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Ma la rivolta non si ferma

I "rivoltosi" siciliani allentano le maglie dei presìdi e il Movimento dei Forconi annuncia la 'Fase 2"

21 gennaio 2012

Ufficialmente la protesta degli autotrasportatori in Sicilia, è finita a mezzanotte, ma adesso il 'Movimento dei forconi' annuncia la 'Fase 2'. I primi varchi sono stati aperti per fare passare alcuni tir "ma solo con generi di prima necessità". "Apriremo le maglie - ha spiegato Mariano Ferro, uno dei 'rivoluzionari' - soltanto per i casi più importanti". Ieri è stata chiesta la proroga del blocco per altri cinque giorni. E la notte scorsa decine di automobilisti palermitani hanno dormito davanti ai distributori di benzina per riuscire a fare il pieno al primo rifornimento.
Intanto, sulla scia di quanto sta succedendo in Sicilia, e anche in Calabria, dove "gruppi in movimento" stanno valutando possibili azioni, la protesta degli autotrasportatori potrebbe sbarcare in Sardegna. Un tam tam su internet sta mettendo a punto l'iniziativa che dovrebbe portare a diversi blocchi sulla Ss 131 Carlo Felice per martedì prossimo, ma non si escludono iniziativa isolate.

PRESIDI E CAOS - Dunque, è finito il fermo degli autotrasportatori in Sicilia? Secondo quanto assicurato ieri dall'Aitras, dall'Assotrasport, dll'Assiotrat e dai consorzi di Trapani, Palermo e Catania, scattata la mezzanotte gli autotrasportatori avrebbero riportato i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presìdi e i punti di sensibilizzazione, in quanto i cinque giorni consentiti dalla legge che regolamenta gli scioperi degli autotrasportatori sono ormai scaduti.
Tuttavia, il Comitato Forza d'Urto, organizzatore del blocco, ha annunciato e confermato che lo sciopero di Tir, agricoltori e pescatori continuerà a oltranza, anche se in maniera meno dura: "Da domani (ossia da oggi,ndr) allargheremo le maglie, per poter fare effettuare i rifornimenti, apriremo i blocchi alle raffinerie. Ma i blocchi rimarranno. Questa è un'occasione unica per i siciliani, mica abbiamo scherzato". Per questo il movimento ha chiesto alla questura la proroga per i presìdi nei caselli autostradali della Catania-Messina di San Gregorio, Acireale e Giarre, della zona industriale e del porto di Catania. "Stiamo chiedendo alle questure competenti le proroghe per continuare la nostra protesta", ha confermato Mariano Ferro, uno dei leader dei 'Forconi'. "Non abbiamo ancora ottenuto risposte. Ciò che è assordante è il silenzio del governo nazionale". Alla domanda se non ritiene che quei cittadini che all'inizio avevano simpatizzato col movimento ora possano esasperarsi Ferro ha risposto così: "Certo se c'era consenso, così lo stiamo distruggendo".

Secondo diverse voci, vi sarebbero delle diversità di vedute all'interno del movimento sul proseguimento della protesta. Alcuni esponenti vogliono tenere una linea dura confermando i 30 presìdi ufficiali, oltre a quelli che spuntano e vengono tolti senza preavviso, in tutte le province siciliane; altri, più moderati, vorrebbero allargare di molto le maglie dei blocchi e instaurare un dialogo più serrato con le istituzioni. Per Martino Morsello, uno dei rappresentanti del Movimento dei Forconi a Palermo, "è urgente che riprenda normalmente il trasporto merci". "In attesa che si definisca l'incontro tra il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il governo e una delegazione dei manifestanti - aggiunge Morsello - per affrontare il caso Sicilia, oggi più che mai bisogna evitare spaccature con i produttori". "La nostra protesta - conclude - deve essere nei presidi in modo visibile facendo scorrere normalmente tutti i mezzi, compresi quelli che caricano merci e contribuiscono al reddito delle aziende. Evitiamo qualsiasi strumentalizzazione che possa danneggiare l'immagine del "Movimento dei Forconi" e della Sicilia stessa". Quindi, la protesta pacifica si vuole continuare fino al 25 gennaio, e saranno tutti insieme a continuarla: autotrasportatori, agricoltori e pescatori. Insomma, gli autisti rimarranno a fianco dei Forconi, a differenza di quanto annunciato, ma garantendo - si spera - la libera circolazione di carburante mezzi di prima necessità.

