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Ma loro continuano ad arrivare...

Stamane in 171 sono approdati nel porto di Lampedusa eludendo tutti i controlli in mare

04 marzo 2009

Domenica scorsa di migranti ne sono sbarcati duecentodiciotto. Erano tutti stipati su di un barcone di otto metri che affannosamente si dirigeva verso Porto Empedocle (AG). Tra di loro, 45 donne e due bambini.
All'indomani, caricati su quattro autobus, sono stati trasferiti nei centri d'accoglienza di Pian del Lago, a Caltanissetta, e a Trapani. Secondo quanto deciso dal Ministero dell'Interno, queste ultime persone dovrebbero essere rispedite nei paesi di provenienza. Quando però non è dato saperlo.

Gli arrivi sono ancora continuati. L'ultimo barcone è approdato in mattinata, e non a Porto Empedocle o in qualche altra costa della Sicilia, ma proprio nel porto di Lampedusa, dopo essere riuscito ad eludere i controlli nel Canale di Sicilia. A bordo 171 clandestini,  molti di nazionalità nigeriana.
Questi ultimi migranti dovrebbero essere trasferiti nel Centro di identificazione ed espulsione dell'isola dove, dopo l'arrivo in nottata di altri 84 nord-africani, si trovano in questo momento oltre 500 persone. La struttura, dopo l'incendio appiccato nelle settimane scorse da alcuni rivoltosi, a uno dei tre edifici, registra già il "tutto esaurito". Quindi, a questi ultimi sventurati che dopo un viaggio al limite della sopravvivenza si sono andati a cacciare dentro le "fauci del leone", non rimane altro  che aspettare sulla banchina del porto, con ogni probabilità, essere trasferiti nella ex base Loran di Capo Ponente, che tuttavia è ancora in fase di ristrutturazione, e successivamente, non si sa però quando, rimpatriati. Un'assurda rappresentazione della disperazione...

Dopo questi ultimi sbarchi al sindaco di Lampedusa, Dino De Rubeis, non è rimasto altro da fare che constare quanto la linea del Viminale non funzioni, e ribadire la sua netta contrarietà all'istituzione di un Centro di identificazione ed espulsione sull'isola.
"Il fenomeno epocale dell'immigrazione clandestina non si arresta. I barconi continuano ad arrivare, come ci aspettavamo, perchè questa è la strada più breve. La linea decisa dal governo di trasferire a Porto Empedocle gli immigrati, invece di portarli a Lampedusa, funziona solo quando il mare non è in tempesta". "Quanto sta accadendo - ha spiegato ancora il sindaco di Lampedusa - è la conferma di quello che avevamo previsto: bisogna ritornare al 'modello Lampedusa', un Centro di prima accoglienza e soccorso per l'ospitalità immediata sull'isola, mentre i Cie devono essere realizzati sulla terra ferma. Lo ripeterò anche oggi, in occasione del sopralluogo del vice capo della polizia Izzo, del capo del dipartimento immigrazione del Viminale, il prefetto Morcone, e della vice responsabile dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, la signora Feller".

Il dramma dei minori migranti non accompagnati - Nel 2008 sono sbarcati sulle coste italiane 2.751 minori, 2.124 dei quali non accompagnati. La grande maggioranza di loro, precisamente 2.327, è approdata sull'isola di Lampedusa. Il trend registra un aumento perché nel 2007 gli sbarchi dei minori erano stati 2.180, di cui 1.700 non accompagnati. In questo inizio di 2009 sono arrivati 154 minori, 138 dei quali non accompagnati. L'anno scorso sono state presentate 302 domande di rifugiato: 70 sono state accolte e per altri 210 minori sono state attivate forme diverse di protezione. Nessuno di loro è stato espulso, ma per tutti sono stati avviati percorsi di prima accoglienza.
Questi i dati, che non corrispondono a quelli forniti da Save the Children (LEGGI), sono stati illustrati nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di un'audizione alla Commissione bicamerale sull'infanzia per l'indagine conoscitiva sui minori non accompagnati.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Ansa, Aise]

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04 marzo 2009
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