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Manovra 3.0

Nella terza versione della Finanziaria: grande lotta all'evasione fiscale e tutti i redditi online dei contribuenti ...

02 settembre 2011

Subito in carcere chi evade più di tre milioni di euro (non dichiarati), rapporti finanziari in dichiarazione, stretta sulle cooperative e sulle società di comodo, occhio del 'redditometro' sui beni della società utilizzati da soci e familiari.
E' arrivato ieri l'annunciato giro di vite sull'evasione fiscale e va a coprire il contributo di solidarietà. Meno tagli agli enti territoriali, mentre i ministeri vedono sparire il miliardo di compensazione che poteva arrivare dalla cosiddetta 'Robin Hood Tax'. E ancora: si rinvia il discorso sul taglio delle Province e per i piccoli Comuni si punta alle Unioni, con meno assessori e riunioni da tenere la sera.
Insomma, la manovra economica assume ormai contorni definiti. Dopo giorni di stop-and-go, "il Senato ha definito i contenuti del dl manovra, con grande efficacia e responsabilità. Il testo sarà approvato con due sole differenze rispetto a quello iniziale", afferma con soddisfazione il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine della presentazione in Commissione Bilancio del Senato, a doppia firma con il relatore Antonio Azzollini, degli emendamenti alla manovra economica e facendo riferimento alle novità introdotte, e cioè il gettito della addizionale Ires sulle società energetiche destinato interamente ai governi locali, e al posto del contributo di solidarietà il reperimento dei fondi con la lotta all'evasione fiscale. "I saldi resteranno assolutamente invariati", ha garantito il ministro.

La Lega parla di "manovra migliorata", mentre i ritocchi dell'esecutivo non soddisfano gli enti locali né l'opposizione. E critiche piovono anche da Confindustria e da alcuni esponenti del governo, perplessi in merito alla redistribuzione dei tagli tra Comuni e ministeri. "Dovremmo avviare il federalismo ma il federalismo con la manovra è morto" è la denuncia di Vasco Errani, che ha giudicato come "fortemente negativo" l'esito dell'incontro di Regioni, Province e Comuni con il governo. Gli industriali hanno espresso "forte preoccupazione", apostrofando la manovra come "debole e inadeguata". "Non c'è necessaria certezza sui saldi", è il loro timore. "Con sei miliardi di tagli è difficile per i ministeri andare avanti", ha denunciato Ignazio La Russa. Il Pd, ha spiegato Pier Luigi Bersani, è pronto a fare la sua parte in Parlamento, "ma il giorno dopo il governo deve andare a casa". Maurizio Gasparri, dal canto suo, allontana l'ipotesi di un voto di fiducia. "Ci sono tutte le condizioni per un confronto sereno", ha detto, assicurando che il testo della manovra "sarà in aula martedì", come deciso dalla stessa capigruppo.

LE MODIFICHE - La manovra cambia con la stretta sui reati fiscali. "Qualora l'imposta evasa o non versata sia superiore a 3 milioni di euro non trova applicazione l'istituto della sospensione condizionale della pena" prevista dal codice penale, si legge nelle modifiche firmate dal ministro Tremonti e dal relatore Azzollini. Il pacchetto prevede inoltre che i Comuni potranno pubblicare sui loro siti i "dati relativi alle dichiarazioni" dei redditi. "Nella dichiarazione dei redditi i contribuenti dovranno indicare anche le banche e gli operatori finanziari presso cui hanno rapporti", ha anche precisato Giulio Tremonti in Senato. Servirà come "deterrente e prevenzione", ha aggiunto il titolare di via XX Settembre, chiarendo che i saldi della manovra di Ferragosto "restano assolutamente invariati".
Contributo di solidarietà e Ires maggiorata - Salta, come già annunciato, il contributo di solidarietà del 5% per i redditi sopra i 90.000 euro e del 10% per i redditi oltre i 150.000. Restano in vigore, invece, le norme precedenti alla manovra di agosto che prevedevano una misura analoga (tetto agli stipendi e non prelievo Irpef) per i dipendenti del pubblico impiego e per i pensionati. Il pacchetto di emendamenti del governo prevede inoltre una maggiorazione dell'Ires del 10,5% per le società di comodo. La maggiorazione sarà applicata sulla quota del reddito "imputato per trasparenza".
Enti locali - Nelle modifiche studiate dell'esecutivo la riduzione dei tagli agli enti locali è quantificata in 1,8 miliardi di euro. Le minori entrate saranno parzialmente "coperte" dalla lotta all'evasione. Il gettito derivante dalla cosiddetta Robin tax andrà integralmente agli enti locali, mentre i ministeri rimarranno a bocca asciutta. L'intenzione dell'esecutivo, hanno spiegato fonti del Pdl, sarebbe quella di rimodulare una parte degli introiti che derivano dalla Robin hood tax, cioè circa 1,8 miliardi di euro, andando ad incidere in misura maggiore sui ministeri e non sugli enti locali. Inizialmente l'idea era invece quella di destinare 900 milioni di euro agli enti locali e 900 milioni di euro ai ministeri per ridimensionare i tagli in manovra. La cosa ha fatto andare su tutte le furie gli enti locali. La manovra "è ancora più insostenibile di come pensavamo", ha spiegato il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Complessivamente gli enti locali "subiranno un taglio di 4,2 miliardi di euro". "Non c'è più la riduzione della metà dei tagli, da 6 a 3 miliardi, che era stata annunciata. Rimangono 4,2 miliardi di tagli e per la riduzione di 1,8 miliardi non ci sono certezze di copertura, salvo un vago riferimento alla Robin Tax", ha aggiunto il presidente facente funzione dell'Anci, Osvaldo Napoli,

