Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Ma quanto costa fare la spesa!

Caro-spesa: fare la spesa in Sicilia costa di più rispetto al resto d'Italia

04 settembre 2012

"Sì, c’è la crisi, c’è la crisi! Ma uno la deve pur fare la spesa! Tagli qua, tagli là, ma come si fa a tagliare sulle cose da mangiare!" Vi sembra familiare questo discorso vero? Certo, è quanto la maggior parte di noi si trova a ripetere sempre più spesso, continuamente impegnati a far quadrare i conti in maniera sempre più precisa e dettagliata, cercando di non sforare, stringendo il più possibile le spese, scervellandoci ogni mese su come salvaguardarci da una personalissima bancarotta domestica.
La spesa media di una famiglia italiana tra alimentare, prodotti per l'igiene personale e per la casa prende il 20% del bilancio totale annuale familiare: per l'Istat sono in media 6.372 euro all'anno. In quest'ambito, l'unica maniera per risparmiare è quella di approfittare dei margini di risparmio offerti da sconti, primi prezzi o scegliendo gli hard discount per trovare i prodotti non di marca, metodo di consuma che può far risparmiare fino a 3.500 euro in un anno.
Tale calcolo è stato fatto dall'associazione dei consumatori Altroconsumo, nel 23esimo appuntamento annuale con l'inchiesta che fotografa le dinamiche concorrenziali nella grande distribuzione all'interno di 61 città italiane, da Bolzano a Palermo, stilando la classifica della convenienza nella spesa degli italiani.

Lo strumento di valutazione è l'indice di convenienza, stilato registrando 898mila prezzi che hanno coinvolto 950 punti vendita (162 ipermercati; 603 supermercati, 185 hard discount). Sulla base dell'indice è stata stilata la classifica nelle diverse città.
Nel valutare i diversi scenari possibili di acquisto e di possibilità di risparmio sono stati creati dei carrelli-tipo, sia considerando 531 prodotti di marca, freschi, di ben 104 tipologie diverse (come biscotti, frutta, detersivi, bibite), sia scegliendone la versione a scaffale più economica in assoluto.
L'indice più basso, base 100, è stato assegnato al punto vendita in assoluto meno caro, trovato ad Arezzo. Le tensioni concorrenziali tra diversi punti vendita in città giocano a favore delle possibilità di risparmio per il consumatore: è quello che succede a Pisa, dove la spesa media è la più bassa di tutte le 61 città analizzate: 5.969 euro, seguita da Firenze (5.973 euro) e Verona (6.088 euro). Le più care, invece, sono Aosta (6.739 euro) e CATANIA (6.634 euro).
A livello regionale, le più convenienti sono Toscana, Umbria e Veneto, Emilia Romagna. Pecore nere: Trentino, Val d'Aosta, il centro-sud e le isole maggiori, dove invece langue la battaglia tra insegne. Nelle possibilità di risparmiare quando si fa la spesa non gioca solo la tipologia di punto vendita e l'insegna.

Scegliere se approfittare delle offerte oppure abbandonare il prodotto di marca può portare a risparmi inauditi: 24% di spesa in meno se si scelgono i prodotti di marca in offerta; 38% in meno se si opta per quelli col marchio dell'insegna del supermercato; 55% in meno se sono sempre quelli primo prezzo; ben 61% in meno se si abbandonano i prodotti di marca, scegliendo l'hard discount. Sino a ridurre la spesa in un anno di 3.500 euro.

IL CARO-SPESA SICILIANO - Fare la spesa in un supermercato palermitano costa in media 6.532 euro all'anno, circa 600 euro in più che a Pisa, Firenze e Verona. Una spesa che rispetto al 2010 è aumentata di quasi 100 euro: era 6.439 euro due anni fa.
Nella classifica delle 61 città stilata da Altroconsumo, Palermo si piazza tra le più care, al 51/mo posto, superata solo da poche altre siciliane, come Messina e Siracusa mentre Catania conquista la maglia nera del Sud Italia (6634 euro la spesa media) e si piazza al 60/mo e penultimo posto, prima della più cara, Aosta.

A Palermo sono stati confrontati, inoltre, i prezzi di 25 tra supermercati e ipermercati, e sono stati classificati secondo un indice di convenienza: il supermercato più conveniente è "Il mercatino" di via del Bersagliere 12, che ha un indice di convenienza di 109. Qui, quindi, i consumatori spendono in media il 9 per cento in più del punto vendita più economico d'Italia. A breve distanza (con un indice di 110) seguono Colleverde di via San Lorenzo, Ipercoop di via Torre Ingastone e Conad superstore di Corso dei Mille. Il più caro è invece l'Eurospar di via Giovanni Argento 12 con un indice di 122. Qui fare la spesa costa il 22 per cento in più del supermercato più conveniente d'Italia. Tanto per fare un esempio di alcuni dei prezzi rilevati, una confezione in busta da 125 grammi di mozzarelle Santa Lucia, può costare da 5,98 euro ai 10,77 euro al chilo, un litro di olio extravergine di oliva Carapelli costa da un minimo di 3,49 euro fino a un massimo di 5,99 euro. Per un barattolo di Nutella da 440 grammi si può spendere dai 6,02 ai 7,25 euro.

Ma come e quanto si può risparmiare? È fondamentale non solo la scelta del supermercato ma anche del tipo di prodotti che si mettono nel carrello: si risparmia fino al 38 per cento se si scelgono i prodotti con il logo del supermercato e fino al 55 per cento se si opta per il "primo prezzo", i prodotti più economici offerti da supermercati e ipermercati. Le carte fedeltà non servono per risparmiare: i prodotti scontati offerti ai titolari sono meno dell'1 per cento.
E se ad Arezzo, con una scelta oculata, si possono risparmiare fino a 1.468 euro, a Palermo con gli stessi accorgimenti, il risparmio è più basso: solo 716 euro in un anno. Su 25 punti vendita della media e grande distribuzione cittadina, si scopre poi a sorpresa che sono più vantaggiose le offerte di insegne locali. Tra i grandi centri commerciali, Ipercoop di via Torre Ingastone ha un indice di convenienza di 110.
"A Palermo la grande distribuzione organizzata è meno presente - prova a spiegare Marco Bulfon, responsabile della ricerca per Altroconsumo - e quei pochi centri commerciali non fanno una vera politica di prezzi competitivi. Tanto per fare un esempio il vino Corvo rosso che è siciliano è più caro a Palermo che a Firenze".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica/Palermo articolo di Isabella Napoli]

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

04 settembre 2012
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia