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Marcello Dell'Utri assolto dall'accusa di 'tentata estorsione'

Per l'accusa il senatore, con l'aiuto del boss Virga, "si comportò come un vero usuraio"

20 maggio 2011

AGGIORNAMENTO
La Corte d'appello di Milano ha assolto il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri dall'accusa di tentata estorsione nei confronti di Vincenzo Garraffa, ex patron della pallacanestro Trapani, aggravata dalle finalità mafiose. Per i giudici "il fatto non sussiste".
Secondo la difesa di Marcello Dell'Utri, la sentenza di assoluzione di oggi potrebbe avere effetti anche sul giudizio della Cassazione che si dovrà esprimere sulla condanna in secondo grado a 7 anni per il parlamentare accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. "La Cassazione non potrà non tenere conto di questa assoluzione di oggi", hanno dichiarato i legali di Dell'Utri (che non era presente in aula), gli avvocati Giuseppe Di Peri e Pietro Federico: i giudici di Palermo, hanno spiegato i due, nelle loro motivazioni per la condanna di Dell'Utri hanno fatto riferimento anche all'episodio della presunta tentata estorsione, per cui oggi Dell'Utri è stato assolto.
Furibondo il commento della presunta vittima di Dell'Utri e Virga: "L'assoluzione è una sentenza vergognosa", ha dichiarato a caldo Vincenzo Garaffa: "Sono deluso, ma come cittadino ed ex parlamentare devo avere fiducia nella giustizia". Garaffa è ex senatore del partito repubblicano.
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Due anni di reclusione al senatore Marcello Dell'Utri per tentata estorsione. E' la condanna chiesta ieri dal procuratore di Milano, Isabella Pugliese, che ha chiesto ai giudici della corte d'Appello di tenere conto anche della condanna definitiva a 2 anni del senatore per un giro di fatture false e soprattutto di quella a 7 anni decisa dalla corte d'appello di Palermo per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
La richiesta è stata formulata nel processo d'appello "Tris". In aula, Dell'Utri, assistito dagli avvocati Pietro Federico e Giuseppe Di Peri, non era presente.

"Dell'Utri anche in questa vicenda ha utilizzato i suoi rapporti mafiosi per mettersi in contatto con Virga", ha spiegato il sostituto. Il senatore è accusato - in concorso con il boss mafioso Vincenzo Virga, detenuto in regime di 41 bis - di tentata estorsione nei confronti dell'imprenditore siciliano Vincenzo Garraffa, ex patron della 'Pallacanestro Trapani'. L'accusa ha anche richiesto ai giudici di non concedere all'imputato le attenuanti generiche, perché "non può contare il fatto che adesso è un senatore della Repubblica".

Vincenzo Garraffa aveva ottenuto circa 1 miliardo e 700 milioni di lire a lui versati attraverso Publitalia, società all'epoca guidata da Dell'Utri. Secondo l'accusa, nel '92 un funzionario dell'azienda avrebbe chiesto all'imprenditore di restituire in nero metà della somma che gli era stata data, ma il patron si sarebbe rifiutato. A quel punto, stando alle indagini e al racconto di Garraffa, intervennero prima Dell'Utri e poi Virga, per convincerlo a versare i soldi richiesti. Da qui l'accusa di tentata estorsione.
Per il procuratore Pugliese, il senatore è "uno che delle regole se ne infischia, vanno bene per gli stupidi e per lui no". Personaggio inserito nel "malaffare", sempre secondo l'accusa, Dell'Utri si sarebbe comportato con il boss Virga "come l'usuraio che manda dei picchiatori per recuperare i crediti". Secondo il sostituto, inoltre, il senatore "ha denunciato per calunnia il suo accusatore Garraffa per toglierlo di mezzo".

Giuseppe Di Peri, difensore di Dell'Utri, respinge le accuse. Soprattuto le minacce, secondo il legale, non si sarebbero mai potute verificare, considerata la "frequentazione assidua e un rapporto amicale" tra l'imprenditore e il boss.
In precedenza, la Cassazione aveva annullato una condanna a 2 anni per Dell'Utri, rimandando il giudizio alla Corte d'appello. In quell'occasione i giudici avevano riqualificato l'accusa di estorsione in minacce gravi e dichiarato la prescrizione del reato. Dopo un nuovo annullamento da parte della Cassazione per chiarire "l'eventuale sussistenza della minaccia", il processo è tornato in appello. La sentenza è prevista per oggi. [Fonte: Il Fatto Quotidiano]

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20 maggio 2011
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