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Ma quale acqua pubblica, il problema vero è la cravatta!

Salta la conferenza all'Ars su l'acqua pubblica per mancanza di giacche e cravatte

19 dicembre 2013

Ieri mattina a Palazzo dei Normanni, dove si sarebbe dovuta svolgere una conferenza stampa del comitato per l'acqua pubblica, è andato in scena un fuori programma che ha fatto saltare l'iniziativa. Il motivo? Molte persone, tra cui sindaci e amministratori di comuni che avrebbero dovuto partecipare alla conferenza, sono state bloccate dagli assistenti parlamentari in portineria poiché non indossavano giacca e cravatta, come prevede il regolamento dell'Assemblea. Disposizioni che riguardano deputati, personale e ospiti del Palazzo.

Alcuni pur di partecipare al convegno hanno acquistato la cravatta come il sindaco di Palagonia (Ct) Salvatore Valerio Marletta, qualcuno persino la giacca: alla fine i promotori dell'iniziativa hanno incontrato i cronisti fuori dal Palazzo, in piazza Parlamento. "Prima hanno estromesso il disegno di legge d'iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua dal dibattito parlamentare, adesso hanno impedito a decine di sindaci di entrare a Palazzo. Perché? Per una cravatta", ha protestato Antonella Leto, tra i promotori dell'iniziativa.

Ma le regole dell'Ars sono chiare. Proprio qualche giorno fa, l'ufficio di Questura ha trasmesso una circolare a tutti i gruppi e a tutti gli uffici ribadendo che indossare giacca e cravatta è segno di decoro e che la regola vale anche per gli ospiti di convegni e iniziative pubbliche. Disposizioni in linea con quanto avviene alla Camera e al Senato; a Montecitorio è obbligatoria la giacca (non la cravatta) e un avviso lo ricorda anche all'ingresso, dove il personale fa rispettare la regola in maniera ferrea. A Palazzo Madama, invece, sono d'obbligo giacca e cravatta, proprio come all'Assemblea, che anche in questo è equiparata al Senato.

Ieri, con uno dei suoi comunicati, Rosario Crocetta si è così espresso riguardo l’acqua pubblica: "La mia posizione sull'acqua pubblica è netta, come ribadito nel corso di una deliberazione di giunta avvenuta nei giorni scorsi. Attualmente c'è un disegno di legge, depositato in Parlamento, in discussione nelle commissioni competenti. Il governo da me rappresentato ritiene che, la gestione e la proprietà dell'acqua, debbano essere in mano pubblica e si riserva pertanto una valutazione finale sul testo solo quando quest'ultimo verrà incardinato per i lavori d'aula. Voglio quindi rassicurare Sel, di non dare giudizi frettolosi ma di attendere gli emendamenti che il governo presenterà e che saranno fortemente innovativi e spinti verso la gestione pubblica del servizio idrico".

Oggi, invece, nella sala Rossa dell'Ars si è tenuto un incontro-dibattito sull'"Iter di approvazione della legge sull'acqua in Sicilia". Nell’incontro, aperto da Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento 5 stelle all'Ars, si è svolto un dibattito politico con esponenti di altri partiti dell'Ars e si sono potuti ascoltare gli interventi di associazioni e giornalisti. Le conclusioni sono state affidate a Riccardo Petrella, esperto mondiale in tema di ripubblicizzazione del servizio idrico.

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19 dicembre 2013
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