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Maledetti saraceni!

Il grano saraceno e la contraffazione del made in Italy secondo il M5S

04 giugno 2014

"... Mumble, mumble... grano saraceno... come GRANO SARACENO! Stropiccio gli occhi... non ci posso credere... l’esempio più clamoroso della contraffazione in Italia sarebbe l’uso del grano saraceno nella pasta? Ben 1/3 della pasta venduta in Italia prodotta con grano saraceno! Maledetti saraceni hanno infestato le coste siciliane con razzie e saccheggi per secoli ed oggi continuano esportando il loro perfido grano!"
Così l’autore del blog "Duro di Sicilia" ha smascherato lo strafalcione scritto nero su bianco nella proposta di legge del Movimento 5 Stelle per la salvaguardia dei prodotti made in Italy e contro la contraffazione.

A quelli del M5S, spesso presuntuosi e convinti di esssere inattaccabili, non gli si perdona nulla, e quando servono su di un piatto d’argento uno svarione tanto divertente è ovvio che nella Rete si scatena il festival dello sfottò. Infatti, l’occasione è più che ghiotta, infatti la madornale svista non è contenuta in un post su facebook o in un tweet, ma in un disegno di legge: il provvedimento numero 1407. Nel ddl, firmato da 14 deputati M5S, è scritto: "Negli ultimi anni il fenomeno della contraffazione agroalimentare è esploso in maniera significativa e spesso incontrollabile, danneggiando sia i produttori che i consumatori". "Un esempio per tutti - indicano i 5 Stelle cadendo in errore - la pasta venduta in Italia" che "è prodotta per un terzo con grano saraceno".

Su Twitter l’hashtag #granosaraceno diventa subito tormentone, con cinguettii che beffano i 5 Stelle. "Attenzione! - scrive qualcuno - Qui una caponata scissionista rivendica il Regno delle Due Sicilie". "Tutti a parlare del #granosaraceno e nessuno che prenda a cuore la causa della frutta nostrana presa in ostaggio dal fico d’India", ironizza un altro utente. "Basta #granosaraceno, stop insalata russa, no al pan di Spagna! Arano i nostri campi e rubano le nostre donne...". Mentre c’è chi si interroga: "Chissà dove sarà la Saracenia...".

Bersagliati, i parlamentari a 5 stelle hanno ammesso: "Ebbene sì, c’è stato un refuso nella nostra proposta di legge sulla contraffazione alimentare. L’avevamo segnalato agli uffici della Camera ormai un mese fa ma niente da fare: ovunque ci state sottolineando che il #granosaraceno non rovina il made in Italy. E certo - precisano in una nota i deputati M5S in Commissione Agricoltura -, la parola giusta in quella frase è "straniero" non saraceno. Ma a noi piace - aggiungono - guardare i lati positivi: e ovunque si sta parlando della nostra bellissima proposta di legge, che siamo convinti vada nella direzione giusta per la tutela del settore e per questo ci auguriamo che presto sarà calendarizzata e discussa".
Filippo Gallinella, uno dei deputati a Cinque Stelle firmatari del disegno di legge, su facebook fa mea culpa: "Premesso che nonostante i numerosi passaggi che un testo subisce prima di essere pubblicato, l'errore in premessa è rimasto (saraceno al posto di straniero e perseguitabile al posto di perseguibile) è ovvio che è mia la responsabilità; ma se l'unico modo per far parlare delle proposte continuerò a commettere errori".
Be’, noi spereremmo di no: logica suggerisce che è meglio considerare le proposte di legge in base al loro contenuto e il contenuto si apprende meglio se la forma è corretta.

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04 giugno 2014
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