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Marchionne accontenta tutti... a parole

Conto alla rovescia per la presentazione dei piani al governo tedesco per l'acquisizione di Opel

19 maggio 2009

Il cancelliere tedesco Angela Merkel, presente l'altro ieri sera in una trasmissione televisiva, ha detto che "le trattative per l'acquisto della Opel sono in una fase decisiva". In vista della scadenza di domani, mercoledì 20 maggio, per la presentazione dei piani al governo tedesco da parte dei potenziali acquirenti della casa automobilistica, la Merkel ha inoltre confermato il suo appoggio alla proposta del ministro dell'Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg, per una temporanea amministrazione fiduciaria della società.
Guttenberg ha invece annunciato ieri che potrebbe recarsi di nuovo negli Stati Uniti per discutere con le parti interessate i piani che i potenziali acquirenti della Opel presenteranno al governo tedesco.

Per questo motivo l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, sta intensificando i colloqui in Germania. L'ad del Lingotto, inoltre, avrebbe assicurato a Jürgen Rüttgers, governatore del Land Nord Reno-Vestfalia, che nel caso di acquisto di Opel da parte della Fiat, nessuno stabilimento in Germania sarà chiuso. Il Nord Reno-Vestfalia ospita un impianto Opel a Bochum, che dà lavoro a 5 mila persone. Secondo il quotidiano tedesco Bild, Marchionne avrebbe garantito che anche questa fabbrica uscirebbe indenne dal piano di ristrutturazione.
L'8 maggio scorso Marchionne aveva incontrato i governatori dell'Assia e della Renania Palatinato, le regioni tedesche dove si trovano gli impianti Opel di Rüsselsheim e Kaiserslautern. Secondo il quotidiano economico Handelsblatt, Marchionne dovrebbe incontrare anche il governatore della Turingia, Dieter Althaus, prima di domani.
Inoltre, secondo alcune indiscrezioni raccolte dalla rivista automobilistica Automobilwoche, sulla base del piano di Marchionne "la Lancia verrebbe chiusa in favore proprio di Opel". Il piano prevede inoltre che la svedese Saab venga fusa con Chrysler per produrre auto sportive e cabrio, mentre Alfa Romeo trarrebbe vantaggio dalla tecnica Opel per migliorare la sua immagine.

Insomma, mentre sembra che tutti avranno la loro parte e le loro garanzie, rimane ancora un discorso tabù il destino che spetterà agli stabilimenti Fiat e quindi alle migliaia di operai che da mesi ormai aspettano spiegazioni.
Qualche giorno fa Sergio Marchionne, in una lettera inviata come risposta al ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, si è detto concorde "sull'opportunità di un incontro con il governo italiano e con il sindacato, che si potrà tenere appena sarà possibile ipotizzare una concreta definizione delle trattative in corso".
In particolare, Fiat si è detta disponibile a discutere del futuro degli stabilimenti italiani non appena si saranno definite le trattative con Opel. Nella sua lettera Marchionne ha scritto di concordare sulla necessità del faccia a faccia e ha sottolineato come "peraltro abbiamo avuto una riunione ufficiale a Torino a fine aprile". Marchionne ha voluto anche rassicurare direttamente gli operai: "Possono stare tranquilli, perché l'impegno l'abbiamo preso seriamente. Faremo del nostro meglio per cercare di evitare danni che potenzialmente possono essere associati con l'attuale mercato".
Il timore dei sindacati, che le mosse della Fiat possano portare ad un ridimensionamento degli stabilimenti italiani, però resta.

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Corriere.it, Reuters.it]

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19 maggio 2009
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