Intanto il disagio e la preoccupazione continua. - A causa dei blocchi, si moltiplicano in Sicilia i furti di carburante. A Palermo ieri, la polizia ha arrestato un ventunenne e denunciato due minorenni: i tre sono stati sorpresi dagli agenti, chiamati da una telefonata anonima, in via Papa Sergio, mentre armeggiavano nei pressi di una Peugeot 306 parcheggiata e stavano tentando d'impossessarsi della benzina, attraverso un tubo calato nel serbatoio dell'auto.
A Messina la polizia cinque giovani tutti per furto. I cinque la scorsa notte hanno rubato benzina da un autocarro in sosta e da un ciclomotore, a Messina. In seguito sono stati bloccati dagli agenti e trovati in possesso di cinque bidoni di benzina. Numerose le denunce nell'Isola: oltre al sistema dell'aspirazione attraverso un tubo, i ladri si stanno specializzando nel bucare i serbatoi per impossessarsi del carburante.
Ad Agrigento, nel più grande deposito provinciale, la Kerogas concessionaria Agip, sono andate esaurite le scorte di bombole di gas gpl. Da Gela, all'impresa hanno fatto sapere che l'approvvigionamento non sarà possibile prima di mercoledì.
Proprio a Gela (CL), dove le principali vie di accesso alla città restano presidiate dai dimostranti, la circolazione degli autoveicoli si svolge speditamente. Si notano i primi segnali di un'apparente ritorno alla normalità: i distributori che avevano ancora scorte di carburanti nelle cisterne hanno riaperto le pompe e al petrolchimico, dopo cinque giorni, è avvenuto regolarmente il cambio turno del personale addetto alla conduzione degli impianti. In città è ripresa la raccolta della spazzatura, ora che gli auto-compattatori possono raggiungere la discarica di contrada Timpazzo. Il lavoro però sarà lungo perché c'é da smaltire l'immondizia accumulatasi in cinque giorni di blocchi. Nei supermercati dagli scaffali ormai vuoti cominciano ad arrivare i primi rifornimenti.

E ovviamente non è solo il carburante a mancare. Latte, yogurt, carne, pesce, frutta e verdure, prodotti surgelati, ma anche acqua, persino detersivi. Questi i generi che in queste ore sono cominciti a scomparire dai banconi frigoriferi e dagli scaffali dei supermercati a Palermo. Scarseggiano le marche più note di alcuni tipi di pasta, ma anche le etichette di acqua, così come biscotti e merendine. E se le merci cominciano a diminuire, i prezzi aumentano, anche del 10%, come nel caso del pesce spada, o raddoppiano come nel caso degli ortaggi.
Preoccupante la difficoltà che stanno vivendo in questi giorni ospedali e farmacie. Ad esempio, l'impossibilità di far arrivare a Padova, per lo stop del corriere Traco, i vetrini con il midollo prelevato ai bambini malati di leucemia, ha costretto i medici del reparto di Oncoematologia del Civico di Palermo a rivolgersi ai carabinieri. Il corriere a cui il nosocomio si rivolge, la Traco, è fermo da giorni per mancanza di merci da consegnare. I militari hanno dato i campioni al comandante dell'aereo Rynair che da Palermo va a Treviso. La nebbia ha costretto il capitano a dirottare il veicolo a Venezia e da lì, ancora una volta, i carabinieri hanno prelevato i vetrini portandoli all'ospedale di Padova, dove c'è un centro nazionale in cui vengono campionati i midolli dei bambini malati.