Le perplessità degli enti locali, quindi, restano. "I nuovi testi presentati sono assolutamente non soddisfacenti e inaccettabili. Contiamo di avere ascolto anche in sede parlamentare", ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno al termine dell'incontro tra la delegazione dell'Anci e il segretario del Pd Pier Luigi Bersani sul tema della manovra. Il primo cittadino della Capitale chiede che i testi vadano rivisitati. "Se non c'è la fiducia c'è la possibilità di costruire in Parlamento anche delle modifiche sostanziali", ha detto. Per i governatori nella manovra c'è "uno squilibrio inaccettabile" tra i tagli allo Stato centrale e quelli alle autonomie, tuona Vasco Errani. "Non vogliamo scontri - ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni - ma il governo deve mettersi al tavolo per discutere i cambiamenti di qualità alla manovra, altrimenti il conflitto sarebbe una scelta unilaterale". In un comunicato firmato da Conferenza delle Regioni, Anci e Upi al termine di una riunione nella sede del ministero per i Rapporti con le Regioni, si legge che "il totale annullamento dei trasferimenti alle Regioni e i tagli ai trasferimenti ai Comuni e alle Province non è solo un ostacolo per il processo del federalismo fiscale ma si traduce in un impatto fortemente negativo" sui servizi pubblici essenziali.
Il governo avrebbe anche deciso la messa a fattor comune obbligatoria delle attività espletate dai comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti che dovranno unirsi per gestire tutte le funzioni amministrative. Escluse dalla norma le isole con un solo comune, "i comuni il cui territorio coincide integralmente con quello di una o più isole", e il comune di Campione d'Italia.

L'allarme dell'assessore dell'economia della Regione siciliana Gaetano Armao - "ll Governo nazionale non vuol sentire: senza una riduzione dei tagli alle Regioni rischiano di essere pregiudicati i servizi essenziali ai cittadini, come i trasporti, l'assistenza sociale, la sanità e gli investimenti". Lo ha dichiarato Gaetano Armao, assessore dell'economia della Regione siciliana, al termine delle riunioni della Conferenza delle Regioni e del confronto con la Presidenza del Consiglio.
"La Sicilia - ha continuato l'assessore - sta offrendo il suo contributo al risanamento del Paese - mentre a Roma si discute ancora -, partendo da tagli consistenti ai costi degli apparati istituzionali; il Governo Lombardo ha messo in atto un piano di risparmi senza precedenti da oltre 85 mlni di euro, una drastica riduzione del numero e dei costi delle società partecipate e delle strutture amministrative centrali e periferiche. Tuttavia il peso che le manovre nazionali impongono con riduzioni di spesa per oltre 1,2 mldi di euro annue alla Regione è tale da imporre tagli ai trasferimenti agli enti locali, ai trasporti ed ai servizi essenziali ed agli investimenti, confermando che il Governo a trazione leghista - e purtroppo col sostegno di molti parlamentari eletti nella Regione -, vuol penalizzare soprattutto i siciliani". "Da settimane - conclude l'assessore Armao - denunciamo che, andato a binario morto, il federalismo fiscale, si è avviato il federalismo del debito pubblico, che punta a farla pagare al Sud ed a questo la Regione dovrà reagire in sede politica ed istituzionale".

Silvio Berlusconi e "l'Opposizione criminale" - "Quello che fanno i giornali di sinistra a questo Paese è criminale". Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi a margine della conferenza sulla Libia a Parigi a proposito delle polemiche sulla manovra. "Purtroppo noi disponiamo di una stampa di sinistra e di un'opposizione di sinistra anti italiane, che accusano il governo di caos quando invece il governo sta lavorando per una manovra che sia la meno pesante e la migliore possibile, e che si è anche dichiarato aperto ad accogliere le idee degli altri", ha attaccato Berlusconi da Parigi. A chi gli chiedeva se fosse fiducioso per quanto riguarda l'approvazione della manovra in Parlamento, ha risposto: "Sì, sì, non ci sono problemi per l'approvazione della manovra in Parlamento". Il ritocco dell'Iva "è una clausola di salvaguardia - ha poi assicurato - per garantire che la manovra vada in porto e il pareggio di bilancio nel 2013". L'aumento dell'Iva è "una riserva che dovrebbe peraltro far chiudere le polemiche", ha sottolineato Berlusconi spiegando che "il passaggio dal 20 al 21% sarebbero 4 mld in più che entrano nelle casse dell'erario". Si tratta, ha sottolineato il premier, di un "provvedimento che il presidente del Consiglio può attuare da un giorno all'altro" e se necessario può anche decidere che "per 3 mesi sale al 22%". Quindi, ha concluso Berlusconi "cianciare sull'Iva non ha nessun senso". Il presidente del Consiglio ha rassicurato gli altri leader e partner europei sulla manovra italiana. "Ho rassicurato tutti loro che manterremo gli impegni e che raggiungeremo il pareggio di bilancio nel 2013", ha detto Berlusconi, precisando di averne parlato con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e con il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso anche loro presenti alla conferenza sulla Libia.

[Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Corriere.it, Adnkronos/Aki]

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02 settembre 2011
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