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Marcello Dell'Utri assolto dall'accusa di calunnia

Rigettato il ricorso della Procura di Palermo. La Cassazione ha confermato l'assoluzione

17 maggio 2012

La Cassazione ha confermato l'assoluzione del senatore Marcello Dell'Utri dall'accusa di istigazione alla calunnia così come stabilito in primo e secondo grado. È stato così respinto il ricorso della Procura di Palermo che insisteva nelle accuse.
In particolare la VI sezione penale della Suprema Corte ha "rigettato" il ricorso del Pg di Palermo Antonino Gatto contro il proscioglimento di Dell'Utri pronunciato dalla Corte d'appello di Palermo il 31 marzo 2011.
Gatto sosteneva l'esistenza di un accordo tra il pentito Cosimo Cirfeta e Dell'Utri per screditare i pentiti che hanno accusato Dell'Utri nel processo per concorso esterno. Il verdetto dei supremi giudici ricalca la richiesta della Procura della Suprema Corte che aveva chiesto il rigetto del reclamo del Pg Gatto.

Tutto ruota attorno alla telefonata fatta dal collaboratore di giustizia della Sacra Corona Unita Cosimo Cirfeta, poi deceduto, di contattare Dell'Utri tramite Publitalia per fargli sapere di un accordo dei tre collaboratori di giustizia di fare una combine ai danni di Dell'Utri e Berlusconi nel processo per mafia. Secondo il pg della Cassazione, Oscar Cedrangolo, i giudici della Corte d'Appello non hanno accertato "il dolo da parte di Dell'Utri. Insomma dove sarebbe la consapevolezza delle falsità delle cose che Cirfeta stava raccontando a Dell'Utri?".
Il Pg ha in mente il perchè non sia stata fatta chiarezza sul punto. "Mi viene in mente - dice Cedrangolo - che il Pg non ritenesse necessario dimostrare il dolo perché la sentenza di primo grado del processo per calunni ai danni di Dell'Utri è dell'ottobre 2006 mentre la sentenza di condanna nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa è del dicembre 2004. Otto mesi dopo la seconda condanna d'appello. Il fatto è - osserva ancora Cedrangolo - che un giudice non può presumere il dolo, lo deve dimostrare. E questo non è stato fatto". Da qui la richiesta del rigetto del ricorso della procura di Palermo.

Per l'avvocato Giuseppe Di Peri, legale di Dell'Utri, "in questa vicenda giudiziaria che si è protratta dal 1999 ad oggi, il senatore Dell'Utri ha addirittura rischiato l'arresto per una accusa dalla quale la Cassazione lo ha definitivamente assolto e dopo che, per ben due volte, il proscioglimento era stato deciso dalle Corti di merito. Per fortuna il Parlamento disse no all'arresto e solo oggi è evidente quanto sarebbe stata ingiusta la misura cautelare".
Il senatore Marcello Dell'Utri è "amareggiato e non soddisfatto" per il verdetto della Cassazione, come ha detto ai suoi più stretti collaboratori. "Non c'è soddisfazione nell'essere dichiarato innocente dopo 12 anni di una lunga gogna giudiziaria protrattasi a causa delle impugnazioni del Pm e della Procura di Palermo", ha concluso Dell'Utri.

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it]

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17 maggio 2012
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