Ma si può morire così? Purtroppo sì
Diciottenne muore a Palermo per un ascesso. Sembra non avesse i soldi per curare il mal di denti
All'inizio era un semplice mal di denti. Sembrava un dolore da sopportare senza drammatizzare troppo. Eppure in seguito si è trasformato in un ascesso poi degenerato in infezione. Una patologia trascurata, forse anche per motivi economici, che ha provocato la morte di una ragazza di 18 anni, Gaetana Priolo. La giovane, che abitava a Palermo nel quartiere Brancaccio, non si era curata; qualcuno dice che non aveva i soldi per pagare il dentista. Un comportamento che le è stato fatale: è spirata tra giovedì e venerdì scorso nell'ospedale Civico per uno"shock settico polmonare".
Le condizioni economiche della famiglia della ragazza sono disagiate ma decorose. Gaetana, per tutti Tania, era la seconda di quattro figli di una coppia separata: il padre, barista, era andato via un paio di anni fa. Nella casa di via Azolino Hazon erano rimasti la madre, la sorella maggiore, il fratello e una bambina di quasi cinque anni. Per sopravvivere e mantenere la famiglia la madre lavorava come donna delle pulizie. "È stata sempre presente, attenta, una donna con gli attributi", dice Mariangela D'Aleo, responsabile delle attività del Centro Padre Nostro, la struttura creata da don Pino Puglisi per aiutare le famiglie del quartiere in difficoltà.
L'inizio del calvario per Tania comincia il 19 gennaio scorso: il dolore è insopportabile tanto da far perdere i sensi alla diciottenne. La ragazza in prima battuta viene trasportata al Buccheri La Ferla e visitata al pronto soccorso per sospetto ascesso dentario. "Dopo due ore circa, in seguito alla terapia, essendo diminuito il dolore, - afferma una nota della direzione del nosocomio - è stata dimessa per essere inviata per competenza presso l'Odontoiatria del Policlinico di Palermo". Dove però Tania non è mai andata. Si è invece fatta ricoverare il 30 gennaio al Civico dove le sue condizioni sono apparse subito gravi: in seconda rianimazione le viene diagnosticata una fascite, un'infezione grave che partendo dalla bocca si è già diffusa fino ai polmoni - dicono all'ospedale -. I medici fanno di tutto per salvarla, ma le condizioni critiche si aggravano ulteriormente fino al decesso avvenuto la settimana scorsa.
"È un caso rarissimo - spiega un dentista - ma certo non si può escludere che possa accadere". Soprattutto quando si trascura la cura dei denti. Ed è questo un fenomeno in crescita.
Sul calvario di Tania Priolo la Procura ha aperto un’inchiesta. "In questo momento - ha detto il procuratore aggiunto Maurizio Scalia - abbiamo aperto un fascicolo a carico d’ignoti per omicidio colposo". Ieri sera i Nas hanno sequestrato la cartella clinica della ragazza e oggi finiranno per sequestrare tutti i documenti che la riguardano
La salma della povera Tania si trova al momento nella camera mortuaria dell’Ospedale Civico di Palermo per l’ispezione cadaverica da parte del medico legale e molto probabilmente domani verrà effettuata l’autopsia.
Il Codacons si è schierato subito al fianco dei familiari e dei cittadini indigenti. "Il caso della 18enne morta a Palermo a causa di un ascesso non curato per mancanza di soldi, è uno degli effetti della crisi economica che ha colpito la Sicilia in modo più drammatico rispetto al resto d’Italia". "L’11% degli italiani rinuncia alle cure mediche perché non ha le possibilità economiche per curarsi, e nel caso delle le visite odontoiatriche la percentuale sale al 23% - denuncia il Segretario nazionale Codacons, Francesco Tanasi - Ed in Sicilia la situazione è addirittura peggiore. Chi non può permettersi cure private, si rivolge alla sanità pubblica, settore dove però le liste d’attesa sono spesso lunghissime, al punto da spingere un numero crescente di utenti a rinunciare alle cure". "E’ intollerabile che nel 2014 in Italia si possa morire per mancanza di soldi - prosegue Tanasi - Il settore della sanità pubblica deve essere potenziato per garantire a tutti le prestazioni mediche, mentre negli ultimi anni abbiamo assistito a tagli lineari nella sanità che hanno prodotto solo un peggioramento del servizio e un allungamento delle liste d’attesa".
- Famiglie numerose: al Sud è allarme assistenza sanitaria di Luca Mattiucci (Corriere del Mezzogiorno)