Ma quanto è difficile abolire le province!
Riscritto il disegno di legge del governo Crocetta che vuole abolire le province e istituire i Consorzi dei Comuni
"Non c'è altra scelta, su questo non sono disponibile a toni bassi. Chi si oppone all'abolizione delle province vuole affossare la Sicilia". Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, conversando ieri con i giornalisti a margine dei lavori d'aula a proposito del disegno di legge di abolizione delle province, riscritto in I commissione all'Assemblea regionale siciliana, dopo alcuni rilievi del commissario dello Stato.
"Voglio rivedere il testo - ha spiegato il governatore -, ma è evidente che va approvato se questa classe dirigente ha responsabilità. Non è un provvedimento opzionale, la Sicilia anticipa il Paese. Si deve fare questa spending review o no?".
Ma vediamo quali sono i motivi che hanno portato la I commissione dell’Ars a riscrivere il disegno di legge...
Per il Pdl il disegno di legge sull'abolizione delle Province e l'istituzione dei consorzi dei Comuni, presenta "chiari segni di incostituzionalità e genera caos istituzionale". Quindi, il Pdl ha detto no a un rinvio delle elezioni provinciali e ha lanciato un appello al confronto al presidente della Regione, Rosario Crocetta.
"La proposta del governo regionale non è una riforma epocale - ha detto il coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione, in conferenza stampa a Palermo - Siamo favorevoli a una riforma complessiva dell'amministrazione periferica e della governance amministrativa, insieme a una riduzione dei costi della politica. I liberi consorzi dei Comuni erano già previsti dalla legge 9 in attuazione Statuto della Regione siciliana e dell'articolo 104 della Costituzione".
La risposta di Crocetta è arrivata subito: "Non penso proprio che il ddl del governo sulle Province sia incostituzionale. Noi vogliamo i liberi consorzi previsti dallo statuto. E allora è incostituzionale lo Statuto speciale?". Il governatore non teme l'ostruzionismo annunciato dal Pdl in aula e ritiene che non ci sarà un problema di tempi. "Abbiamo presentato un ddl snello proprio per semplificare l'iter". "La verità è che alcune forze politiche preferiscono badare agli interessi della casta che cerca posti invece che fare gli interessi dei siciliani", ha aggiunto Crocetta.
Parlando del rinvio 'sine die' della data delle elezioni, indicata nel testo stralcio del ddl, Castiglione ha detto che "non si può rinviare l'elezione di un organo costituzionale. Noi diciamo che deve esserci una data certa e, intanto, si provveda a un disegno di legge organico". "Piuttosto che apparizioni nei talk show nazionali - ha concluso Castiglione - chiediamo a Crocetta un confronto pubblico per affrontare la questione, scelga lui la formula".
Intanto, un emendamento della commissione Affari istituzionali dell'Ars ha riscritto il ddl stralcio sulle Province. Il nuovo testo composto da tre articoli, ha spiegato il presidente della commissione Marco Forzese, "è stato scritto tenendo conto delle osservazioni fatte dal commissario dello Stato al ddl del governo".
Rispetto al provvedimento originario, l'emendamento fissa al 31 dicembre di quest'anno il termine entro il quale l'Assemblea dovrà approvare la norma per "l'istituzione dei liberi consorzi comunali per l'esercizio delle funzioni di governo di area vasta, in sostituzione delle Province regionali". Forzese ha sostenuto che in sede di confronto gli uffici del commissario dello Stato avevano sollevato dubbi proprio sulla definizione scritta nel ddl governativo, in quanto, in base a una legge regionale del 1986, le attuali Province regionali sono già considerate liberi consorzi, nel rispetto di quanto prevede lo statuto speciale all'articolo 15. In attesa delle riforma (che dovrebbe prevedere l'abolizione del voto, con elezioni di secondo livello), "non si procede allo svolgimento del turno elettorale previsto per il 2013 per l'elezione degli organi provinciali", si legge nell'art.2 del testo della commissione. Fino al 31 dicembre le Province per le quali è previsto il rinnovo saranno commissariate, mentre i commissari straordinari in carica cesseranno e saranno sostituiti, sempre fino al 31 dicembre, da nuovi commissari prefettizi. Un termine, quello del 31 dicembre, che se non venisse rispettato provocherebbe il ritorno alle urne per le provinciali nella primavera del 2014.
Il testo è all'esame della commissione Affari istituzionali e oggi pomeriggio verrà portato in aula all’Ars. Sul via libera al nuovo testo Forzese è ottimista. "Con la nuova riscrittura porteremo a casa la riforma annunciata - ha detto - e saremo la prima regione d'Italia ad abolire le province. Sono certo che troveremo sul ddl la massima convergenza e io stesso punterò i piedi per mettere ai voti in commissione il testo e portarlo domani in Aula per l'esame".
I nuovi Consorzi di comuni che prenderanno il posto delle vecchie province saranno 11, accanto ai nove ambiti provinciali attuali si aggiungeranno Gela e Marsala. I confini territoriali corrisponderanno a quelli attuali degli Enti provinciali.
[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign]
- Entro sei mesi la Sicilia non avrà più Province (Guidasicilia.it, 07/03/13)