IL MANIFESTO DEL MOVIMENTO - "Il movimento Forza d'urto si propone di restituire fiducia e dignità ai siciliani e a tal fine volendo rilanciare l'economia dell'isola chiede al governo regionale e nazionale di voler intervenire su una serie di punti, sulla base delle necessità comuni e specifiche delle Categorie, che il movimento rappresenta".
Comincia così la bozza delle richieste, presentate dal movimento Forza d'urto al presidente della Regione Raffaele Lombardo nell'incontro di giovedì.
Ecco l'elenco delle richieste contenute nella bozza: "Defiscalizzazione del carburante. Miglioramento e tutela del tenore di vita e delle condizioni generali delle famiglie insistendo su una riforma sul controllo dei costi fissi delle utenze ed i bisogni fondamentali (metano, acqua, energia elettrica). Rilascio del Durc anche in presenza di pendenze che verranno regolarizzate con un piano di rientro (Serit, Empaia, Inps) in anni 10 con interesse legali e senza spese aggiuntive (sanzioni accessorie, diritti di notifica, interessi per ritardato pagamento). Abolizione dell'Imu sui fabbricati rurali ed insediamenti produttivi che interessano il prodotto locale. Dotare la Crias di maggiori risorse finanziarie da destinare al mondo agricole e delle. No agli interessi usurai della Serit, sanzioni accessorie, diritti di notifica, interessi per tardato pagamento, blocco per due anni delle cartelle esattoriali".
La bozza prosegue per le categorie della produzione agricola: "Arginare con leggi che limitino le strategie commerciali messe in atto dalla Gdo. Leggi ferree per scongiurare il taroccamento dei prodotti e conseguente intenso monitoraggio della guardia di Finanza sui traffici merci alle frontiere ed ai porti. Applicazione di una tassa per chilogrammo agli importatori di ortofrutta e devolvendo tale introito ad un fondo di riserva per l'agricoltura italiana e la pesca". "Abolizione degli sconti che la grande distribuzione richiede alle imprese commerciali, che riforniscono, e pagamenti più celeri secondo il modello francese. Perequazione dei maggiori costi di produzione che sostengono le aziende. Erogazione immediata di tutte le spettanze delle calamità naturali. Istituire una legge in base alla quale nei supermercati si limiti ad un numero la presenza di prodotti ortofrutticoli ed ittici di provenienza non siciliana".

RAFFAELE LOMBARDO MERCOLEDI' DA MARIO MONTI - "Dobbiamo difendere gli interessi della nostra regione. Non c'è dubbio che la crisi economica colpisce le regioni più deboli e le economie più fragili. Quella siciliana è sicuramente tra queste e ora vengono al pettine nodi che sono stati legati nei decenni". Così il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, sullo sciopero dei Tir.  "Ho incontrato i manifestanti - ha aggiunto - e alcuni di loro si sono detti delusi. Ma io ho detto loro la verità e non li ho presi in giro. Non ho il potere di abbassare il prezzo della benzina o le tariffe autostradali o quelle delle assicurazioni. Sulla Serit e sulla politica della Crias stiamo intervenendo così come anche con una legge che dovrà inquadrare il settore del commercio e della grande distribuzione che taglia fuori i nostri produttori. Non c'è dubbio che prezzo della benzina, traghettamenti, tariffe varie, lontananza dai mercati si ripercuotano pesantemente sui nostri produttori e sono tutti temi che ho chiesto al Presidente del consiglio Monti di trattare. Lo incontrerò la settimana entrante, credo mercoledì, e queste rivendicazioni saranno portate con forza e con determinazione come sono solito fare".
Lombardo conclude: "Le ragioni delle manifestazioni le condivido tutte, le faccio mie, le difendo e le sostengo. E credo sia stato saggio dichiarare che stasera il blocco avrà termine perchè se continua la protesta si ripercuoterebbe in maniera micidiale sui siciliani. Se si vuole protestare bisogna farlo a Roma per far sentire lì il disagio e la protesta. Credo abbiano fatto bene a capire che da stasera è il caso di interrompere questo meccanismo. Io sottoscrivo la fondatezza e la bontà delle ragioni che hanno ispirato questa protesta rispetto alle infiltrazioni di cui si è discusso in questi giorni la magistratura e le forze dell'ordine stanno verificando e ci atterremo alle risultanze di queste indagini".

[Informazionitratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo, Corriere del Mezzogiorno, LiveSicilia.it]

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21 gennaio 2012
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