Mafia, appalti pubblici e cemento ''truccato''
Fermate diverse imprese edili gestite dalla mafia. Sequestrato il commissariato di Castelvetrano
Imprese edili gestite da mafiosi, prestanomi, importanti appalti pubblici e cemento "truccato".
Si potrebbe riassumere con queste sole parole il frutto dell'indagine dei carabinieri del Gruppo di Monreale e della compagnia di Partinico, che questa mattina hanno eseguito quattro ordini di custodia cautelare nei confronti di persone a cui sarebbero state intestate fittiziamente beni e società. Il giudice ha pure ordinato il sequestro di cinque impianti di calcestruzzo e una società di trasporto.
Secondo gli inquirenti, gli indagati avevano creato un monopolio di fatto nel settore del calcestruzzo acquisendo importanti appalti privati e pubblici tra cui alcuni lavori all'aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo e a Trapani Birgi. Per gli investigatori il giro di affari, tra valore dei beni sequestrati, appalti acquisiti e fatturato annuo, è superiore ai 50 milioni di euro.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, e sono stati eseguiti nelle province di Palermo e Trapani.
L'operazione, denominata "Benny", ruota attorno a un imprenditore, Benedetto Valenza, di Borgetto (PA), che è tra gli arrestati. Altri provvedimenti sono stati notificati a Balestrate, Partinico e Castelvetrano (TP) nei confronti di tre indagati nei cui confronti il gip ha disposto gli arresti domiciliari.
Benedetto Valenza è indicato come figlio e nipote di vecchi esponenti mafiosi di Borgetto, collegati a loro volta con il clan del boss Gaetano Badalamenti. In passato è già stato arrestato per mafia e poi prosciolto. I giudici, però, pur assolvendolo, evidenziavano la sua costante vicinanza al clan mafioso dei Vitale, tanto che nel 2001 era possibile confiscarne l'impero industriale: appezzamenti di terreno, beni immobili e mobili, 5 imprese operanti nel settore della produzione del calcestruzzo e dell'edilizia tra le quali la Calcestruzzi del Golfo srl di Borgetto.
Nonostante l'arresto e le confische, l'indagato era riuscito in questi anni a ottenere il monopolio della produzione-fornitura di calcestruzzi e conglomerati bituminosi nella provincia di Trapani e nella parte occidentale della provincia di Palermo attraverso l'intestazione fittizia di beni e società a terze persone. Valenza avrebbe quindi continuato a gestire 5 impianti di calcestruzzo e una società di trasporto merci. Per ottenere maggiori guadagni nei lavori che eseguiva, Valenza forniva calcestruzzo con minore quantità di cemento rispetto a quella che i clienti avevano richiesto. Ciò avveniva soprattutto negli appalti pubblici. Ordinava ai propri collaboratori, a ogni nuova fornitura, di trasportare inizialmente, per i primi giorni, il cemento previsto e successivamente, approfittando dei minori controlli da parte dei direttori dei lavori, ordinava di diluirlo aggiungendo acqua nelle betoniere o addirittura caricandole con minor quantità di quella richiesta.
Per questo motivo, il gip ha disposto il sequestro della costruenda caserma del commissariato di pubblica sicurezza di Castelvetrano. La stazione appaltante è il ministero delle Infrastrutture (Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria, settore tecnico provinciale di Trapani). Le analisi hanno dimostrato l'utilizzo di un calcestruzzo depotenziato che pregiudica la stabilità dell'edificio. Nei prossimi giorni saranno estesi i controlli in tutti i cantieri in cui Valenza ha fornito calcestruzzo.
Fondamentali sono state le intercettazioni telefoniche: l'impiego del calcestruzzo depotenziato è stato, infatti, scoperto, nell'ambito di un'indagine parallela, relativa al trasferimento fittizio di beni, condotta dalla Dda a carico delle stesse persone indagate ora per frode nelle pubbliche forniture.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, La Siciliaweb.it]