo delle stragi, tenendo i contatti con l'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino.
Nelle immagini però Ciancimino jr sarebbe riuscito a riconoscere alcuni personaggi vicini al signor Franco, che lo accompagnavano negli appuntamenti con il padre e con lui. Un altro piccolo passo in avanti verso l'individuazione del "signor Franco" il cui cognome, secondo alcuni documenti portati da Massimo Ciancimino ai pm di Palermo, sarebbe Gross.
Nonostante le incessanti ricerche, la Procura non è ancora arrivata a identificare il personaggio che custodirebbe molti dei segreti della trattativa. Dopo Ciancimino, i pm Nino Di Matteo e Paolo Guido hanno interrogato anche la madre Epifania Silvia Scardino su alcuni documenti trovati a casa della donna e sequestrati dalla Dda di Caltanissetta nelle scorse settimane. La Procura nissena aveva infatti disposto la perquisizione delle abitazioni a Palermo, Bologna, Cortina e Roma di proprietà di Massimo Ciancimino e dei suoi familiari come la moglie, la madre, la sorella e il fratello (LEGGI).
A Epifania Silvia Scardino, condannata assieme al figlio per intestazione fittizia di beni, i pm hanno fatto alcune domande su alcuni personaggi politici che frequentavano suo marito, Vito Ciancimino.

Giornalisti allontanati dal tribunale di Palermo. Protesta l'Assostampa - I carabinieri in servizio al palazzo di giustizia di Palermo ieri pomeriggio hanno accompagnato all'uscita due giornalisti che attendevano in Procura la conclusione dell'interrogatorio di Massimo Ciancimino. Secondo i militari, i due cronisti avrebbero avuto bisogno di un'autorizzazione speciale per restare in tribunale dopo l'orario di apertura al pubblico. "Pur comprendendo lo stato di allerta in cui si trovano le forze dell'ordine e quindi le ragioni di sicurezza - dice Roberto Ginex, segretario provinciale Assostampa di Palermo - il sindacato unitario dei giornalisti non può che esprimere il proprio forte disappunto su quanto accaduto poiché non solo si impedisce il diritto ad informare i cittadini su fatti importanti della vita civile, ma viene bloccato il libero svolgimento dell'attività professionale dei colleghi i quali per apprendere notizie non possono che stare vicino alle fonti". "L'Assostampa di Palermo - ha concluso -, in un clima di serena collaborazione, sia con le forze dell'ordine che con la magistratura, auspica che fatti come questi non abbiano più a ripetersi poché potrebbero essere interpretati come un modo per tenere lontani i cronisti dalle notizie. Del resto, a nostra memoria, episodi simili non si erano mai accaduti".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

 

 

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29 luglio 2010
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